⚘ VIII ⚘

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Ci eravamo sdraiati sul divano a guardare i cartoni insieme, ma mentre Jaesun stava accoccolato sul mio petto io tenevo in una mano un libro di teoria, cercando di memorizzare dei testi in vista di un esame.

Ma mi era impossibile, non riuscivo a smettere di pensare a ciò che era successo qualche ora prima: la discussione di Jungkook e quella ragazza, le aspre parole a lui rivolte e il suo sguardo che si era fatto cupo, ricolmo di rabbia e tristezza.

Non lo avevo nemmeno visto uscire dalla sua stanza quella sera, sembrava davvero che in quella casa ci fossimo solo io e Jaesun, nessun altro.

E poi, la preoccupazione per lui cresceva più ci rimurginavo, mi si stringeva il cuore e non riuscivo a spiegarmelo, era davvero una sensazione insopportabile.

Spero non ne sia rimasto troppo ferito...

Il suono di una notifica mi risvegliò da quei pensieri turtuosi, accorgendomi solo in quel momento che Jaesun si era appisolato stringendo in una manina un lembo del mio maglioncino.

Che carino, chiusi il libro e lo appoggiai a terra, facendo attenzione di non svegliarlo e per poi prendere dalla tasca dei jeans scuri il cellulare.

Una notifica apparse al centro dello schermo, era un messagio di Taehyung: "domani vengo a trovarti con Yoongi, riordina l'appartamento!".

Sorrisi a quelle parole, era da tanto che il mio migliore amico non veniva a trovarmi per sua iniziativa dato che, da quando aveva iniziato a frequentare Yoongi, solitamente ero io a chiedergli di venire per divertirci un pochino.

Sono passati solo quattro giorni, ma già mi manca passare il tempo con lui sotto le coperte...

Risposi: "il mio appartamento è più ordinato di casa tua stupido, a che ora passate?".

Non feci nemmeno il tempo di oscurare lo schermo che già mi era arrivata un'altra notifica: "Non prima di mezzogiorno, Yoongi ha detto che vuole dormire".

"Sei a casa sua?".

"Ovvio! Ora si sta facendo una doccia~".

"Pensavo la faceste insieme".

"Tu pensi sempre e solo a quello Jiminie...".

Alzai gli occhi al cielo: "possiamo non parlarne, Tae?".

"Ma non prendertela!! Stai diventando sempre più scontroso".

"Facile per te".

"...".

Decisi di non rispondergli più, non volevo andare avanti con quella conversazione e finire ancora a litigare con lui, avevamo appena fatto pace!

«J-Jimin-hyung...» un mugolio uscì dalle piccole labbra di Jaesun, che si stava lentamente svegliando.

«Vuoi mangiare qualcosa prima di andare a dormire?» gli chiesi alzandomi sui gomiti, d'altronde non avevamo ancora cenato nonostante fossero ormai le otto passate, la mia mancanza di appetito me lo aveva fatto proprio passare di mente.

Il piccolo scosse la testa, alzandosi con il busto e strofinandosi un occhio con un pugno, sbadigliando.

«E va bene, per oggi facciamo così, ma non dire a mamma che hai saltato la cena ok? Se no veniamo sgridati entrambi».

Mi tirai su con fatica, avevo tutto il corpo indolenzinto ed ogni movimento era davvero straziante, probabilmente avevo sforzato troppo i muscoli a causa degli allenamenti.

Ignorando quel pungente dolore muscolare, presi in braccio Jaesun che avvolse le gambe attorno alla mia vita e le braccia al mio collo, lasciandosi portare al piano superiore con occhi assonnati.

fantasticherie color ciliegia.           jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora