ADDIO

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«Il posto bellissimo sarebbe il Mc?».
Taylor era arrivato dopo poco da Caroline,e come le aveva promesso l'aveva portata dove,secondo lui,sarebbe stata felicissima. Non aveva sbagliato,lo amava!Le mancavano i panini del Mc.
«Sì,che ne dici?» le chiese,sorridendo.
«Che è perfetto!». Taylor aveva una fascia rossa tra i capelli,che teneva su la chioma biondo cenere.
Caroline,per evitare di poter essere scoperta con Taylor,aveva legato i capelli,indossato un cappello e degli occhiali da sole. Cosa un po' ridicola,in quanto fosse una giornata nuvolosa,ma considerando la vistosa fascia di Taylor,non era lei quella a dare nell'occhio.
Taylor aveva preso i panini e li aveva portati al tavolo.
«Allora,come va?» gli chiese Caroline.
«Tutto a meraviglia. Lo sai,non mi aspettavo una chiamata da parte tua. Pensavo te l'avessero vietato»,fece uno dei suoi soliti ghigni.
«Preferirei non parlare di Nash e Cameron,e in ogni caso loro non mi vietano nulla»,diede un altro morso al suo panino.
«Ok,non ne parleremo,però volevo solo dirti che: con me sei al sicuro. Non lascerò che i paparazzi ti scoprano prima che tu possa conseguire il tuo sogno. Quindi,rilassati». In effetti,Taylor sembrava a posto. Con lui si divertiva,e sembrava un bravo ragazzo. Dopo,l'aveva portata al luna park e infine l'aveva riaccompagnata. «Allora ci sentiamo presto,spero». Aveva fermato la macchina e voltato il viso verso Caroline. «Sì...grazie Taylor».
«E per cosa?» le sorrise e si avvicinò in modo precipitoso a Caroline,che si spostò appena in tempo.
«Scusa Cassandra»si affrettò a dirle,non appena vide il volto di lei sconvolto.
«Taylor,mi dispiace ma possiamo essere solo amici» ,aprì la portiera della macchina e scese.
«Non devi dirmi nulla,scusami ancora» Taylor mise in moto e partì. Nonostante avesse dette che non faceva nulla,Caroline aveva notato l'espressione ferita di Taylor;
ma anche se tutto quello era stato fatto per farla pagare in qualche modo a Cameron,lei lo amava e non avrebbe mai baciato nessun altro ragazzo.
Prese il telefono per controllarlo e trovò tre chiamate perse da parte di Nash. Bene. Si era fatto vivo. All'inizio pensò di non richiamarlo,ma nonostante tutto le mancava.
"«Cassandra»" il suo tono quando rispose era freddo. "«Manca solo una pistola e mi potresti uccidere! Quella che deve essere arrabbiata sono io»" sbraitò Caroline. "«Ci sono foto in rete di Taylor con una ragazza,e nonostante il travestimento,ti ho riconosciuta! Perché l'hai fatto?»". Anche lui alzò il tono della voce. "«E me lo chiedi? Siete due bugiardi! Nemmeno una telefonata,e non mi rifilare la storiella che non avevate tempo! Cameron ne ha avuto fin troppo di tempo,infatti,ne ha avuto così tanto da potersi trovare una ragazza!»".Camminava avanti e indietro per la sua camera,torturando un foglietto che aveva in mano. "« Lo sapevo! È per questo,vero? Cazzo Andra,tu...comunque saremo di ritorno tra quattro giorni»". Nash si era calmato,ma Caroline sarebbe stata in grado di distruggere una montagna.
"«Mi fa piacere,ma al vostro ritorno non ci sarò. Puoi anche richiamarti Isabelle,me la vedrò da sola. Trovo un lavoro e vi ripago di tutti i disturbi che vi ho creato»".
"«Andra,non ricominciare! Ci vediamo tra quattro giorni all'aeroporto»"
"«Scusa Nash,ma non penso sia il caso che io mi faccia trovare lì,davvero mi dispiace. Ciao Nash»". Attaccò prima di sentirsi dire di nuovo cosa fare.Cameron sarebbe tornato,e poi? Avrebbero discusso e sarebbe peggiorato ancora di più tutto. Caroline non aveva bisogno di vedere la scenetta dal vivo,l'aveva immaginata già abbastanza volte nella sua mente. Non stavano insieme,ma lui le aveva fatto delle promesse.
Nonostante fosse stanca,preparò il suo zaino. Prese tutto quello che aveva portato con se' da New York,più alcune cose nuove che non facilitarono la chiusura dello zaino. Si diresse verso l'ascensore e mentre quest'ultimo saliva fino all'attico si voltò a guardare quel l'appartamento che era stato la sua casa. Non si era mai sentita così parte di qualcosa fino a quando quei due ragazzi non l'avevano raccolta dalla strada. Gliene sarebbe stata infinitamente grata,ma doveva lasciarli. Per il suo bene,e per il loro.
Arrivò a casa di Dorotha. Un appartamento sopra il pub. Le aveva dato le chiavi. Andò nella camera che Dorotha le aveva preparato e sistemò tutte le sue cose. Si gettò sul letto e scrisse un messaggio ad Abigail.
-Hey Abi,ora abito da Dorotha. Mi manchi. Spero che questi altri due mesi e mezzo passino in fretta!
Le arrivò un messaggio da un altro numero,quasi subito.
-Carol,le cose si sono complicate. Stanno controllando i telefoni delle persone che ti erano più vicine,il mio compreso. Non scrivermi più,appena posso lo farò io. Ti voglio bene,scusa Carol. -Abigail.
Mancava solo questo! Addio anche all'unica amica con cui poteva sfogarsi.
Per i giorni che seguirono,Caroline non andò da Isabelle,non richiamò Nash che aveva provato quattro volte a chiamarla,ma semplicemente si limitò a pensare a qualsiasi altra cosa,gettandosi a capofitto nell'esercitarsi con la voce,da sola.

Arrivò il giorno in cui sarebbero dovuti tornare i ragazzi. Nel frattempo Dorotha aveva assunto Caroline al "the Belmount".
Dopo un mese erano finalmente di ritorno. Scosse la testa per mandare via i pensieri.
«Caroline,tutto bene?» le chiese Dorotha.
«Oh,non farci caso. È solo che oggi tornano e quindi la mia testa è altrove». Ormai raccontava tutto a Dorotha,che era come: una zia,una nonna e una mamma insieme.
«Bambina,non far sì che l'orgoglio ti porti a dividerti da ciò che ti ha resa felice. Non saranno stati corretti,ma io li conosco,ti vogliono bene. Ora,a parer mio,sei solo arrabbiata perché Cameron ha incontrato quella ragazza. Ma anche tu ricorda:non sei stata del tutto onesta» disse facendole l'occhiolino.
«Dorotha! È diverso...io non posso dire nulla fino ai miei diciotto anni per motivi molto validi. E non l'ho fatto perché sono gelosa». Caroline si era voltata verso Dorotha dimenticando il caffè che straripò fuori dalla macchinetta.
«Prenditi la giornata libera,oggi sei da tutt'altra parte. Ah,e se ti capita di passare per l'aeroporto,mi porteresti uno di quei saponi al limone nel negozio di erboristeria che c'è lì?».
Caroline rise.Dorotha non si sarebbe arresa,ma lei non poteva andare all'aeroporto. Cosa gli avrebbe detto? "eccomi,anche se sono arrabbiata,vi voglio bene e,ah Cameron ti amo. Vi perdono e spero che continuiate a non rispettare le promesse perché tanto vi perdonerei tutto". Ma no,non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da nessuno. Così,anche se le piangeva il cuore,rispose con voce ferma e dura:«Dorotha,non andrò all'aeroporto. Ormai gli ho detto addio».

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