ABBRACCIAMI

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La sveglia suonò con una suoneria fastidiosissima,tipo l'allarme delle centrali,alle dieci e mezza.
Caroline portò un braccio fuori dalle coperte e la spense. Alzò la testa per poi rituffarsi sul cuscino e sbruffare. Guardò la finestra e vide che c'era una bellissima giornata. Prese il telefono e si ricordò di dover chiamare Abigail. Si alzò,andò in bagno,si sciacquò il viso e decise di telefonare subito. Era domenica quindi l'amica doveva essere a casa. Si sedette sul letto e digitò il numero.
"Tu-Tu-Tu.." Al terzo squillo si sentì una voce ancora immersa nel sonno.
"«Chi è?»"chiese Abigail.
"«Hey bionda!»" disse Caroline,con un tono allegro;chiamandola con il suo solito soprannome.
"«O mio Dio! Caroline! Perché non mi hai chiamata subito,come stai?A scuola ci hanno bombardato di domande,perché cavolo ci hai impiegato così tanto?! Ero in pensiero!»" Abigail urlò più del solito,elaborando tantissime domande velocemente,anche se si sentiva che era felice.
"«oh! Piano,mi sono appena svegliata. Non ti ho chiamata subito perché avevo paura di essere rintracciata,ho cambiato numero. Sto bene...»" e Caroline le raccontò tutto quello che le era accaduto in quest'ultima settimana.
"«Hastins mi manchi! Ti servono soldi? Meno male che hai trovato questi ragazzi,dopo li cerco su internet. E così ti chiami Cassandra...Doyle? Come il professore?»" Abigail rise.
"«È il primo cognome che mi è venuto in mente. Comunque no,ho ancora sui tremila e cinquecento dollari. Grazie ancora Abi,anche tu mi manchi»" ed era vero,qui non aveva amiche. Bussarono alla porta.
"«Abi ci sentiamo,ok? Mi stanno chiamando»" disse Caroline.
"«prestissimo,promesso!»" le urlò Abigail,le mandò un bacio e chiuse la chiamata.
«avanti» disse Caroline. Dalla porta entrarono due occhioni azzurri e un sorriso enorme.
«Buongiorno! Ti va di venire con me a fare un giro? Viene anche un mio amico» le disse Nash.
«Certo!Dammi solo il tempo di vestirmi...e Cameron?» chiese Caroline,ricordando la sera prima.
« È uscito stamattina presto,è strano da un paio di giorni,fatti suoi» e alzò le spalle. Caroline gli sorrise ,Nash uscì dalla camera e cercò qualcosa da indossare;prese: una felpa grigia,un jeans nero e gli stilavi neri bassi.
Chissà cosa aveva Cameron per la testa...
«Allora dove si va?» chiese Caroline, entrando in soggiorno.
«a fare colazione fuori e divertirci un po'» disse Nash ,prendendole la mano e trascinandola in ascensore.
« Andiamo a piedi?» chiese Caroline,non vedendo nessuna macchina,forse l'aveva presa Cameron.
« Sì,ora aspe...oh eccolo! Ciao amico!» Nash si avvicinò al ragazzo,aveva una bandana in testa,i capelli castani di una tonalità chiara;era carino.
«piacere Taylor...» disse avvicinandosi a Caroline «...e tu devi essere Cassandra,giusto?» chiese Taylor.
«Giusto,piacere di conoscerti» Caroline gli porse la mano e lui anziché stringerla,le diede un bacio. Caroline avvampò.
«Ok amico ,ora andiamo» Nash spinse Taylor mettendogli un braccio attorno alle spalle. Caroline li seguì. Arrivarono in una caffetteria poco distante.
«E Cameron?» chiese Taylor,sedendosi.
«Non lo so,è uscito stamattina presto boh,è strano da un paio di giorni» disse Nash spostando il menù in direzione di Caroline.
«oh,io prendo un Thè» e passò il menù a Taylor, che lo prese toccandole apposta la mano. Caroline la ritrasse subito e lui le sorrise.
«quindi vuoi fare la cantate,giusto?» le chiese Taylor.
«Già,almeno ci provo,se poi va male me ne torno a studiare.» disse Caroline,che odiava parlarne.
«Io e Cam ti aiuteremo» le disse Nash,con un sorriso. Caroline adorava il modo in cui Nash la incoraggiava,era il fratello perfetto,pensò.
«Grazie Nash,per tutto» e lo abbracciò. Taylor li guardava e sorrideva.
«perché sorridi?» chiese Nash,alzando un sopracciglio.
«niente amico...niente».
Lasciarono cadere quel discorso, bevvero e andarono a fare una passeggiata. Taylor volle entrare in un negozio per provare degli abiti per una festa,Nash e Caroline rimasero fuori.
« Ieri ho parlato con Cameron,e mi ha detto che per quanto sia tutto pazzesco, avete parecchi grattacapi. Io mi domandavo...» iniziò Caroline, e Nash la guardò dritto negli occhi come Cameron la sera prima,ma con lui non sentiva nessuna strana morsa allo stomaco. Cosa cambiava fra i due?
«...cosa fosse cambiato».
«Sinceramente Andra...non lo so. Questo lavoro,almeno per il momento,ci vieta parecchie cose: bere,fumare,andare a feste non dette da loro...avere una ragazza» e Nash distolse lo sguardo,fissando una coppietta passare.
«e cos'è tra queste che vi da maggior fastidio?» chiese Caroline.
«l'ultima e per quanto ne so a Cameron anche la seconda. L'ho visto...fumare sul balcone.» e fece un sorriso beffardo. Caroline sorrise,in quel momento Taylor uscì con quattro buste e una di queste la porse a Caroline.
«Martedì mi accompagni a una festa?» le chiese.
«cosa?» Caroline rimase un po' spiazzata dalla proposta.
«Hai capito,accetto solo un "si" come risposta!» e le mise la busta attorno alla mano.
«ci penso,comunque davvero non dovevi» disse Caroline,distogliendo lo sguardo.
«lo prendo come un sì! Ragazzi io vado è tardi» abbracciò Nash e diede un bacio sulla guancia a Caroline per poi correre via. Era un ragazzo parecchio strano,simpatico, ma sicuramente fuori di testa. Nash scosse la testa,e con Caroline si diressero a casa.
Erano sotto quest'ultima ma la macchina di Cameron ancora non c'era;in quel momento il telefono di Caroline squillò,il numero era privato.
«Nash ti dispiace? Vengo su tra poco» può darsi fosse Abigail e Caroline voleva stare da sola mentre le rispondeva. Nash annuì e salì.
«Pronto?» .«Andra vienimi a prendere,ti prego» non poteva non riconoscere la sua voce,era Cameron e stava piangendo.
«Cameron dove sei? Vengo a prenderti subito!» disse Caroline,preoccupata.
«sono al bar due strade dopo casa» aveva una voce strana,era sicuramente anche ubriaco. Bene.
«sto arrivando!» gli annunciò Caroline attaccando e mettendosi a correre. Tre minuti e aveva superato la seconda strada,camminò lungo la terza strada e guardando nei bar ,dopo sette bar colmi di ubriaconi,lo trovò. Entrò. Era su un bancone a dormire.
«Cameron,sono qui» e lo girò verso di se'.
«Andra...abbracciami.» Cameron si staccò dal bancone e la strinse forte tra le braccia.
«Cameron,va tutto bene...ti porto a casa» e cercò di liberarsi invano.
«No no no no,abbracciami e basta. Andra,non andartene» Caroline sentì le lacrime di Cameron caderle sulla spalla,e di nuovo quella strana morsa,ma perché?
«non me ne vado,io non ti lascio Cameron,te lo prometto.». Gli diede un bacio sulla guancia.
«ora ci sei tu» disse Cameron,ancora piangendo. Caroline non capì cosa intendesse dire,ma era ubriaco,non doveva avere molto senso lo stesso.
«si Cameron,ci sono io» . Lui le sorrise.
Con fatica riuscì a trascinarlo via di lì e sostenendolo tornarono a casa. Arrivati sopra,trovarono Nash sul divano che non appena li vide spalancò gli occhi.
«ma che diavolo è successo?!».

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