⚘ II ⚘

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«Dio mio Jimin ma fatti una sega».

«Non è la stessa cosa se non me la fai te, perfavore Taetae!».

Lo sentii sbuffare dall'altra parte della cornetta, facendomi attendere una sua risposta in diversi e interminabili secondi di silenzio.

«... Ma ti rendi conti di quello che stai dicendo? Non sono la tua puttana Jimin, come fai ad essere così disperato?».

E questa volta fui io invece a sbuffare, come poteva parlarmi in quel modo? Stavo soffrendo così tanto al solo pensiero di rimanere in astinenza che non osavo immaginare dopo una, due settimane, ma lui intanto aveva Yoongi, non poteva capire e mettersi nei miei panni.

«Ok, hai ragione Taehyung, sono fuori di me per una stupidaggine, spero che tu sia più felice di scopare con il tuo ragazzo che con me».

Ma ero iritato, non riuscivo a ragionare con la testa e ciò mi faceva ancora di più impazzite.

«Non posso crederci... Ma sei serio? Perché lo stai mettendo in mezzo ora? Anzi, sai cosa ti dico Park Jimin? Scopare con lui è mille volte meglio che farlo con te perché fare l'amore è diverso dal fare del sesso, ma questo tu non lo capirai mai!».

Riattaccò.

Era successo quattro anni prima, quando entrambi non avevamo ancora del tutto chiaro il nostro orientamento sessuale.

Accadde dopo una festa del liceo, dove avevamo bevuto molto e ci eravamo ubriacati insieme per la prima volta, sperando di dare lì il nostro primo bacio e sperimentare qualcosa di più come accadeva ne film americani perché, a sedici anni, già eravamo gelosi di quei nostri compagni di classe e amici che si vantavano dei loro rapporti sessuali con le belle ragazze.

Ma non era successo nulla di quello che avevamo immaginato e per lunghi giorni fantasticato, accadde bensì tutt'altro.

Avvenne tutto forse un po' troppo in fretta, proprio quando tornammo a casa mia dove avevamo concordato che Taehyung sarebbe rimasto a dormire per la notte, cosa non affatto strana per due semplici migliori amici.

Non lo aveva detto coscientemente, era troppo ubriaco per farlo, ma fu proprio lui il primo a rivelare esplicitamente, entrando dalla porta d'ingresso, la sua insicurezza riguardo alla sua sessualità.

"«Ehi Jimin, lo vuoi sapere un segreto? Per quanto mi piaccia Hyunrin in realtà penso mi piacciano anche i maschi»" erano state quelle le sue precise parole, e per quanto fossi davvero ubriaco quella sera ancora riuscivo a ricordarle perfettamente.

Senza pensarci due volte dall'entrata lo avevo spinto fino al divano, iniziando a togliermi la maglia e sedendomi subito dopo sopra le sue gambe.

«Jimin, non dirmi che anche tu-» ma soffocai le sue parole facendo scontrare le nostre labbra appassionatamente, venendo subito ricambiato e senza sentire alcuna sua esitazione in quel gesto.

I miei genitori erano in America per lavoro all'epoca, la casa era solo per noi e nessuno avrebbe mai scoperto di quei nostri impuri atti, ma tutto sarebbe rimasto all'interno di quelle mura.

Ci aiutammo a svestirci uno con l'altro, alternando i baci sulle labbra con quelli sul collo e poi sul petto, senza più avere alcun controllo sul nostro corpo.

Quando fummo entrambi completamente nudi ci fu un attimo di esitazione a causa dell'imbarazzo, d'altronde era la prima volta per entrambi ed eravano inesperti, ma l'eccitazione tra noi era tanta e fu proprio quella a non farci fermare.

Mi fece sdraiare sotto di lui e rabbrividii quando scivolò con la mano dal mio petto fino all'addome, fermandosi lì per pochi secondi prima di andare ancora più in basso e raggiungendo la mia erezione.

fantasticherie color ciliegia.           jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora