Quarantadue

291 13 1
                                    

Ginevra's Pov

<Gin!> esclamò Arion vedendo che scendevo le scale del campetto.

I ragazzi, che si stavano dissetando e quindi erano in pausa, mi si avvicinarono e mia madre ci lasciò soli andando a parlare con zio Jude e gli altri.

<Allora è vero che ricordi tutto?> chiese il capitano.
<Si, ricordo tutto!> esclamai abbracciando Veronica.

Arion strinse me e la Evans in un abbraccio.

<Quindi adesso siete in finale> dissi.
<Si! Il mister Evans è tornato e adesso abbiamo anche dei preparatori e...>
<Vi siete scordati di me!> urlò una voce dietro di noi.

Mi girai e vidi una persona inaspettata.

<Bailong?> chiesi sorpresa.
<Già! Dopo possiamo parlare? Di quella cosa successa al Giardino Imperiale... tu hai capito>

Annuii.

<Ragazzi, in campo, ora!> ordinò zio Jude.

I ragazzi senza replicare corsero in campo e mi girai sorpresa verso Meg e Veronica.

<Credo che abbiano una leggere paura di mio padre... e tu devi vedere quando c'è zio Caleb! Neanche respirano dalla paura> mi spiegò Meg.
<Victor? Pensavo di trovarlo qui>
<Si, ma si è fatto mettere in punizione quindi oggi viene più tardi>
<Non me l'aveva detto...>
<Tu gli hai detto che hai ripreso la memoria?> chiese Veronica.
<Ma io non mi ero dimenticata di lui! Forse però dovevo dirglielo>
<Fallo ora. È nella nostra classe, va' da lui> disse Meg.

Annuii e poi corsi dentro la scuola.

<Ginevra!> esclamò Victor quando entrai nell'aula.
<Ti devo dire una cosa> sorrisi.

Si alzò dal banco e si mise difronte a me.
Presi il suo viso tra le mani.

<È... è quello che penso?> chiese balbettando.

Annuii prima di baciarlo.

<Hai davvero ripreso la memoria?> chiese con le lacrime agli occhi.
<È successo mentre dormivo... in sogno mi sono apparsi tutti i momenti della mia vita>

Lui sorrise e poi unì le nostre labbra in un bacio.

<Andiamocene da qui...> mormorò prima di trascinarmi via.
<E la punizione?>
<Che vada a farsi fottere>

Ridacchiai e poi afferrai la sua mano.
Mi fece entrare negli spogliatoi della squadra, mentre mi sbottonava gli shorts che indossavo.
Finimmo per fare sesso lì dentro, non mi importava se qualcuno ci avesse sentito, ma in quel momento eravamo finalmente tornati noi e non potevo godermelo al massimo.

<Hai gli allenamenti...> mormorai.
<Lo so...>

Prese il borsone che teneva nell'armadietto e iniziò a cambiarsi.

<Ansia per la finale?> chiesi.
<No, solo voglia di vincere>

Sorrisi e poi insieme andammo al campo.

<Non mi avevi detto che c'erano stati dei cambiamenti in squadra> dissi.
<Non era la cosa più importante in quel momento>

Victor corse in campo e raggiunse Austin che stava già lavorando con Bailong, Falco e Fourseason.

<Gwen, torniamo a casa?> chiese mia madre.
<Io volevo restare qui un altro po', ma tu puoi andare> risposi sorridendo.
<Gwen, io non->
<Te la riaccompagno io a casa, lasciala respirare un po'> le disse Caleb, che stava osservando i centrocampisti fare qualche passaggio.

Feci gli occhi dolci verso mia madre, che sospirò e alzò gli occhi al cielo.

<Va bene, ma appena finito gli allenamenti devi tornare a casa> mi disse, poi si rivolse verso Caleb <E tu, invece, non voglio che corri con la macchina perché->
<Come ha fatto Axel a sopportarti in tutti questi anni?> sghignazzò Caleb <Comunque, tranquilla tua figlia nelle mie mani è al sicuro, non le succederà niente>
<Va bene! Me ne vado... ma non->
<Mamma, sta tranquilla, non mi succederà niente>
<Va bene, a dopo>

Mi lasciò un bacio sulla fronte e poi se ne andò.

Emma's Pov

Aprii il cancello della villa e poi entrai.
Avevo paura per Ginevra, ma non perché non fosse responsabile o Caleb non fosse capace di riaccompagnare una ragazzina a casa, ma perché avevo paura che ci fosse ancora qualcuno che le voleva del male.

<Axel! Che ci fai a casa a quest'ora?> chiesi sorpresa.

Mio marito era steso sull'amaca in giardino, mentre accarezzava il cane al suo fianco.

<Amore... dov'eri?>
<Ho accompagnato Gwen dai ragazzi. Tu che ci fai a casa a quest'ora?>
<Vieni qui...>

Mi stesi accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto.

<Sto pensando alla proposta di Jude...>
<Stai morendo dalla voglia di accompagnare i ragazzi al mondiale> dissi.
<Lo so... ma andare ai mondiali significa stare lontani da casa per un po'... significa stare lontano da te>

Mi lasciò un bacio sui capelli.

<Io potrei venire qualche volta, e poi si parla di meno di un mese... riusciresti a vivere senza di me. Ci sentiremmo per telefono>
<Ma io non ne sono sicuro...>
<Quei ragazzi hanno bisogno del tuo aiuto! Oggi li ho visti, sono forti ma hanno molto da migliorare e tu potresti aiutarli>
<Non so se ne sarei in grado>
<Ti conosco da vent'anni ormai. Ti ho visto affrontare dei problemi più grandi di te, eppure sei qui! Sei riuscito a risolvere tutto senza paura e ora hai il timore del pallone?>

Non rispose.

<Lascia quel diavolo di lavoro che ti costringe a stare dietro una scrivania e corri in campo, Axel>

Mi alzai e scesi dall'amaca entrando in casa e andando in cucina.
Sentii abbracciarmi da dietro.

<Forse sarai stanca da tutte le volte che te l'ho ripetuto, ma sei magnifica, ti amo>

Just you and I ~sequel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora