Caroline aveva la testa indolenzita. In macchina era sceso il silenzio,non uno di quei silenzi imbarazzanti,era solo uno di quei silenzi dove ognuno si rilassa e ripensa a tutto ciò che gli è accaduto. Una sorta di pausa privata.
«Nash,andiamo da "The Belmont"?» chiese Cameron,sottovoce. Caroline si domandò il perché,forse aveva pensato che si fosse appisolata.
«Sì,è tardi. Almeno così,dopo aver finito,possiamo subito andarcene a dormire. Mi sono stancato davvero oggi» gli rispose Nash,con lo stesso tono basso.
Tutte quelle ragazze erano rimaste lì almeno tre ore e, loro,per quanto aveva visto Caroline non si erano mai mossi, nemmeno per prendere un po' d'acqua. Si vedeva che ci tenevano a quello che facevano,avevano mantenuto il sorriso sempre. Vederli ti metteva una certa felicità e un senso di calore.
«ok,anch'io sto morendo di sonno...» disse Cameron,poi si voltò e Caroline chiuse subito gli occhi,per evitare che capisse che li aveva ascoltati per tutto il tempo.
«...e anche Cenerentola sembra aver sonno» concluse.
Caroline sbirciò che Cameron si fosse girato e sorrise.Dopo mezz'ora la macchina si fermò. Caroline sentì le portiere aprirsi,aprì gli occhi,e anche la sua porta venne aperta; essendo appoggiata alla portiera cadde,ma venne afferrata prima di toccare terra.
Guardò in alto e vide Cameron che le sorrise. Aveva le sue braccia attorno alle spalle e sotto le gambe,era praticamente in braccio a lui. Caroline si sentì subito arrossire e sperò che nessuno dei due ragazzi lo notasse.
«scusa Cassandra» disse Cameron.
«non preoccuparti,sono io che stavo ancora tra le nuvole» si scusò Caroline. Era ancora tra le sue braccia e i loro visi non erano molto distanti,Caroline pensò di essere diventata ancora più rossa,era certa che adesso anche Cameron l'avesse notato.
«vogliamo andare,sto morendo di fame!» urlò Nash,rompendo quella situazione imbarazzante. Cameron lasciò Caroline ,che si rimise in piedi e si aggiusto i capelli con le mani,doveva avere un aspetto orribile.
Il pub era davvero carino,si trovava nel West Hollywood.
Entrarono e subito vennero accolti da una donna anziana.
«Eccoli i miei piccolini!» disse la signora,abbracciando Cameron e Nash che ricambiarono l'abbraccio affettuosamente. La donna dopo averli stretti a se' ,come di solito solo una nonna fa,guardò Caroline che si trovava qualche passo dietro i ragazzi.
«e questa bella signorina chi è? Siete dei piccoli birbanti!» disse rivolgendosi,di nuovo,ai ragazzi.
« Lei è Cassandra Doyle» la presentò Nash,che prese la mano di Caroline per farla avvicinare.
«piacere di conoscerla signora» disse Caroline,con un sorriso.
«chiamami pure Dorotha» si presentò la signora « sedetevi!». Li fece accomodare a un tavolo e,sempre sorridendo,gli porse i menù.
« Dor,a me porti un mega hamburger con bacon» disse Cameron.
« a me lo stesso,e tu Cassandra?» chiese Nash.
«prendo lo stesso» disse Caroline.
Dorotha se ne andò. Aveva i capelli corti grigi,un maglione verde e dei pantaloni di velluto marroni e spruzzava energia da tutti i pori. Caroline si sentì un ottantenne a confronto.
«Cassandra come mai sei venuta a Los Angeles?» chiese Cameron,facendo venire un piccolo attacco di cuore a Caroline. A loro avrebbe dovuto raccontare una verità più dettagliata,a differenza di quella che aveva raccontato ai suoi tre amici sull'autobus.
«Voglio diventare una cantante,sono qui per cercare di realizzare il mio sogno» in ogni caso non riuscì a dire altro.
«e perché sei qui tutta sola?» chiese ancora Cameron,sembrava davvero interessato alla questione. Ora Caroline si trovava alle strette.
«sono qui tutta sola perché...i miei genitori sono morti,vivevo con mia nonna che ha deciso di mandarmi qui per poter conseguire il mio sogno,niente di più niente di meno» concluse Caroline,sperando che la smettesse con le domande,le ricordava la signora alla stazione ferroviaria di New York. Cameron le sorrise.
«sei coraggiosa,e io ti voglio aiutare!» disse dopo un minuto. «abbiamo tanti contatti,potremmo presentarti a qualcuno stesso domani!» continuò il ragazzo, e Nash era assolutamente d'accordo.
«si,almeno diventando famosa ti daranno stesso loro un posto dove dormire,ti aiuteranno!» concordò Nash.
No,era tutto sbagliato! Caroline non poteva permettersi di diventare famosa,almeno non prima del quindici giugno! Sarebbe stata scoperta e riportata dalla zia.
«Ragazzi,vi ringrazio ma no,non ora,almeno. Io voglio aspettare...quattro mesi. Non chiedetemi perché ,ma non posso proprio ora» gli disse Caroline,guardando fuori dalla vetrina per evitare i loro sguardi. L'entusiasmo sui loro visi era volato via.
«oh,come vuoi...ok» disse Cameron,un po' deluso.
«non penso tu abbia tanti soldi da vivere a Los Angeles per quattro mesi,come farai?» chiese Nash,con un tono preoccupato.
«mi troverò un lavoro,e anche una stanza riuscirò a trovarla» disse Caroline,guardando Nash negli occhi.
«No! Non se ne parla,ok? Io...» disse Cameron ,adesso cercando lui di evitare gli sguardi di Caroline e Nash «io penso che sia meglio se tu stia con noi per questi quattro mesi» disse tutto d'un fiato.
«è vero! Cassandra resta con noi! Spesso ci dobbiamo assentare a causa degli impegni, così avresti anche tutti i tuoi spazi! Il nostro appartamento è grandissimo,abbiamo una camera vuota,diventerà la tua camera» disse Nash
Caroline si sentì un vuoto allo stomaco e gli occhi le si riempirono di lacrime. Non riusciva spiegarsi perché questi due ragazzi erano così gentili con lei,li guardava e pensava a quanto fosse fortunata,all'inizio era stato tutto un simile disastro.
«Perché lo state facendo? Io sono solo..una stupida,riesco solo a mettermi nei guai,a dare fastidio e non posso accettare. Non posso essere un peso anche per voi!» disse Caroline ,singhiozzando. Ricordò quando la zia le ripeteva che sapeva solo essere un peso e una combina guai.
«Cassandra,non sarai un penso,ci aiuterai a tenere la casa un po' più viva e magari un po' più in ordine. In quella casa manca una figura femminile!» disse Nash,accarezzandole la schiena per tranquillizzarla.
«smettila di piangere,tu verrai a vivere con noi,e come ha detto Nash abbiamo bisogno di una ragazza in casa,che ne dici? Saremo come una famiglia» le sorrise Cameron e Caroline non poté trattenersi dal sorridere ai suoi due angeli custodi.
«Se è possibile voler bene a delle persone così velocemente,posso dire che vi voglio davvero bene! Grazie mille ragazzi» disse Caroline,ancora con le lacrime agli occhi. Si alzò e li abbracciò. Non era mai stata una ragazza che abbracciava ragazzi così all'improvviso,ma con loro due era diverso,li sentiva vicini,li sentiva familiari. Ormai non sapeva più chi ringraziare.
«ecco qui i vostri mega Hamburger! Oh,ma qui c'è una riunione di abbracci,mi unisco a voi»disse Dorotha che avvolse i tre ragazzi in un ampio abbraccio da nonna. Caroline non si era mai sentita così amata,sperò che le cose d'ora in avanti potessero essere sempre e solo belle come quello che stava vivendo in questo momento.
STAI LEGGENDO
Voli alto con me?
FanficCaroline vive con sua zia a New York. La città,nonostante la sua grandezza, le sembra una prigione. Un giorno,qualcuno le farà aprire gli occhi e lei prenderà una decisione che la catapulterà in una nuova vita. E si sa,i viaggi portano inevitabilm...