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Harry's pov

"H-ho bi-sogno di aria, ho bisogno di u-uscire" Louis si divincola dalla mia presa e, riallacciandosi i pantaloni corre fuori. Lo seguo e lo trovo in giardino con il volto rigato di lacrime.

Mi avvicino lentamente a lui, è girato verso il giardino adiacente, con lo sguardo fisso su quell'albero, e i suoi singhiozzi non accennano a diminuire.

"Louis... Tesoro perché stai piangendo?" al suono della mia voce si volta verso di me, la sua espressione è tremendamente triste, non sopporto di vedere quelle due pozze blu arrossate dal pianto.

"Non chiamarmi così, non chiamarmi tesoro... Non dopo che sei sparito per dieci anni... Non puoi continuare a farmi del male" le sue parole sono dure mentre mi sta fissando.

Mi avvicino di un altro passo, fino a trovarmi a pochi centrimetri da lui, con i miei pollici asciugo delicatamente le sue guance e fermo i palmi delle mani su di esse. Lo guardo intensamente negli occhi, sentendo il mio cuore battere all'impazzata nel mio petto, all'unisono con il suo.

Appoggio la mia fronte alla sua chiudendo gli occhi e inspirando profondamente quel profumo che mi è mancato così tanto... Sento come se potessi tornare a respirare dopo un tempo incalcolabile.

"Louis io non volevo allontanarmi da te, sai benissimo quanto ho lottato per restare insieme, quanto ABBIAMO lottato, con tutte le nostre forze, ma eravamo solo dei ragazzini, ci hanno raggirato e costretti a separarci... Persone delle quali ci fidavamo, che avrebbero dovuto proteggerci e sostenerci, ci hanno pugnalato alle spalle... " il tono della mia voce si spezza e i miei occhi cominciano a pizzicare.

Louis mi guarda con la stessa espressione di dolore, sospira appoggiando le sue mani sulle mie ancora fisse sulle sue guance, abbassa gli occhi un istante, voltandosi di nuovo verso la quercia.

"Per tutto questo tempo non sono riuscito a passare su questa strada praticamente mai... Non ce la facevo... Non riuscivo a guardare quel giardino, quella quercia e soprattutto quella casetta... Era tutto troppo difficile... L'importanza che ha quella piccola scatola di legno... Dio, come potevo osservarla senza pensare al suo significato, al suo valore?! E tu lo sai, sai a cosa mi riferisco... " il suo sguardo torna su di me, un leggero sorriso malinconico si è impossessato  delle sue labbra...

Certo che conosco il suo significato, quel ricordo è impresso a fuoco nella mia mente e nel mio cuore...

Flashback...

"Louis è proprio necessaria la benda sugli occhi? Guarda che lo so che mi hai portato nella casetta sull'albero, sento l'odore ahaha!" dico divertito mentre la mano di Louis mi guida all'interno della stanzetta.

"Zitto guastafeste, potevi almeno far finta di non aver capito! Eccoci qua e... Sorpresa!" esclama Louis togliendomi la benda.

Le mie palpebre sbattono un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco l'immagine davanti a me... Resto completamente ammutolito...

La stanza della casetta sull'albero è cosparsa di candele accese, petali di fiori di qualunque genere sparsi un po' ovunque... Al centro è posizionato un materasso matrimoniale appoggiato direttamente sul pavimento, avvolto da lenzuola candide e grandi cuscini morbidi fanno da contorno.

La notte è limpida fuori, e dalla finestrella si possono scorgere innumerevoli stelle... È veramente tutto molto romantico, rimango basito spalancando la bocca.

Louis si posiziona davanti a me con gli occhi bassi, quasi intimorito, per poi alzarli nei miei e sfoderare quel suo sorriso meraviglioso.

Prende le mie mani tra le sue, stringendole e baciandone i dorsi... Mi guarda, con quello sguardo malizioso e ricco di desiderio... I suoi occhi sono accesi come due fari, hanno una scintilla particolare... Lo fisso sostenendone lo sguardo, un leggero sorriso aleggia sul mio volto.

The red thread - Larry Stylinson F. F. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora