Sedici

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Ginevra's Pov

<Che succede?> chiesi a Meg appena arrivai al campo.
<Non lo so, ma riguarda il Quinto Settore>
<Dov'è Veronica?>
<Lì, accanto a Riccardo, forse potremmo ritrovare zio Mark>

Salimmo su un autobus, ma in poco tempo sentii le palpebre pesanti, mi addormentai.

Aprii lentamente gli occhi, sbattei più volte le palpebre per mettere bene a fuoco.

<Gin!> sentii la voce di Victor.

Mi alzai dall'erba, mettendomi seduta.

Più in là c'erano tutti gli altri ragazzi della squadra, ma mancavano zio Jude, Celia e le ragazze.

Mi guardai intorno, stordita, finché non vidi quel enorme edificio.

Puntai gli occhi in quelli di Victor, chiedendogli se ci trovassimo per davvero nel posto che pensavo.

Lui mi si avvicinò e mi tese la mano per rialzarmi.

<Si, siamo sull'isola... mettiti questa e tira su il cappuccio, se ti vedessero potresti essere in pericolo>

Presi la felpa che mi porgeva e la indossai, alzando il cappuccio.

<Lo hai detto agli altri?> chiesi.

Lui annuì e poi mi portò da loro.

<Dove sono il mister, Celia e le ragazze?> chiesi.
<Non lo sappiamo... temiamo li abbiano presi> rispose Riccardo.

Mi domandai se mio padre fosse al corrente di tutto ciò oppure fosse un'idea di Cinquedea.

Il terreno iniziò a tremare, dal nulla apparve quel uomo che vidi la prima volta che arrivai qui.

Vidi Victor mettersi davanti a me, a mo di scudo. Io, però era per lui che avevo paura, non per me.

L'uomo sfidò i ragazzi a giocare una partita contro la Luce Sfavillante, capitanata da quel ragazzo che vidi la prima volta che arrivai qui, Bailong.

Erano fortissimi, nessuno nel Cammino Imperiale sarebbe riuscito a batterli, figuriamoci la Raimon.

Neanche la fine del primo tempo che i ragazzi erano sfiniti, pieni di lividi.

Non ci capii molto, a un certo punto però vidi una nube grigia che mi fece perdere i sensi.

Mi svegliai a causa del freddo.

Quando aprii gli occhi, notai di essere accanto a Victor, che stava ancora dormendo.

Gli premetti leggermente il braccio, lui aprì gli occhi.

<Stai bene?> mi chiese sottovoce.

Annuii, nel frattempo tutto gli altri avevano aperto gli occhi, iniziando a bisbigliare, finché non venne fuori che Arion aveva visto il mister Evans.

<Ne sei proprio sicuro? Magari te lo sei immaginato...> provai a dire, ma Arion mi interruppe.
<Te lo assicuro, Gin! Io l'ho visto e dietro di lui c'erano altre persone. Sono stati loro a scaturire quella nebbia e sono stati sempre loro a salvarci e a portarci qui!>

Proprio in quel momento apparve Mark, con tutti i giocatori dell'ex Inazuma Japan alle spalle.

La mia reazione fu come quella degli altri ragazzi, eravamo tutti molto sorpresi.

Ma nello stupore generale si fece largo la felicità dei ragazzi, soprattutto di Arion, Lucian e di JP.

<Sembrano dei bambini in un negozio di caramelle...> mormorò Victor nel mio orecchio, facendomi ridacchiare.

I ragazzi andarono a prendere della legna da aggiungere al fuoco, così io rimasi da sola in quella caverna.

<Ginevra>

Mi voltai e vidi Caleb entrare.

<Mark ci ha detto tutto... non c'è bisogno di spiegare. Come stai?>
<Confusa è uno stato d'animo?> chiesi.
<Quante domande in un secondo ha elaborato il tuo cervello?>
<Troppe...>
<Forse a qualcuna posso rispondere...>
<Perché ci troviamo qui? Dove sono Meg, Ronnie e gli altri? Perché io sono qui con voi mentre loro no? È opera di mio padre tutto questo?>

Mark, come tutti gli ex membri, aveva ascoltato la nostra conversazione di nascosto, così intervenne prima che Caleb potesse proferire parola.

<Scopriremo tutto alla fine del torneo, ne sono sicuro>

La notte non riuscivo a dormire, così mi guardai intorno notando che Victor fosse sparito, così uscii a cercarlo.

Lo trovai seduto al molo, come la prima volta che ci eravamo parlati.

Mi misi accanto a lui, la sua mano andò sulla mia coscia fasciata dal tessuto leggero dei jeans.

<Non riesci a dormire?> mi chiese.
<No...>
<Come stai?>
<Dovrei chiedertelo io... infondo io non ho subito nulla di male in confronto a quello che hai passato tu in questo inferno>

Victor sospirò.

<Non avrei mai pensato di tornare qui... ci sono stato per poco tempo a confronto di altri, ma gli allenamenti erano... andavano molto al di fuori della sopportazione umana>

Strinsi la sua mano.

<So che mi hai visto mentre mi allenavo, la prima volta...>

Sul mio volto si stampò un sorriso.

<Tu ti sei ricordato di me?>
<Non ho la memoria a breve termine>
<Intendo, tu potevi rischiare veramente quel giorno e hai guardato me?>

Il mio cuore sembrava un martello.

<Sei stata come un raggio di sole, piccola>

Unii le nostre labbra in un bacio.

<Sai, se quando ci siamo incontrati la prima volta mi avessero detto che poi saremmo diventati così, gli avrei riso in faccia> disse prima di ribaciarmi.

Alcuni giorni dopo

Il Quinto Settore ha sfidato i ragazzi in una partita contro la loro squadra ufficiale, della quale non conoscevo neanche l'esistenza.

L'allenamento speciale dei ragazzi era finito, ma Victor non c'era, così decisi di cercarlo.

Si stava allenando in un modo così intenso, che non si accorse di me, così mi nascosi dietro una roccia.

Vidi arrivare Bailong.

<Ieri sera vi ho visti> sorrise malizioso.
<Adesso mi spii pure?> chiese Victor annoiato.
<Che direbbe il Grande Imperatore se sapesse che te la fai con la figlia?>
<Che vuoi, Bailong?>
<Hai vinto la scommessa, ma io sono più forte di te, lo hai visto con i tuoi stessi occhi>
<La scommessa?> chiese Victor non capendo.
<Non dirmi, ti sei innamorato suo serio? Avevamo deciso che se saresti stato capace di entrare nel letto della principessina e poi l'avresti lasciata, saresti stato più forte di me>

Sentii quel pezzo di cuore che mi era rimasto, affondare lentamente.

Mi sentivo tradita, pensavo che fosse veramente interessato a me, invece era per una scommessa.

<Uh, ma guarda chi c'è, Ginevra, da quanto tempo>

Bailong se ne andò, mentre Victor si girò lentamente verso di me, e per la prima volta lo vidi agitato.

<Ginevra, non è vero quello che hai senti->
<Tu sei solo uno stronzo! Non voglio sentirti parlare! Non voglio avere niente a che fare con te!>

Corsi via, ma mi appoggiai lentamente a un tronco di un albero, lasciandomi scivolare lungo esso.

Le lacrime mi rigarono il volto.

Just you and I ~sequel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora