L'orologio segnava le sette e venticinque di sera; Caroline stava portando una pizza ai peperoni al tavolo diciotto.
«Ecco a lei,signorina». Posò il piatto davanti ad una piccolina con dei grandissimi occhi marroni.
«Grazie mille!Può portare via questo,non ne voglio più» le disse la bambina,porgendole un altro piatto che Caroline prese.
"Dlin" il suono dei sonagli posti sulla porta d'ingresso fecero voltare Caroline che si paralizzò,facendo cadere il piatto a terra,che si frantumò in mille pezzi.
Una folta chioma scura,e due occhi azzurri,che avrebbe riconosciuto tra altri cento,le si avvicinarono,e la scrutarono tra un misto di: dolore,rabbia,e affetto.
«Perché non sei venuta all'aeroporto?».
Caroline,abbassò lo sguardo e si spostò per raccogliere il piatto rotto.
«Cassandra,mi vuoi rispondere?» ripeté Nash.
«Nash,non abbiamo nulla da dirci» gli rispose,cercando di mantenere la calma.
La prese per un braccio e la trascinò fuori.
«Sto lavorando!» sbottò Caroline,tirandosi il braccio.
«Torna a casa con noi». Nash era immobile davanti a lei e le mise una mano sul viso,accarezzandole la guancia;gli occhi azzurri erano lucidi.
«No,ti prego...non fare quella faccia da cucciolo abbandonato. Lo detesto. Mi sono sentita tradita,come se per voi non contassi nulla. Non sapevo che fine aveste fatto,pensavo foste occupatissimi con il lavoro,ma poi...mi ha chiamata Christine e mi ha detto di Cameron,e lì mi sono arrabbiata tantissimo! Lo sono tutt'ora! Pensavo fossimo una famiglia all'inizio,poi ho capito di provare qualcosa per Cameron,che lui ricambiava.Mi sono sentita per la prima volta amata. Mi è caduto il mondo addosso quando ho saputo della sua relazione,e tu,anche tu mi hai ferita non immagini quanto. Credevo fossi sincero con me,invece,non mi hai detto nulla». Caroline,fece una pausa per riprendere fiato e calmarsi. Si sentiva più leggera,ma le tremavano le gambe per la tensione.
«Cosa avrei dovuto dirti? Cameron si è fidanzato? Ti saresti arrabbiata lo stesso. Io ti voglio bene,non volevo soffrissi e penso che Cameron abbia scelto una soluzione giusta per tutti».
«Giusta per chi? Sicuramente non per me. Come dovrei comportarmi con Cam? Vado lì e lo saluto? non posso,non ce la faccio. Scusami Nash,io devo tornare a lavoro». Caroline,si voltò e si incamminò verso il pub. Lui la fermò,avvolgendole le braccia attorno alla vita e poggiando la testa nell'incavo del collo.
«Ti prego,fallo per me. Non voglio che te ne vada. Ormai fai parte della mia vita,lascia perdere Cameron per un secondo e pensa a me,un attimo solo. Vuoi davvero non svegliarti con me che canto,urlo o sto in bagno più di te? Perché io non mi abituerò a non averti più con noi».
Quei due ragazzi l'avrebbero fatta impazzire,ma sarebbe accaduto lo stesso se non li avesse avuti più attorno. Nash,non le aveva detto nulla per non farla soffrire,ma aveva sbagliato perché venendolo a sapere all'improvviso era stato peggio. In ogni caso,non era lui la causa di tutto. Non voleva,inoltre, darla vinta a Cameron. Sarebbe stato difficile,ma voleva dimostrargli che non le importava.
«Va bene,torno».
Nash,le fece un grandissimo sorriso,la prese in braccio e le fece fare una giravolta.
«Torniamo a casa nostra».
Nash e Caroline,insieme tornarono da Dorotha,felice che Caroline avesse risolto o quasi,e presero tutte le cose di Caroline dall'appartamento di Dor.
Arrivarono sotto il palazzo bianco,e dopo quattro giorni Caroline riprese l'ascensore che portava all'attico.
«C'è Cameron?» gli chiese Caroline.
«Non dovrebbe».
Le porte si aprirono,le luci erano accese;dalla cucina si sentivano delle voci.
«Nash,penso di non farcela». Caroline tentò di tornare nell'ascensore,ma Nash la bloccò.
«Andra,dai muoviti».
Si sentiva i piedi come piombo,ogni passo le sembrava una spina nel fianco. La porta era socchiusa e all'improvviso le voci cessarono e una sedia venne sposatata. La porta venne spalancata e dopo un mese Caroline si trovò faccia a faccia con Cameron. Si sentì piccola e fragile davanti a lui,voleva piangere ma si trattenne. Il suo volto era impassibile,girò lo sguardo verso Nash e li superò entrambi. Caroline tirò un sospiro di sollievo.
«Sharon,vieni andiamocene»disse Cameron. Una seconda figura si materializzò davanti a Caroline,una ragazza alta quasi quanto lei,snella con i capelli di un colore rosa pallido,gli occhi azzurri non molto grandi. Nell'insieme una ragazza carina. Lei doveva essere la ragazza di cui Christine parlava. Cosa aveva più di Caroline? Rimasero entrambe impacciate,fino a quando Cameron non si avvicinò a Sharon e le poggiò un giubbotto di pelle sulle spalle.
«Amore,andiamo? È già tardi,e poi qui ci annoieremmo». Ma era stronzo?
«Già,e tu sei uno che si annoia presto Cameron». Caroline non riuscì a trattenersi. Lui le sorrise,e con un gesto veloce diede un bacio a Sharon,per poi rivoltarsi verso Caroline.
«Bentornata a casa Andra» le disse.
Caroline ignorandolo completamente:«Cameron,non conosce le buone maniere,mi chiamo Cassandra Doyle,è un piacere averti qui con noi». Sharon sembrò sorpresa,ma le porse la mano e le sorrise.
«Io sono Sharon».
«Oh,ma guarda che ore sono! Farete tardi,ovunque voi dobbiate andare. Sharon mi raccomando,tienitelo stretto a Cameron,o da un momento all'altro ti arriverà una telefonata da parte di una sconosciuta che ti avviserà che è chissà dove a spassarsela con un'altra». Caroline,aveva sostenuto tutto il tempo lo sguardo di Cameron. Sharon,sembrava imbarazzata e restò immobile.
«Andra,andiamo a sistemare le tue valigie» Nash,era quasi supplichevole.
«Già,è meglio se vai a mettere a posto le valigie...almeno la smetti di dire stupidaggini». Dopo tutto quello che aveva passato,Cameron che le faceva la ramanzina era la goccia che faceva traboccare il vaso. Caroline lo colpì in pieno viso,con un bel pugno. Sharon gridò e Cameron si massaggiò la mascella ferita.
«Mi fai schifo» Caroline,si asciugò le lacrime,prese le valigie e le portò in camera sua,aiutata da Nash.
«Andra,tutto bene?» le chiese.
«Sì. Ora sto meglio». Colpire Cameron non era nei suoi programmi,e non la faceva stare meglio. Aveva fatto tutto il contrario di quello che si era prefissata,ovvero ignorare Cameron. Avrebbe voluto uccidere sia lui che la sua nuova fidanzatina,ma per fortuna c'era Nash con lei.
Passarono la serata a parlare,lui le raccontò del viaggio e che Isabelle sarebbe tornata ad allenarla. Parlarono al lungo e alla fine si addormentarono come due bambini,e nessuno dei due si accorse di Cameron che al ritorno dalla serata con Sharon,era entrato in camera di Caroline,e con un viso triste se ne era tornato in camera sua,ricordando quando un mese fa,accanto a lei ci fosse lui.
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Voli alto con me?
FanficCaroline vive con sua zia a New York. La città,nonostante la sua grandezza, le sembra una prigione. Un giorno,qualcuno le farà aprire gli occhi e lei prenderà una decisione che la catapulterà in una nuova vita. E si sa,i viaggi portano inevitabilm...