Capitolo 6.

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"Sono esausta" mi lascio cadere stanca morta sul prato, beandomi del sole caldo che mi sfiora la pelle. 
"Dopotutto, sei la più vecchia tra di noi" scherza Chris affiancandomi per nulla stanco, e mi diverto a colpirlo sul braccio fingendomi offesa.
"Io sono solo una matricola, eppure credo che stia per venirmi un'infarto" Maria ha il fiato corto, si piega sulle gambe doloranti cercando di prendere fiato. 
"Ecco perchè non faccio palestra" se la ride Bil da sotto i suoi occhiali da sole "Sudore, puzza, puzza, sudore" elenca teatralmente, facendoci ridere.
"Ragazzi, tutti negli spogliatoi per cambiarvi" fischia il coach, facendoci segno di rientrare.
"Metti l'uniforme, indossa la tuta con la tuta, lavati e rimetti l'uniforme" si lamenta Maria "è estenuante" sospira poi, e Bil le da ragione, per questo ha falsificato il certificato medico, per non dover fare palestra.  
"Ti abituerai" ridacchio afferrando la mano di Chris, che mi aiuta a tirarmi su. 
Rubo gli occhiali da sole di Billy poggiandoli poi sugli occhi, mentre lui poggia una mano sulle mie spalle camminando al mio fianco mentre mi spiega la sua nuova idea per addobbare con un nastro gigante l'ingresso della scuola. 
Dopo esserci cambiate negli spogliatoi, raggiungiamo la mensa dove troviamo già Hannah e Davon seduti ad uno dei tavoli. 
"Ciao piccioncini" sorrido prendendo posto davanti a loro, insieme agli altri.
Mentre pranziamo ascolto Maria e i suoi aggiornamenti con il ragazzo del ballo, distraendomi appena quando vedo la sagoma di Grace varcare la soglia. I nostri sguardi si incrociano per un breve lasso di tempo, ma sono proprio io la prima a distogliere lo sguardo, tornando poi ai ragazzi davanti a me.
Grace mi conosce meglio di chiunque altro, sa che per smaltire la rabbia, ho bisogno più di qualche giorno. E apprezzo il fatto che mi stia lasciando il mio spazio adesso, starmi addosso implorandoli di ascoltare le loro bugie, mi farebbe solo incazzare di più.
"Luna" Lee si avvicina al nostro tavolo e io gli sorrido, intimandogli di prendere posto al mio fianco. 
"Hey Lee" fa un cenno Chris, e lui alza la mano senza dire nulla, per poi guardare me. Per quanto dolce, Lee è anche molto timido e riservato.
"Scusate se vi interrompo, ma ho bisogno che tu scelga una foto per la prima pagina del giornale della settimana" mormora a disagio, e io non capisco il perchè di tanto timore nel suo viso.
"Fa vedere" allungo una mano, e lui esita prima di passarmi un fascicolo con delle foto al suo interno. 
Lo apro tranquillamente, e quando vedo la sua immagine in quelle foto, mi si blocca il respiro. 
Il cuore accelera nel petto, e non credevo che vedere delle semplici foto potesse causarmi tanto dolore. 
Non dico nulla, Maria allunga il collo per sbirciare, e Hannah alza un sopracciglio quando mi vede immobile, incapace di parlare.
"Tesoro, tutto ok?"
"Luna" mi chiama leggermente Chris, sporgendosi verso di me.
Mio Fratello.
Le foto, ovviamente, ritraevano mio fratello.
La prima, durante la vittoria di una partita di football, sorrideva e stringeva il trofeo tra le mani, nella seconda era seduto al suo banco con in mano un libro e un espressione buffa, c'era anche una di lui nei corridoi della scuola e una con i suoi amici della squadra. L'ultima invece fu quella che mi fece stare peggio. Io ero al centro del campus e stavo ridendo mentre Ash e Robert mi baciavano le rispettive guance, era perfetta per il giornalino in quanto si vedevano perfettamente le nostre uniformi simboliche, e l'ingresso della struttura sul fondo.
"Luna, puoi scegliere con calma" mormora comprensivo Lee, mordendosi il labbro dispiaciuto.
"No" scuoto la testa chiudendo di scatto il fascicolo "Non ci sarà alcun articolo per mio fratello"
"Ma Luna, l'articolo è già stato scritto e sarà pubblicato tra tre giorni. Non possiamo cambiare in così poco tempo la copertina e il numero principale" cerca di dire in difficoltà, ma non voglio sentire ragioni.
"Non mi interessa. Scrivete del riscaldamento globale se volete, ma cambiate l'articolo" mi alzo lasciando il mio posto, lascio il fascicolo sul tavolo per poi recuperare il mio cellulare e le chiavi della presidenza e quelle della segreteria, che porto sempre con me "Mi è passata la fame" mormoro poi, prima di uscire per prendere un po' d'aria.
Raggiungo la sala docenti, che a quest'ora è sempre vuota. Sospiro e mi appoggio alla finestra che da sull'atrio. 
L'articolo in ricordo di mio fratello, che senso ha? Nessuno ne parla più ormai nei corridoi, il nuovo capitano è Jeff, e nessuno ricorda più Robert. 
Eppure, io mi ricordo quanto lo amavano tutti, quanto le ragazze gli morivano dietro, quanto durante le partite era l'idolo di ogni studente, di come i professori lo elogiavano per il suo talento nello studio. Robert era fantastico, il ragazzo perfetto, quello che tutti vorrebbero come figlio. Eppure, ora nessuno ne parla più, e sono passati solo sei mesi. Perchè? 
Pubblicare un'articolo messo, sarebbe da ipocrita. Tutti tornerebbero a parlarne per 24 ore, o forse un giorno in più, ma poi? Continuo ad essere l'unica che soffre per lui, l'unica che non potrà mai dimenticarlo. 
Incrocio le braccia al petto, porto nervosamente una mano alle labbra mordicchiando l'unghia del pollice. Sento la porta che si apre, ma non mi volto, riconosco il suono dei suoi passi, e il suo profumo alla vaniglia. Non mi sorprendo che mi abbia raggiunta.  
Grace si appoggia dall'altro lato della finestra, non dice nulla e aspetta me, ma so che è qui per me. 
Perchè nonostante tutto, io so perchè Grace non mi ha detto di Jeff. 
Ero troppo arrabbiata all'Homecoming per capirlo, ma l'ho sempre saputo. E forse, in caso invertito, neanche io glielo avrei detto subito. 
La guardo e mi tranquillizzo, perchè so di non essere sola.
Mi mordo il labbro e lei accenna un debole sorriso, poi avanza e mi accarezza una spalla comprensiva.
"Tra un paio di giorni saranno 6 mesi" mormoro appena, con voce turbata "Mi sento così stupida, non riesco neanche a leggere l'articolo scolastico scritto in suo onore per approvarlo"
"Luna" scrolla appena il capo, intimandomi che è tutto ok "Sono passati solo 6 mesi" esclama afferrando la mia mano, intrecciando le dita con le sue.
"Non riesco ad andare avanti, Grace. Non voglio andare avanti senza di lui. Sembra che nulla abbia senso" 
"Forse ti stai solo sforzando troppo, per cercare di dargli un senso" sospira dolcemente "sei mesi fa, eri lo spettro di te stessa, Luna. Eri tu, ma non c'eri. Eri assente. Immobile, con il cuore a pezzi, incapace di parlare, o di muoverti. Jeff e Kevin ti presero di forza, ti hanno portata a scuola, e non ti hanno lasciata sola, neanche quando sei crollata davanti il suo memoriale. Tutto questo, non deve avere un senso per forza. Va bene così, il lutto fa male, e sei mesi sono pochi" mi mordo il labbro per non piangere, rilascio un profondo respiro sentendo gli occhi lucidi, e lei mi abbraccia sorridendomi dolcemente, accogliendo il mio silenzio doloroso. 

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