Quaranta

300 16 3
                                    

Emma's Pov

Uscii di casa e andai in ufficio da Axel.

<Posso aiutarla?> chiese la ragazza alla reception.

Poteva avere poco più di vent'anni, un fisico tonico e asciutto, che lei metteva veramente in mostra.

<Sto cercando Axel> risposi.
<I-Il s-signor B-Blaze?>

Sembrava potesse venire da un momento all'altro con il solo pensiero di Axel, cosa che mi rese gelosa.

<Allora?> chiesi.
<Ha-ha detto di non voler vedere nessuno...>
<Sono sua moglie>
<M-moglie?>
<Si, posso andare o mi deve chiedere anche quante volte alla settimana scopiamo?> chiesi spazientita.

Non volevo dire esattamente quella frase, ma dovevo marchiare il territorio.

<M-mi s-scusi... è la stanza infondo al corridoio>

Seguendo le sue indicazioni arrivai fino all'ufficio di Axel. Entrai senza bussare.

<Avevo detto di non voler vedere nessuno> disse senza alzare gli occhi da alcuni fogli.
<Neanche se sono io?> chiesi sorridendo.

Alzò il viso dai fogli.

<Amore... che ci fai qui?> chiese strofinandosi gli occhi.
<Ti faccio solo rilassare...> mormorai.

Chiusi la porta dietro di me e andai dietro alla sua sedia.

<Che fai?> chiese lasciandomi un bacio sulle labbra.
<Te l'ho detto prima...>

Portai le mie braccia attorno al suo collo, sul quale iniziai a lasciare una scia di baci.

Axel gettò la testa all'indietro, mentre le mie mani scorrevano lungo i pettorali coperti dalla camicia, fino ad arrivare al bottone dei suoi pantaloni.

<E-Emma...> ansimò.

La mia mano si infilò nei suoi boxer.

Proprio quando stava per arrivare al limite mi fermai.

Aveva il respiro pesante, come me.

Axel mi afferrò dal braccio e mi trascinò sulla scrivania, dove mi fece stendere, facendo cadere tutto ciò che c'era sopra.

<Mi fai impazzire...> mormorò prima di tuffarsi sulle mie labbra.

Era un bacio focoso e passionale, un po' come lui.

Le sue mani andarono sulle mie cosce e successivamente sul mio sedere.

Mi abbassò leggermente gli slip ed entrò in me con facilità.

Sembravamo due pezzi di un puzzle che si completavano.

<A-Axel...> ansimai quando arrivai al limite.

Si appoggiò con la testa sulla mia spalla.

<Sei bellissima...> mormorò.

Sorrisi e poi gli lasciai un leggero bacio sul collo, nel punto in cui prima gli avevo fatto un succhiotto.

Quella calma fu interrotta dall'aprirsi della porta.

Subito scesi dalla scrivania e alzai di poco gli slip, mentre Axel velocemente si sistemò i boxer e i pantaloni.

<Jude, che ci fai qui?> chiese Axel come se niente fosse.
<Apri la finestra che qui dentro c'è puzza di sesso> rispose il rasta.

Aprii leggermente la finestra e poi andai a sedermi sulle gambe di Axel, che si era sistemato sulla poltrona.

<Come mai non sei all'allenamento?> chiese Axel.
<Perché devo chiederti aiuto. Nel mondiale non si possono utilizzare i Totem, ma i ragazzi che hanno fatto parte della Earth Eleven sanno usare solo quelli>
<Che cosa ti serve?>
<Ho bisogno di alcuni preparatori nei vari ruoli, in oltre, voglio altri giocatori che riescono ad evocare uno Spirito Guerriero, soprattutto in attacco>
<Bailong, Sol Daystar, Chronos Fourseason?>
<Si>
<E per i preparatori hai già in mente qualcuno?>
<No, a dire la verità>
<I nostri vecchi compagni> suggerii io.
<Darren per la porta, Nathan e Jack in difesa, Jude e Caleb a centrocampo, Austin in attacco> disse Axel.

Incontrai lo sguardo di Jude per alcuni istanti, pensavamo entrambi la stessa cosa.

<Io in realtà pensavo anche a te per l'attacco> disse il rasta.
<Cosa?>
<Axel, sei stato per anni il capocannoniere, sei più che adatto ad aiutare i ragazzi> spiegò Jude.
<I-io... non lo so>

Girai il volto verso di lui.

<Axel, almeno pensaci...> mormorai.
<Ci penserò, ma non ti prometto niente, Jude>
<Va bene>

Mi alzai dalle sue gambe.

<Torniamo a casa, Axel?> chiesi.
<Tu vai, io torno dopo cena>
<Dopo cena?> chiesi sorpresa.
<Devo trovare un modo per far rientrare gli altri ragazzi in squadra>
<Ma-> provai a ribattere.
<Piccola, torna a casa e vai a mangiare, ti prometto che domani sarò tutto il giorno con te>

Poggiò le mani sui miei fianchi e mi lasciò un bacio sulle labbra.

<A che ora stacca quella della reception?> chiesi.
<Gelosa, Emmina?> rise Jude.
<Ma tu l'hai vista che solo a pronunciare il nome di MIO marito viene?>
<Ma io non so neanche il suo di nome> disse Axel, rassicurandomi.
<Infatti ho piena fiducia in te, amore. Sto solo dicendo che quella ti può saltare addosso da un giorno all'altro>
<Ti accompagno fuori così marchi il territorio?> chiese con un ghigno.

Annuii e poi andai fuori, mano nella mano con Axel e seguiti da Jude.

<A dopo, amore>

Mi lasciò un bacio sulle labbra, ricevendo un'occhiataccia dalla ragazza.

<Vuoi un passaggio?> mi chiese Jude.
<Si>

Salii sulla sua auto.

<Axel ti ama da morire> disse.
<E io amo lui, non so cosa farai senza...>

Lo vidi sorridere.

<Come va con Marie?> chiesi.

I suoi pugni sul volante si serrarono, tanto che le sue nocche divennero bianche.

<Ho detto qualcosa che non va?>
<Non è colpa tua. È solo che tra di noi è finita...>
<Ma vi amavate così tanto!>
<Io la amo ancora, ma lei no...>
<Avete provato a passare del tempo insieme per chiarire?>
<Non mi vuole parlare>
<So io come fare> sorrisi.
<E come?> fermò l'auto ad un semaforo.
<A fine campionato mondiale ti aiuto io, ho un'idea>
<Anche se ti dico di no non serve a niente, vero?>
<Esatto, quindi lasciami fare>
<Va bene...>

Sorrisi.

<Mi sei mancata, Emzy>
<Anche tu, pinguino>

Just you and I ~sequel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora