MAI

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Si gettò sul letto della sua camera,chiuse gli occhi e si portò un braccio sulla fronte.
In quel momento mille pensieri le affiorano in mente.
Era diventata così subdola? Usare Taylor fino a quando non avrebbe dimenticato Cameron,non era da lei. Zia Jenna sarebbe sicuramente stata orgogliosa ,e questo le faceva voltare lo stomaco.
D'altra parte,Taylor era l'unico che un po' le interessava,e sperava con tutta se' stessa che un giorno se ne sarebbe innamorata.
Lasciò perdere,quel che aveva fatto non poteva essere cancellato.
Taylor sapeva a cosa andava incontro,lui stesso le aveva detto che voleva aiutarla.
Il suo telefono s'illuminò.
-Buonanotte principessa.
Taylor.
Doveva avvertirlo che le cose sdolcinate non facevano per lei.
Cameron lo sapeva.
Ecco,aveva pensato di nuovo a lui.
-Buonanotte Tay.
Posò il cellulare sul comodino e si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo,che in poco tempo la portarono nel mondo dei sogni.
O incubi.
Sognò di stare su una pista di atterraggio. Cameron stava andando via con Sharon,e lei,per quanto corresse verso di lui,non riusciva a raggiungerlo.
Si svegliò completamente sudata.
Fece un lungo respiro profondo per riprendersi,poi corse a lavarsi.
Quel giorno aveva la giornata libera.

Con Taylor,si erano messi d'accordo che sarebbero usciti.
"«Tay dove sei?»" lo chiamò al cellulare.
"«sono arrivato,eccomi»".
Caroline alzò lo sguardo e vide la macchina bianca di Taylor.
Quest'ultimo è un amante delle macchine,ne possiede molte.
Entrò in auto.
«Buongiorno!» lo salutò Caroline.
«Così saluti il tuo ragazzo?»le domandò lui.
Forse,anzi,sicuramente voleva un bacio. Caroline si sentì in imbarazzo,non era ancora abituata a questo tipo di cose con Taylor.
Si sporse e gli diede un bacio a stampo.
Lui sorrise soddisfatto.
«Dove andiamo?» gli chiese.
«Andiamo a pranzo fuori con i ragazzi di ieri».
Caroline si preoccupò un po' per la reazione che avrebbero avuto tutti,Nash soprattutto.
«Andrà tutto bene» la rassicurò come leggendole nel pensiero.
Caroline gli sorrise.

Arrivarono davanti un ristorante.
Taylor corse ad aprirle la portiera.
«Tay,devo avvertirti di una cosa...ti prego,non arrabbiarti,ma odio le cose sdolcinate,mi sento come una deficiente che non sa fare le cose da sola e ha bisogno dell'assistente,e credimi ho già Harold per questo»gli spiegò.
«Oh,ok,scusami» sembrava essere deluso.
«No,è che sono io così,non devi assolutamente scusarti. Grazie comunque».
Lo abbracciò cercando di farlo sorridere,ci riuscì.
I ragazzi erano già tutti dentro.
Taylor le prese la mano.
«Tutto ok?» le domandò per incoraggiarla.
Lei annuì.
Quando entrarono,tutti gli occhi si puntarono su di loro.
Nash che stava riempendo il bicchiere finì per far straripare tutto.
«Ehi» salutò Caroline per far riprendere gli amici dallo stupore.
«Sbaglio o abbiamo una nuova coppia?» scherzò Mahogany.
«E chi sarebbe la nuova coppia?» chiese una voce alle spalle di Caroline.
Quest'ultima iniziò a tremare,non aveva neanche il coraggio di voltarsi.
«Caroline e Taylor» rispose prontamente Alana.
Caroline le fece un'occhiataccia,e lei fece spallucce.
Cameron era ancora fermo dietro di Caroline,lo sentiva,sentiva il suo sguardo su di lei.
«Ehi Cameron,perché non mi accompagni a prendere una cosa in macchina?»disse Nash interrompendo il silenzio,e alzandosi veloce per raggiungere l'amico.
Taylor stringeva ancora forte la mano di Caroline.
«Carol,vieni qui» la chiamò Alana.
Lei si avviò verso l'amica,rubando momentaneamente il posto di Nash.
«Se ti fossi girata avresti visto il viso di Cameron,era come fuori di se'» le sussurrò piano.
«Alana,ti prego...non voglio parlarne».
«Caroline,ammetto di non aver mai sopportato tanto Cameron,ma l'ho visto soffrire,l'ho visto morire ogni giorno senza di te».
Caroline sospirò,evidentemente era stato male prima,adesso l'odiava,e non gli importava nulla di lei.
«Alana,mi ha detto chiaramente che mi detesta,e che non vuole avere nulla a che fare con me. Ti prego non parlarmene più». Si alzò e si andò a sedere vicino a Taylor.
Lui le sorrise,e lei ricambiò.
Il telefono le squillò; Dorotha.
"«Ehi Dor!»".
"«signorina Caroline»". La voce non era quella di Dorotha,era un uomo.
"«chi è lei?»" gli chiese.
"«la chiamo dall'ospedale,signorina,deve venire subito»".
Caroline sbiancò,cos'era successo?
"«Come sta Dorotha? Un altro infarto?»". La voce le tremava.
"«signorina...la signora Dorotha Forks è deceduta un'ora fa»".

Un fischio le rimbombava nelle orecchie,il telefono era caduto,ed era a pezzi sul pavimento.
Le lacrime le scivolavano lungo le guance interrottamente. Non si mosse,non parlò.
"la signora Dorotha Forks è deceduta un'ora fa",era l'unica cosa che le rimbombava nella mente.
Dorotha. La sua amata Dorotha.
La donna che per lei era stata una mamma,una nonna e una sorella...non c'era più. Si sentiva morire dentro. Avvertiva un vuoto all'altezza del cuore. Ma aveva ancora un cuore?
Erano tutti spaventati,non sapevano ancora nulla.
Nash,appena tornato con Cameron,si precipitò in ginocchio davanti a lei.
«Caroline,cos'hai? Caroline,reagisci! Parlami!» le gridò. Ma tutto appariva ovattato alle sue orecchie.
Tutto le sembrava girare veloce.
Tutto le sembrava voler esplodere.
Non si sentiva stabile.
Solo quando due braccia la strinsero a se',e piano le sussurrarono:«Caroline guardami e dimmi cos'è successo».
In quelle braccia trovò la stabilità. Tutto si fermò e guardò Cameron negli occhi.
«È-è...morta»sussurrò piano con quel po' di voce che riuscì a trovare.
«Dorotha?» .
Annuì. Gli occhi di Cameron e di tutti i presenti diventarono lucidi.
Tutti la conoscevano,tutti l'amavano.
Caroline l'amava davvero.
Cameron strinse ancora più forte Caroline a se' e pianse con lei.
Taylor si avvicinò e lo fece spostare.
Prese Caroline e l'alzò. Cameron lo fulminò con lo sguardo,ma lo lasciò fare.
«Ti accompagno in ospedale?» le domandò.
«Sì».
La prese in braccio e la portò in macchina.
Non riusciva a camminare,non riusciva a respirare. Sentiva già la sua mancanza. Strinse forte la collana che le diede,la usò come appiglio per sentirsi più vicina a Dorotha.
Arrivati in ospedale,corsero alla reception.
«la signora Dorotha Forks?»chiese Taylor.
«Ah,siete i suoi parenti?»disse la dottoressa guardando Taylor,poi voltando lo sguardo verso Caroline la riconobbe.
Aggirò il bancone e le si avvicinò.
«Ehi piccola,mi dispiace. Era una bravissima donna tua zia».
Caroline pianse ancora di più,sapeva quanto fosse brava. Lo sapeva già da se'. Nessuno era come Dorotha e nemmeno lo sarebbe mai stato.
La donna l'accompagnò fuori la porta della camera.
«Possono entrare solo i familiari»affermò la dottoressa fermando Taylor.
Lui annuì. In quel momento arrivarono anche Cameron e Nash.
«Ragazzi voi invece potete entrare»rivolgendosi ai due,che come Caroline,quando Dorotha ebbe l'infarto si finsero suoi nipoti.
Taylor si fece da parte e lasciò i tre entrare.
Dorotha era appoggiata al letto,immobile.
Caroline si avvicinò lentamente.
Le accarezzò il viso e le baciò le guance.
Si adagiò sul petto della sua amata Dor,e la tenne stretta.
«Dor,come faccio ora senza di te? Mi hai lasciata da sola,ti avevo pregata di non andare via. Come faccio? Non avevo nessuno,e tu,tu sei arrivata nella mia vita,tu sei stata la persona più vicina ad una figura materna. Mi sento così vuota senza di te. Perdonami Dorotha,perdonami perché non ero qui con te. Ti voglio così bene,io...o Dio,non ce la faccio,mi manchi già adesso,mi mancherai sempre».
Nash le si era avvicinato.
«Dorotha sarai per sempre parte della nostra vita,non ti dimenticherò mai».
Le baciò una guancia e la mano,lo stesso fece Cameron,che le stringeva la mano dall'altro lato.
Quest'ultimo si abbassò per sussurrarle qualcosa all'orecchio.

«Ragazzi mi dispiace molto. Ah,Caroline...Dorotha,prima di morire,mi ha chiesto di dirti una cosa». Il dottor Ferguson,l'uomo che si era sempre preso cura di Dorotha,era appena entrato nella stanza.
Caroline lo guardò esortandolo a parlare.
«Mi ha chiesto di dirti che,testuali parole,"Caroline,sei stata per me la figlia che non ho mai avuto,la mia piccolina. Non piangere per me,sarò sempre al tuo fianco. Mi troverai in un sorriso,in un fiore,ovunque tu voglia cercarmi. Non lasciare che l'orgoglio ti impedisca di amare. Ama Caroline,tu hai un cuore enorme. Buona fortuna bambina,abbi cura di te"».
Caroline strinse a se' il corpo della donna.
«Ci rivedremo Dor,e quando succederà non ci lasceremo mai più. Questo è solo un arrivederci».
Le diede un altro bacio sulla guancia.
«È tempo che andiate ragazzi,dobbiamo procedere».
Caroline non avrebbe mai voluto lasciare Dorotha,era l'ultima volta che l'avrebbe vista.
Nash l'aiutò a sorreggersi fino all'uscita perché il corpo le tremava interrottamente. Cameron si teneva un po' dietro,ma anche lui era triste.
L'aveva abbracciata quando stava per crollare. Caroline si voltò e lo raggiunse.
Anche il suo viso era rigato dalle lacrime come quello di Caroline.
«Cameron» lo chiamò per fargli alzare il capo.
Lui la guardò negli occhi,e lei si sentì attraversare da ondata enorme di affetto,voleva proteggerlo,voleva che fosse forte come sempre.
Lo tirò a se' e lo abbracciò.
Nash,Cameron e Caroline stessa rimasero stupiti da quel gesto.
Lui ricambiò l'abbraccio.
«Ehi Nash,vieni qui»disse Caroline girandosi verso quegli occhioni azzurri rossi per il pianto.
Lui corse ad abbracciare gli amici.
Sembravano essere tornati a sei mesi fa,a quando erano una famiglia felice,a quando tutto sembrava perfetto.
Ma quel momento sarebbe durato poco,la famiglia che avevano creato non c'era più,soprattutto,Dorotha non c'era più,e questo non sarebbe cambiato,mai.

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