-Alzati! Stupida ragazzina!- urlò zia Jenna. Caroline aprì gli occhi e guardò la vecchia zia.
-ora mi alzo...- mugugnò la ragazza e trascinò i piedi e il resto del corpo fuori dalle coperte.
Caroline viveva con la zia da sei anni,i suoi genitori erano morti in un incidente aereo ,mentre tornavano da Dubai. L'unica parente che abitasse a New York,dove Caroline era sempre vissuta ,era Jenna, la sorella del padre di Caroline. Quest'ultima venne quindi affidata a lei. Era una donna prepotente e per il suo carattere nessun uomo era stato disposto a sposarla. Tutta la sua frustrazione veniva,quindi, rigettata su Caroline,che doveva sopportarla per forza. Aveva diciassette anni e per lo stato era ancora sotto il controllo della zia.
-dovresti alzarti da sola! E minimo prepararmi la colazione ,ma sei una sfaticata- urlò ancora zia Jenna,con quel suo tono stridulo che faceva venire voglia di strozzarla.
-si zia...- rispose Caroline.
Si era vestita ed era corsa in cucina ,dove prese una tazza di caffè e rimise a posto il tutto.
-io vado a scuola,ciao zia!- urlò Caroline e senza aspettare una risposta (che sarebbe stata sicuramente sgradevole),uscì e si ritrovò ad annusare l'aria pungente e fredda di New York.
La sua scuola non era distante da Central Park,era una scuola privata.
I genitori le avevano lasciato molti soldi,ai quali la zia aveva sempre mirato. Per fortuna questi, però,avevano dei vincoli. Non potevano essere toccati da nessun altro a parte Caroline e solo ai suoi diciotto anni. Nel frattempo venivano presi stesso dalla scuola solo per poter pagare la retta.
-Hey musona! Tutto bene?- la raggiunse Jason,un suo compagno di classe. Era un bel ragazzo,alto ,biondo ,occhi castani,e soprattutto ricco da fare schifo.
-Oh,ciao Jason! No, mi rompe troppo venire a scuola- disse triste Caroline continuando a camminare.
- Non me ne parlare...preferirei scappare. New York è bella da essere addirittura monotona,non trovi?-
Jason ora era serio,e la guardava come aspettandosi una risposta altrettanto seria.
-Sì,penso la stessa cosa. Zia Jenna è orribile. Sai,le altre persone pagherebbero oro per poter vivere a New York,la città delle opportunità- e gli sorrise ,enfatizzando la frase con un gesto delle braccia -invece per me è una prigione del cavolo-.
-Sono d'accordo con te ,Hastins. Hai mai pensato di scappare?Lontano da tutto questo?- disse infine Jason.
Caroline non rispose ,ma infondo,aveva pensato milioni di volte a quella soluzione. Milioni.I due ragazzi arrivarono alla grande scalinata in pietra della scuola,la Eleonor Tools high school,dove trovarono altri amici ,e insieme si diressero tutti nell'aula di biologia.
-SILENZIO!- urlò il professor Doyle.
Caroline era seduta accanto alla finestra e durante tutta l'ora non fece altro che pensare a quello che aveva detto Jason. E se fosse scappata? Sarebbe stata finalmente libera,non avrebbe avuto nessuno a cui dover dar conto. Ma poi come avrebbe vissuto? Ripensò al suo conto in banca ,vincolato fino ai diciotto anni. Non mancava molto ,solo quattro mesi. Lei era nata il quindici giugno.
-signorina Hastins! Può ripetermi ciò che ho appena finito di dire?- disse con un ghigno ,quasi malvagio,il professor Doyle.
-mi scusi professore...non ho ascoltato..- si scusò Caroline,che ancora non riusciva a stare del tutto concentrata.Quella mattina passò molto più velocemente del solito. Caroline era stanca e aveva un gran mal di testa,l'unica cosa a cui riusciva a pensare era "la fuga" .
Era al limite della sopportazione e non poteva permettersi di sprecare un solo giorno in più con le urla di zia Jenna. E poi la scuola...a cosa le serviva? Caroline voleva diventare una cantante,ma la zia pensava fosse una cosa da poveracci. Ormai era decisa ,l'indomani sarebbe scappata. Come? Dove? Questo non aveva importanza.
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Voli alto con me?
FanfictionCaroline vive con sua zia a New York. La città,nonostante la sua grandezza, le sembra una prigione. Un giorno,qualcuno le farà aprire gli occhi e lei prenderà una decisione che la catapulterà in una nuova vita. E si sa,i viaggi portano inevitabilm...