6

711 37 59
                                    

Louis's pov

"No io non vengo!! Ve lo potete scordare! Siete solo un branco di cospiratori!" 

La mia voce echeggia nella stanza come un tuono, sono veramente fuori di me.

"Louis William Tomlinson smettila di comportarti come un bambino! È solo una cena, staremo tutti insieme per festeggiare un buon momento proficuo per l'azienda e per le nostre vite, perché non riesci a capirlo?" Mi rimprovera Zayn dall'altro capo del telefono.

Sono veramente adirato, mi hanno praticamente incastrato, prima portandomi Harry in azienda a lavorare con noi, poi con questa cena perfettamente evitabilissima.
Harry, Harry, sempre Harry... Questo nome è diventato ormai martellante nella mia testa, da quando è riapparso nella mia vita mi sembra di vivere come un fantasma, non dormo più, mangio ancora meno, sono praticamente a pezzi... Senza contare che la sua presenza è fisicamente molto difficile da sopportare per me... La tensione che mi crea è altissima, potrei scoppiare da un momento all'altro, sono una corda di violino.

"E poi vorrei ricordarti che sei stato tu il primo ad accettare!" Continua Zayn.

"Io?! Io non ho detto di sì! C-cioè, l'ho detto m-ma... non mi riferivo a quello... va beh lasciamo stare Zee" sospiro accasciandomi sul letto mentre nella mia testa fa capolino l'immagine della mano nascosta di Harry sul mio ca...

"Cazzo!" urla Zayn.

"C-cosaa??!" il panico mi assale, questa è la volta buona che se Zayn dovesse scoprire cosa è successo sotto al tavolo della sala riunioni, mi sotterrerei seriamente con le mie mani, ho già accumulato troppe figure di merda con lui.

"È tardi Louis! Vado a prepararmi, vedi di muovere quel tuo bel culo e fatti ancora più bello di quello che sei... Chi lo sa che magari non ci scappi una sana scopata della pace?! Ne avresti davvero bisogno, amico, ahaha!"

"Zaayyyn!!"

"Ok ok, sto scherzando, a dopo".

Riaggangio e inizio a prepararmi, sento che sarà una lunga serata.

-

Arrivo puntuale davanti a casa di Harry, scendo dalla mia auto sistemandomi il completo nero classico... Sento già caldo, per cui decido di togliermi la giacca e rimanere con le maniche arrotolate della camicia fino ai gomiti, niente cravatta, solo un paio di bottoni slacciati, voglio che sia una serata casual.

Mi avvio verso l'ingresso attraversando il vialetto del giardino, cercando di ignorare fermamente ciò che si trova in questo momento alla mia destra... Adiacente a questo giardino c'è la mia vecchia casa, protagonista purtroppo di tanti spiacevoli ricordi... E insieme a quell'edificio vi è presente anche il giardino... Con quella quercia... Sulla quale si erge ancora salda la nostra casetta.

Il desiderio di voltarmi è forte, ma non lo faccio, non voglio essere travolto di nuovo da così tanti ricordi, quindi tiro dritto e arrivo alla porta, bussando.

Anche la casa di Harry fa parte della mia vita, ho passato qui tanti momenti, ma il cui ricordo è più facile da sopportare.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando il padrone di casa apre la porta e mi regala uno dei suoi migliori sorrisi... È bellissimo, come sempre... Indossa dei semplici pantaloni casual beige che fasciano perfettamente le sue lunghe gambe e il suo fantastico cu... 'Louis smettila e resta concentrato' mi sussurra la mia coscienza... Una camicia bianca di lino lasciata come al solito sbottonata fino al petto e i suoi capelli morbidi che ricadono leggeri sulle spalle... Il loro profumo è inebriante ed è una droga per me.

"Ciao Louis" e boom, arriva la sua voce, così profonda e roca da farmi girare la testa.

"Ciao H-Harry" restiamo un attimo in silenzio contemplandoci a vicenda, dobbiamo riuscire a spezzare questa tensione o ne moriremo.

Mi fa accomodare in casa e noto che gli altri sono già tutti presenti nella sala da pranzo, attrezzati di birra.

"Ciao ragazzi, siete già tutti qui" dico afferrando una birra che mi porge Harry.

"E ti dispiace?!" ammicca Niall con uno sguardo malizioso, ma decido di ignorarlo.

"Principessa ce ne hai messo di tempo per farti bella!" escalma Zayn, avvicinandosi a me e dandomi una pacca sul sedere "Ne è valsa la pena, complimenti!" l'ilarita' generale dilaga e io sento già le guance andare a fuoco.

"Coraggio ragazzi, accomodiamoci a tavola, le pizze stanno arrivando" Harry fa strada e appoggia la sua mano sulla mia schiena per indirizzarmi...sento già lo stomaco chiudersi e contorcersi.

Arrivo al tavolo e mi precipito deciso alla sedia che si trova al lato opposto di esso, rispetto a dove si è appena seduto Harry, esattamente sul lato più distante... Stasera non mi frega.

Lo vedo sogghignare... Uno a zero per me.

La serata trascorre tranquilla tra risate, battute e tanti brindisi, motivo per cui siamo tutti un po' alticci ora, mentre ci muoviamo scoordinati a ritmo di musica che Harry ha messo dal suo mega impianto stereo.

Vedo Niall ancheggiare e saltellare con la sua birra in mano, si è già tolto la camicia ed è rimasto a torso nudo, urla parole sconnesse e ride come un pazzo.

Liam e Zayn ballano strusciandosi, avvinghiati stretti l'uno all'altro... Non è una novità per noi, hanno sempre vissuto apertamente il loro rapporto, ma non l'hanno mai consolidato... Sono rimasti ai semplici fidanzatini di dieci anni fa, o meglio 'scopamici' come si definiscono loro... Io non c'ho mai creduto, credo che il loro amore sia piuttosto evidente.

Io mi sto muovendo a ritmo di musica ridendo per le scene che mi si stanno proponendo davanti, quando all'improvviso due mani afferrano stretti i miei fianchi e due braccia scivolano sulla mia pancia, allacciandosi a me.
Resto pietrificato sentendo la mia schiena schiacciata al SUO petto, e un rigonfiamento che preme sul mio sedere.

Chiudo gli occhi, l'effetto dell'alcool mi sta facendo girare la testa, decido di arrendermi subito a questa lotta, in questo momento non ne ho le forze, mi accascio leggermente su di lui lasciando andare indietro la testa, appoggiandola sulla sua spalla, continuando ad ancheggiare.

Piego un po' la testa lasciando ben visibile il collo quando sento il suo fiato caldo sulla mia pelle e le sue labbra morbide lasciarmi umidi baci fino al lembo di pelle sotto l'orecchio, dove inizia a succhiare avidamente.
Un gemito sonoro lascia le mie labbra, sento le gambe diventare molli e tutto gira intorno a me, sospiro pesantemente quando i suoi ancheggiamenti si trasformano in stoccate che simulano la penetrazione.

Ringrazio la musica così alta, perché sta coprendo perfettamente i miei gridolini. Harry armeggia con il bottone e la zip dei miei pantaloni, infilandoci dentro prima una mano che va a strizzare una natica, poi l'altra che va a stringere la mia erezione ben formata, mentre lui, da dietro continua a simulare le spinte.

Fortunatamente ci siamo spostati in un angolo della casa più buio e, grazie anche all'alcool, i nostri amici domani non ricorderanno niente.

Io sto ansimando potentemente, Harry lecca e morde il lobo del mio orecchio, gemendo anch'egli, senza fermare i movimenti...la mano che prima era sulla natica, ora si è avvicinata alla mia fessura e la sta stimolando.
Tutto questo è troppo, credo di poter venire da un momento all'altro.

"H-Harry... Ah-aah... Harry basta-a"

"Sshh piccolo lasciati andare" continua a sussurrare nel mio orecchio.

Non so con quale forza, ma riesco a risvegliarmi dallo stato di trance in cui ero, mi volto di scatto, guardandolo negli occhi, ora più scuri e lucidi, ha le pupille completamente eclissate per l'eccitazione.

"H-ho bi-sogno di aria, ho bisogno di u-uscire" dico affannando, mentre mi riallaccio i pantaloni e corro fuori.

Mi fermo nel giardino, di fronte a me, a pochi metri, nella penombra della notte c'è casa mia, la mia vecchia casa... Resto immobile a fissare la quercia, e la sua bellissima casetta...

Una lacrima scorre sul mio viso, poi un'altra e un'altra ancora... Finché i singhiozzi echeggiano nell'oscurità.

The red thread - Larry Stylinson F. F. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora