Era come se entrambi avessimo dimenticato quei baci, accartocciandoli e buttandoli all'interno di un vecchio e sperduto cassetto nelle nostre menti.
Gli sguardi, le risate, le parole; l'uscita proseguì come se le nostre labbra non si fossero mai incontrate, come se il nostri cuori per qualche attimo non si fossero mai sincronizzati.
Lungo quella nostra passeggiata in riva al fiume Han non accadde nulla che avesse potuto travolgere i miei sentimenti ancora; avevo sorriso per nascondere il mio basso umore, per lasciare da parte l'attrazione che provavo per lui.
Ero davvero un pessimo attore.
La serata finì presto, con tono monotono, accompagnandolo a casa e salutandolo con un cenno della mano prima di guardarlo scavalcare agilmente il muretto del retro, perdendone subito dopo la traccia.
Era così che scappava quando i suoi gli impedivano d'uscire, perché lì, in quel punto preciso, sapeva bene fosse un punto ceco per la telecamera più vicina.
Me lo aveva raccontato poco prima di andarsene, rivolgendomi un solo e tirato sorriso nella labbra screpolate, un "ci vediamo lunedì" quando si allontanò nella penombra.
Nessun bacio d'addio, nessun svelto bacio a fior di labbra sotto quel slanciato lampione come mi ero immaginato.
Dovevo dare fine a quelle mie inutili fantasticherie.
Il giorno successivo Taehyung mi invitò a casa sua, curioso di sapere come fosse andata l'uscita con il ragazzo che mi piaceva.
Decisi di non nascondergli nulla.
«Finito di mangiare i tteokbokki ci siamo baciati».
Gli occhi del biondo si illuminarono e il sorriso nel suo volto si allargò: «ricambia i tuoi sentimenti?».
Mi presi del tempo prima di rispondere; la testa mi faceva male al solo pensiero che mai più avrei potuto sentire il sapore di quelle passionali e soffici labbra ciliegia.
«No, voleva solo provare a baciare un ragazzo».
Quei vivaci occhi scuri si spensero in un istante, staccandosi dai miei per poterli abbassare verso le dita sotto il tavolo.
«Oh, mi dispiace Jimin - cercò di consolarmi, - deve essere stato brutto sentirtelo dire dopo esserti dichiarato».
«Non mi sono dichiarato, o almeno, non esplicitamente...».
«Oh, capisco...».
Si susseguì un breve silenzio; un raggio di sole mi colpì sul viso costringendomi ad assottigliare gli occhi per il fastidio.
«Non è che ha voluto baciarti perché insicuro del suo orientamento sessuale?».
Quell'affermazione mi spiazzò.
«E perché mai me? Nel senso, perché baciare qualcuno che conosci appena e con cui hai persino più volte litigato?».
Taehyung mi guardò con sguardo ovvio, «sono due le condizioni, amico», ma tanto ovvio non era per me.
«Uno che, in qualche modo, lui abbia capito che tu sia gay e quindi lo abbia fatto perché, uh, insomma, un gay non si farebbe troppi problemi se venisse baciato da un altro ragazzo».
Ciò effettivamente aveva senso, pensai, seppur l'amaro che lasciava in bocca.
Al suo posto anch'io avrei fatto lo stesso ma, sentendo di provare qualcosa di più profondo di una semplice attrazione, quella ipotetica ed egostica realtà mi appesantì il cuore al punto di sentire gli occhi unimidirmisi.
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fantasticherie color ciliegia. jikook
Fanfiction«Perché continui a guardarmi? Ho fatto qualcosa di male?» «Non puoi capire cosa tu riesca a farmi immaginare, Jeon Jungkook...» (incompleta) 2021 © ossobruco