Ventuno

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Ginevra's Pov

Mancavano poche ore alla finale, e da un po' vedevo diversi sia Victor che Arion. Per quest'ultimo trovavo la spiegazione, sicuramente era preoccupato per l'enorme responsabilità per la fascia da capitano.
Mark era tornato, quindi avrebbe potuto aiutare Arion in questo ruolo.

<Non trovate che Victor sia affascinante?> chiese Veronica sognante.

Erano giorni che la Evans mormorava questa frase, io non ce la facevo più, anche perché ora non dovevo preoccuparmi solo di lei, ma anche di Carla, e sicuramente la maggior parte delle ragazze della scuola sarebbero rimaste volentieri incinta del mio fidanzato.

Dopo aver sentito per l'ennesima volta i sogni di Veronica, sbottai.

<Adesso basta! Non vuoi capire che non piaci a Victor?!> urlai con tutta l'anima che avevo in corpo.
<Cosa? Come fai a esserne sicura?> chiese allarmata.
<Perché Victor è il mio fidanzato!> urlai.

Corsi via non volendo ascoltare le sue parole.

Mi chiusi in camera, finché non arrivò Victor.

<Stai bene?> mi chiese stendendosi accanto a me.
<No, ho litigato con Veronica...>
<Perché?>
<Perché ero gelosa...>
<Di chi?>
<Di te>
<Io?>
<Non te ne sei accorto che piaci a mezza scuola?>
<E tra queste c'è la tua migliore amica?>
<Non è più la mia migliore amica, Vic>
<Non dovete litigare per me, che senso ha?>
<È solo che sono gelosa>
<Non dovresti, piccola, ho occhi solo per te>

Gli accarezzai il viso.

<Lo so...>

Mi baciò e poi si addormentò.

Il giorno dopo

<Meg, vado a prendere qualcosa da bere> dissi alla mia amica mentre i ragazzi erano nello spogliatoio.
<Vengo con te>

Ero sicura venisse con me per parlare di Veronica, con la quale non avevo scambiato un'occhiata da quando eravamo salite sull'autobus.

<Non voglio sentire niente riguardo Veronica> dissi.

Meg sospirò.

<Una bottiglia d'acqua, grazie>

Pagai e poi tornammo alla panchina.

La partita stava per iniziare. Notai che il capitano era Chronos, il ragazzo che avevo incontrato la prima volta al Giardino Imperiale.

Il mio sguardo cadde sulla panchina avversaria, dove mio padre sedeva tranquillamente con Austin e Dave Quagmire.

La partita iniziò.

La Monte Olimpo era forte, ovvio, ma al contrario delle squadre comandate dal Quinto Settore, non giocava violentemente e non sottostava agli ordini.

Il primo tempo fu equilibrato, infatti entrambe le squadre andarono a riposo con il punteggio in parità.

Quando però la partita doveva riprendere, non fu la Monte Olimpo a presentarsi, ma un'altra squadra capitanata da Quentin Cinquedea.

Ci fecero due goal, portandosi così in vantaggio. La tattica che Arion stava usando era inutile. Ma proprio quando nessuno se lo aspettava successe qualcosa di strano.

Arion e Victor saltarono in aria contemporaneamente, iniziando a ruotare in un modo che conoscevo troppo bene.

Mi girai subito verso Mark e Jude, che sorridevano. Poi mi riconcentrai sul campo, come avevano fatto a imparare quella tecnica? L'unico a conoscerla era mio padre...

Quando il goal entrò nella porta, mi avvicinai a Mark.

<Credo di avere la risposta a quella domanda> dissi, ripensando alla domanda che gli avevo fatto a inizio del campionato.

Lui sorrise.

<Hai visto mio padre in Victor, eri rimasto impressionato anche tu dalla sua forza>
<Vedi, Victor ha una potenza di tiro che ho visto raramente, e sapevo che alla fine il suo cuore avrebbe avuto la meglio sul Quinto Settore>

Sorrisi.

La partita finì col punteggio di 5-4 per noi.

Saltai dalla panchina abbracciando Meg e Celia, mentre mantenni le distanze da Veronica, che stava abbracciando Jade.
Skie e Rosie mi batterono il cinque, e poco dopo Jade mi stritolò in un abbraccio.

Vidi Mark e papà parlare, così dopo che ebbero finito, corsi ad abbracciare mio padre.

La sera

Quando rimisi il piede nella mia vera casa non volevo crederci. Era strano tornare lì, ma mi era mancata. Salii nella mia camera, che era rimasta come prima, non c'era polvere, ne sporcizia, il letto era rifatto, era tutto merito delle cameriere che in questi anni si erano presi cura della casa.

Stavo aspettando Victor, mio padre era andato a festeggiare con gli ex componenti dell'Inazuma.

<Gin!> esclamò Victor entrando.
<Grazie per i vestiti> sorrisi per poi baciarlo.
<Chiederti di uscire è difficile, vero?>
<Non voglio vedere Veronica, Vic>
<Mh>

Si tuffò sulle mie labbra.

<Ma tu vai se vuoi>
<Io voglio stare con te...>

Sorrisi e poi fu io a baciarlo, trascinandolo sul letto.

<Ne sei veramente sicura, Ginevra?> mi chiese.
<Sei l'unico che voglio, Victor>

Si rituffò sulle mie labbra.

Qualche ora dopo eravamo stesi sul letto con solo il lenzuolo a coprirci.

Stavo accarezzando i capelli di Victor.

<C'è una cosa che non ti ho ancora detto> lo sentii mormorare.
<Anche io ti devo dire una cosa, ma prima tu>
<L'altro giorno l'ospedale mi ha chiamato, un donatore anonimo aveva pagato l'intervento a mio fratello>

Sorrisi e gli lasciai un bacio tra i capelli.

<Ora tu>
<Ho vinto la borsa di studio, Vic, dovrei andare in Inghilterra per tutto il prossimo anno scolastico>

Lui si girò verso di me.

<Muori dalla voglia di andarci> sorrise.
<Ma questo significherebbe stare lontano da tutti voi, da te>
<Lo so, ma un anno passa in fretta. Torneresti durante le vacanze di Natale e di Pasqua, e poi ci sentiremmo sempre per telefono. Parti, Gwen>
<Ma...>
<Io sarò qui ad aspettarti, non cambierà nulla>

Mi baciò.

<Ti amo...> mormorai prima di addormentarmi.

Just you and I ~sequel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora