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Il suo tocco riusciva a farmi sognare, i suoi umidi baci sul collo erano indescrivibili e quando scivolava con le mani sul mio basso ventre mi provocava intensi brividi lungo tutto il corpo.

Amavo quelle uniche sensazioni durante quei nostri atti intimi sotto le coperte, sul divano, o persino sul tavolo della cucina, il misto tra dolore e piacere di un rapporto di solo desiderio che aveva reso la nostra amicizia sì diversa dalle altre, ma unica.

E mi aveva preso i fianchi aumentando il ritmo di quelle spinte, gemendo, e sentivo di essere vicino al culmine ma non volevo che quel momento arrivasse così presto.

«T-Taehyung...» mollai la presa sulle lenzuola e allungai le braccia verso l'alto fino a raggiungere la sua schiena nuda, volendo avvicinare i nostri petti come in un abbraccio ma finendo per graffiarla per tenermi aggrappato.

Lo guardai in viso mordendomi il labbro per trattenere i gemiti, e giurai che se non fosse perché eravamo arrivati entrambi a un punto di massimo piacere probabilmente si sarebbe arrabbiato per quel mio terribile vizio.

Si abbassò di più con il petto così che io potessi appoggiare la schiena nuovamente sul materasso, lo strinsi a me mentre si sistemava meglio con le gambe e alzandomi il bacino per aiutarsi in quei movimenti.

Rallentarono le spinte ma si fecero più profonde, intense, i nostri visi si trovarono a pochi centimetri l'uno dall'altro e i nasi si sfiorarono; potevamo sentire i nostri respiri mescolarsi e scontrarsi contro la nostra pelle.

Mi sarebbero piaciute baciare quelle sue morbide e rosate labbra, soffocare i nostri gemiti facendo scontrare le nostre umide lingue, ma non potevo, non mi avrebbe perdonato.

Sentii un intenso calore al basso ventre, la sua mano si era stretta sul mio membro e aveva iniziato a muoversi lungo parte della mia lunghezza, facendomi inarcare la schiena dal piacere che mi stava procurando.

Venni poco dopo sui nostri addomi in un verso strozzato, lui mi seguii qualche spinta dopo abbandonandosi poi al mio fianco con respiro affannato.

Guardavamo entrambi il soffitto con il petto che si gonfiava e si sgonfiava ripetutamente, i nostri cuori battevano così forte che potevamo sentire il battito accelerato dall'altro uno accanto all'altro.

Quando riuscimmo a riprendere un respiro regolare mi girai verso di lui, osservai il profilo perfetto del suo volto mentre teneva gli occhi chiusi per riposare, la sua pella caramellata era velata da un leggero strato di sudore che rifletteva lucente i raggi del sole che filtravano dalla finestra del balcone, rendendolo una visione incantevole e quasi eterea.

«Sei sempre insuperabile, Taehyung» dissi in un sorriso e portando un braccio sotto la testa.

«So di essere il migliore a letto, di questo non c'è dubbio, ma è anche vero che tu non lo hai fatto con nessun altro al di fuori di me» rispose immediatamente il mezzo biondo tirandosi su con il busto e mettendosi a sedere, alla fine non potevo che dargli ragione.

Notai sulla sua magra schiena i rossi graffi che gli avevo lasciato qualche minuto prima, allungai una mano verso essa e ci appoggiai le dita per poterle sfiorare.

Lo vidi contrarsi al mio tocco, mettendosi più retto probabilmente scosso da qualche brivido che gli avevo provocato, ma si scostò subito dopo scendendo dal letto.

Lo guardai confuso, mettendomi anch'io a sedere e coprendomi le gambe con le lenzuola che erano cadute per metà sul pavimento.

«Te ne vai di già?» gli chiesi dispiaciuto mentre raccoglieva da terra i suoi boxer, e dai suoi lenti movimenti capii fosse ancora stremato dalla scopata.

Infondo mi sarebbe piaciuto passare il resto del pomeriggio e anche la serata con lui, magari guardando qualche serie televisiva su Netflix come facevamo spesso e poi ricorrendo a un "secondo round"; ma ahimè capii subito dal solo veloce sguardo che mi aveva rivolto quale sarebbe stata la sua risposta.

«Mi dispiace Jimin ma fra mezz'ora ho un appuntamento, mi sono già prolungato troppo qui con te e non vorrei fare ritardo anche se lui so già lo sarà».

Alle sue parole mi costrinsi a trattenere uno sbuffo, per quanto volessi bene al mio migliore amico ero diventato nelle ultime settimane sempre più geloso siccome passevamo sempre meno tempo insieme.

«Certo che Yoongi è proprio un bel ragazzo devo ammettere, un po' stronzo ma fortunato ad averti incontrato».

Si girò verso di me a petto nudo, mentre si allacciava la cintura scura e lasciandosi sfuggire uno sbuffo divertito dalle labbra per il mio commento.

«Prova a fantasticare troppo sul mio ragazzo e te ne pentirai, lui è solo mio e di nessun altro capito?» e rimasi un po' confuso dalle sue parole, perchè ero rimasto solo che si frequentassero.

«Non te lo ho detto? Ieri sera ci siamo messi insieme, ufficialmente».

Rimasi letteralmente spiazzato dalle sue parole, sentendo un battito del cuore mancare.

«Taehyung, non ci posso credere... Davvero? Davvero vi siete messi insieme? Questa è una fantastica notizia amico mio!» mi alzai sopra il letto e lo raggiunsi buttandomi su di lui in un abbraccio, finendo per poco per cadere a terra.

«Lo so Jimin, lo so! Per questo devo andare subito a casa per farmi una doccia e prepararmi, ti prometto che ti racconterò tutto domani mattina» la sua voce era uscita spezzata a causa della mia forte presa su di lui, ma potei ben percepire il suo entusiasmo in vista della serata.

Così lo lascia mentre continuavo a sorridere per la felicità, ero davvero entusiasta per lui perché sapevo quanto amasse quel ragazzo, che lo aveva incantato come nessuno - ne ragazza ne ragazzo - aveva mai fatto.

«Ogni minimo dettaglio mi raccomando, soprattutto quelli più piccanti!».

Lo sentii ridacchiare mentre si metteva anche la maglietta e poi la felpa, io nel frattempo raccolsi i miei abiti dal suolo e indossai i boxer con calma, sentendo ancora un po' il fondoschiena dolorante.

Lo seguii poi uscendo dalla stanza per accompagnarlo verso l'uscita dell'appartamento, ma prima di afferrare la maniglia della porta si fermò.

«Mi dispiace non avertelo detto prima, ma vorrei dare una fine a questa nostra storia come scopamici».

Spalancai gli occhi, incredulo.

«C-che cosa? Ma Taehyu-» ma mi zittì subito con un solo sguardo, era da tempo che non lo vedevo così serio.

«Forse tu non potrai capire ma lo faccio per Yoongi, e non pensare male ma oggi è stato solo un'eccezione, non tanto perché lo volessi realmente».

Non potevo credere alle mie orecchie, dopo quasi quattro anni da quando ci eravamo promessi di soddisfare i desideri dell'altro voleva darci un taglio? Così, dal nulla, solo perchè ora aveva un ragazzo?

«Basta che lui non lo scopra, no? Sai quanto sia difficile per me essere gay, sai quanto ho bisogno di te, di quanto lo necessiti...».

Sentii il cuore stringermi nel petto e le lacrime offuscarmi la vista, senza di lui sarei potuto completamente impazzire, era diventata un'abitudine della quale non ne potevo ormai fare più a meno.

«Dannazione Jimin cresci un po', non abbiamo più sedici anni, anch'io sono gay tanto quanto te ma sono riuscito ad andare avanti, ho trovato qualcuno d'amare e sono sicuro che succederà lo stesso anche a te se solo tu non fossi così maledettamente fissato con l'opinione degli altri, con la tua cazzo di fobia!».

Uscì dall'appartamento sbattendo la porta dietro di sé, senza lasciarmi il tempo di dire qualcosa anche se sapevo non sarei riuscito ad avere la forza per farlo.

Iniziai a piangere a dirotto cercando di consolarmi, ma i miei sussurri venivano soffocati dai forti sighiozzi e mi lasciai abbandonare sul pavimento.

Non mi aveva mai urlato in faccia in quel modo così ricolmo di rabbia, ma la cosa che faceva più male è che aveva fottutamento ragione, non ero altro che solo un codardo che aveva davvero pensato di continuare così tenendo nascosto a tutto il mondo la sua omosessualità.

fantasticherie color ciliegia.           jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora