Epilogo

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Cinque anni dopo...

Louis's pov

Faccio scorrere un dito sulla cornice d'argento appoggiata sulla credenza del salotto, mentre sorseggio il mio drink, osservo la foto contenuta in essa... il giorno più bello della mia vita... il 28 settembre di cinque anni fa.

Eravamo bellissimi, innamorati e felici come non mai, le nostre dita intrecciate, con quegli anelli, a sigillare la nostra promessa... non mi sembra ancora vero, eppure è la realtà.

Sorrido teneramente a quel ricordo e  appoggio il bicchiere, socchiudendo gli occhi quando due braccia mi cingono da dietro.

Inclino la testa per lasciare maggior accesso all'uomo dei mie sogni, che mi sta lasciando baci umidi lungo tutto il collo, fin dietro all'orecchio, dove lecca e morde il lobo.

Un leggero gemito sfugge dalla mia bocca a quel contatto, che crea brividi intensi su tutto il mio corpo.

Apro gli occhi e vedo che Harry stringe tra le mani un oggetto... lo guardo e mi giro verso di lui, mentre il mio sguardo compiaciuto incrocia il suo malizioso.

"Vedo che ti piace proprio..." gli dico con malizia.

"È da tanto Lou che non la usiamo... oggi potrebbe essere l'occasione giusta..." sussurra Harry speranzoso.

"Mi fa sempre uno strano effetto vedere quella corda" gli dico senza smettere di sorridere.

"Se è lo stesso che fa a me... è decisamente piacevole..." mormora il riccio sulla mia pelle, mentre inizia ad accarezzarmi la schiena, da sotto la maglietta.

"Veramente pensavo che quella corda la usavamo per giocare da piccoli ai pirati... Se penso per cosa la usiamo ora mi sento un depravato" esclamo ridendo, seguito a ruota da Harry.

"Mmhh... non parlare così Lou... senti cosa mi provochi" dice prendendo la mia mano e appoggiandola sui suoi pantaloni, facendomi tastare il rigonfiamento del suo basso ventre.

"Qui qualcuno è impaziente... vero piccolo?" sussurro stringendo un po' di più la presa, facendo sfuggire un gemito dalle labbra di Harry.

Mi prende per mano e mi trascina fuori casa, attraversiamo il giardino e si affretta a salire la scala sull'albero, mentre io mi fermo.

"Harry ma sei pazzo? Veramente vuoi andare ancora lì? Non ci stiamo più ahah!" dico ridendo.

"L'abbiamo usata un sacco di volte, andiamo vieni! O preferisci che ti ci porti con la forza?" chiede il riccio sfidandomi.

Lo raggiungo, superandolo ed entrando in casa, prendo la corda dalle sue mani, lo aiuto ad entrare nella casetta, e appena dentro chiudo la porta alle sue spalle con un tonfo.

Harry è già senza maglia da prima, decisamente una mossa saggia.
Inizio a baciarlo intensamente, senza perdere tempo lo spoglio di tutti i vestiti, mentre lui fa lo stesso con me.

Rimaniamo  ben presto nudi, avvinghiati mentre i nostri corpi si accarezzano ovunque e le nostre erezioni si sfregano reciprocamente, provocandoci brividi sulla pelle accaldata e già imperlinata di sudore.

Gemiti e ansimi aleggiano nella stanza, mentre le nostre lingue si cercano e lottano furiose nelle nostre bocche, che si succhiano, si mordono e si cercano costantemente.

Prendo la corda e l'avvicino ai suoi polsi, lui capisce subito il mio intento e me li porge, gliela lego intorno fermandoglieli saldamente.

Faccio stendere Harry sul materasso in terra, gli porto le braccia sopra la testa, bloccandogliele con la mia mano, mentre con l'altra vado a massaggiare la sua asta dura, pompandola dolcemente.

The red thread - Larry Stylinson F. F. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora