CAMBIO DI LOOK

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«Dai salite in macchina e andiamo» disse Cameron ,uscendo dal pub dopo aver subito mille abbracci e avvertimenti da Dorotha sullo stare attenti in auto "a quest'ora poi! Ah,dovrei picchiarvi!" aveva detto, sbraitando.
Salirono in auto e partirono.
«è distante casa vostra?» chiese Caroline,appoggiata allo schienale in pelle di un marrone chiaro.
«no,abitiamo a dieci minuti da qui» disse Nash. Si sentiva il tono stanco,evidentemente non vedeva l'ora di andare a dormire e Caroline non poteva che essere d'accordo.

Quando arrivarono quasi non se ne accorse,doveva essersi addormentata.
Cameron le aveva bussato sul finestrino,forse aveva evitato di aprire la portiera perché l'avrebbe potuta far cadere,di nuovo.
Caroline raccolse il suo zaino e scese.
Era un alto palazzo bianco. Nash le si avvicinò e le mise un braccio attorno alle spalle «non vedo l'ora di andare a dormire,sto per svenire! Ehi Cam,mi porti in braccio?» chiese Nash divertito.
« è meglio se mi prendi tu,non mi reggo in piedi. Cassandra ce la fai a portarci?» Cameron aveva lo sguardo fisso su di lei e Cassandra non poteva negare che quello sguardo le metteva una certa strana morsa allo stomaco.
«avrei potuto se non vi foste mangiati due mega Hamburger»rispose ridendo.
«Già,dopo ti spezzeresti» disse Nash,con ancora il braccio attorno alle spalle di Caroline. Arrivarono al portone e Cameron prese le chiavi e aprì. Entrarono in ascensore e digitò il numero "privato" ,inserì una chiave e l'ascensore prese a salire.
«perché hai dovuto inserire una chiave?» chiese Caroline. « abbiamo l'attico e non abbiamo una porta ,c'è solo l'ascensore» le spiegò Cameron.
L'ascensore si aprì su un ampio salotto dove c'era un divano in pelle nero,una tv enorme con vari giochi (xbox,wii) e dietro una vetrata ,dalla quale si poteva ammirare la città ,e in lontananza anche l'insegna "HOLLYWOOD".
«Allora qui dentro c'è la tua camera,ha anche un piccolo bagno,così non dovrai sentirti in imbarazzo a girare per casa..» stava dicendo Cameron ,quando Nash spingendolo un po' continuò la frase «...a girare per casa e niente ,la porta a destra porta alla cucina e quelle altre due stanze sono la mia e quella di Cam,poi c'è il bagno per tutti sulla sinistra».
«Grazie ragazzi,allora buona notte» disse Caroline.
«Buona notte Cassandra» dissero entrambi .
«chiamatemi Cassy o con qualsiasi diminutivo vogliate,ma non Cassandra»
«Andra,va bene?» chiese Cameron,e Nash lo guardò in modo buffo prima di scoppiare a ridere «Andra?» disse ancora ridendo.
«mi piace Andra! Va bene» disse Caroline e si diresse nella sua nuova camera,sentì i ragazzi ridere e delle porte aprirsi per poi richiudersi.
Prese il pigiama dallo zaino e lo indossò. Per fortuna era un semplice pigiama blu e non quello rosa con i fiorellini e i gattini,che le aveva comprato zia Jenna. Si stese sul letto e tirò su le coperte per coprirsi fino al naso. Era davvero una notte gelida,chiuse gli occhi e in meno di cinque minuti si addormentò.

«Andra,svegliati!» Caroline aprì gli occhi ancora un po' confusa e si ritrovò Cameron con un cornetto in mano.
«questo è per te,noi dobbiamo uscire,ma torniamo per le sette. » disse appoggiandosi al letto. Caroline prese il cornetto «oh,buon giorno»disse.
Cameron la fissava e le sorrise.
«perché sorridi?» chiese Caroline.
«cosa? No è che sei buffa» e si stava trattenendo dal ridere,era palese. Caroline si toccò i capelli e li sentì gonfi,fece la linguaccia a Cameron«prova tu a non pettinarti per due giorni!».
«sarei bellissimo lo stesso» disse Cameron,alzandosi«ti lascio le chiavi dell'ascensore nel caso tu voglia uscire,a dopo» e con un gesto veloce le diede un bacio sulla guancia, per poi voltarsi e andare già. Caroline si era immobilizzata e l'aveva osservato uscire in silenzio.
«A più tardi!» urlò Nash ,da qualche parte. «A dopo!» gli rispose Caroline. I ragazzi andarono via e Caroline si preparò,corse a farsi una doccia. Tornò in camera e prese un maglione grigio,un jeans chiaro e i suoi ugg grigi. Aggiustò i capelli in una coda e andò in cucina per bere. Prese il telefono dalla tasca e pensò di accenderlo ma sicuramente stavano cercando di rintracciarla,decise che era meglio uscire e aggiustare un po' di cose. Doveva cambiare numero di telefono e anche un po' il look. Così era facilmente riconoscibile.
Prese l'unico cappotto che aveva con se',le chiavi e scese. Doveva ricordarsi la strada,quindi cercò di memorizzare tutto.
Chiese a una donna come si chiamasse il posto dove si trovavano,la signora doveva averla presa per pazza «la zona è il West Hollywood,signorina ma sta bene?» le chiese la donna. «sì,le ho solo chiesto dove ci troviamo ,è così strano?» Caroline se ne andò prima di ricevere una risposa anche perché del resto la donna non aveva tutti i torti. La zone migliore era down town,cercò un autobus e dopo aver girovagato un po' lo trovò. Per arrivare a Down town ci impiegarono circa venti minuti.
Caroline ricordava qualcosa da quando era scesa lì con Will,Tori e Brian.
Chiese per un centro di telefonia e glielo indicarono a poca distanza da dove si trovava. Lo trovò ed entrò.
«buongiorno,mi servirebbe un numero di telefono» disse Caroline.«certo,puoi fornirmi dei documenti» chiese il ragazzo. «non li ho con me,se ti detto tutto cambia qualcosa?» chiese Caroline,quasi supplicandolo.
«...ok,ma chiudo un occhio solo se poi mi lasci il tuo numero» il ragazzo sorrise,Caroline arrossì,ma annuì. L'importante era avere il nuovo numero.
«Come ti chiami?» chiese. «Cassandra Doyle» gli rispose. «data di nascita?» «il quindici giugno millenovecentonovantasei»
Il ragazzo compilò un modulo e porse a Caroline la SIM. «allora ci sentiamo» disse il ragazzo,Caroline annuì di nuovo e uscì. Fece il cambio di scheda e accese il telefono,i numeri erano salvati sul telefono quindi non aveva perso i suoi contatti. Ora un problema era risolto,fuori uno! Toccava ai capelli e per gli occhi avrebbe preso degli occhiali da vista. Se Superman cambiava da nerd a eroe senza essere riconosciuto ,poteva andare bene anche per Caroline.
Si diresse dal parrucchiere più vicino.
«Salve signorina,accomodati » disse una ragazza,che scortò Caroline ad una poltrona.
«voglio cambiare un po',nessun taglio! Solo..schiarirli verso le punte,una cosa molto semplice nessun castano e poi biondo diviso da una striscia,un colore che vada sfumando. » disse Caroline,decisa. «bene allora iniziamo!» rispose la ragazza,prendendo dei prodotti.
Dopo due ore era pronta ,il risultato era pazzesco,andava benissimo! Caroline ringraziò e pagò. Erano del colore che voleva,la sfumatura era morbida e non un taglio netto. Ora mancavano gli occhiali da vista,andò da un ottico e li cercò,non ci mise molto perché li vide subito,erano grandi e il materiale attorno sottile,il colore era un maculato marrone,nero trasparente ,ovviamente non graduati. Caroline stava tornando,si scorse in una vetrina e notò che quella mattinata era servita a qualcosa,era totalmente cambiata. Stava bene. Adesso era davvero un'altra persona pronta a vivere quella meravigliosa vita che le si stava aprendo davanti. Ma prima di tutto,dove recarsi a mangiare qualcosa! Prese l'autobus per tornare nel West Hollywood e una volta arrivata chiese indicazioni per "The Belmont",dopo dieci minuti era fuori il pub,entrò impaziente di ordinare un bel Hamburger,si diresse ad un tavolo quando...«tu...sei CAROLINE!» si sentì urlare contro. Come poteva averla riconosciuta? Lei poi...non ci voleva.

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