Homecoming

Capitolo 27.

Mark infilò velocemente la maglietta per poi uscire dalla nostra camera chiudendosi la porta alle spalle.
Io finii di asciugarmi e infilai un paio di jeans neri e una felpa del medesimo colore che presi dall'armadio di Mark, lasciai i capelli sciolti ancora bagnati e uscii per salutare educatamente i cugini di Mark.

Mi trovai davanti un ragazzo e una ragazza praticamente identici, capelli biondocenere e occhi azzurri molto chiari, indossavano entrambi dei jeans scuri, e mentre lui indossava una felpa rossa, lei portava un maglione dello stesso colore. Avranno avuto all'incirca la stessa età di Mark, ma sembravano molto giovani e molto diversi da quest'ultimo, mentre lui era un tipo tenebroso e misterioso, quei due avevano un gran sorriso sul volto e un'aria felice.

"Tu devi essere Luna" sorrise dolcemente la ragazza venendomi incontro "Io sono Clarissa" mi porse la mano che strinsi con un sorriso
"Come diavolo può una simile bellezza stare al fianco di mio cugino?" domandò divertito Fred dando una spallata a Mark
"Scollati" sbuffò lui spintonandolo con forza facendolo quasi inciampare sul tappeto
"Non farci caso, mio fratello ama il contatto fisico e tra lui e Mark non finisce mai bene" mi informò Clarissa
"Immagino" risi lanciando un'occhiata a Mark che sembrava non essere per niente divertito

"Sarete stanchi" sfoderò un falsissimo sorriso Mark "Dovreste riposare-"
"Stanchi? Siamo gasatissimi, forza facciamo un giro insieme, è da tanto che non ci vediamo" lo bloccò Fred
"Infilate qualcosa di molto pesante ragazzi, fuori si gela" esclamò Clarissa per poi andare nella sua stanza
"Vi do 15 minuti al massimo piccioncini" ci indicò Fred prima di seguire sua sorella

Io e Mark tornammo nella nostra camera e chiudemmo la porta a chiave per poterci vestire senza avere sorprese.
"Sono-" iniziai ma fui interrotta
"Stupidi? Idioti? Teste di cazzo? Tranquilla poi dire ciò che vuoi" scrollò le spalle
"Sono simpatici" dissi tranquillamente "Due persone molto sorridenti" aggiunsi
"Simpatici?" strabuzzò gli occhi "Sono appiccicosi, non la smettono mai di parlare, sorridono in continuazione e poi andiamo, chi diavolo si veste uguale con il proprio gemello a diciannove anni?" elencò sbuffando
"Sono solo un po'-"
"Rincoglioniti? Invadenti?" tentò ancora
"Particolari" lo guardai male mentre mi spazzolavo i capelli bagnati

Lo vidi sospirare mentre si sfilava la t-shirt per poter infilare qualcosa di più pesante, mi scappò un sorriso e posai la spazzola per poi avvicinarmi a lui. Gli circondai il collo con le braccia per poi sorridergli
"Non fare il bambino dai" risi appena
"Vedrai che non ci lasceranno un'attimo di tregua" sbuffò ancora
"Troveremo un modo" scrollai le spalle "E poi potremmo ripetere l'intensa esperienza avuta poco fa in doccia" lo provocai facendo scivolare una mano lungo il suo petto nudo
"Non ti conviene provocarmi piccola, oppure mando a fanculo quei due idioti del cazzo e ti scopo fino a domani mattina" mi avvisò e io scoppiai a ridere

Tornai ad asciugarmi i capelli per poi legarli in una coda alta, infilai un maglione per poi metterci nuovamente sopra la felpa che avevo rubato a Mark per stare più calda. Ero davanti lo specchio vicino al muro quando Mark mi venne dietro circondandomi la vita con le braccia e appoggiando il mento sulla mia spalla abbassandosi sulla schiena dato che era più alto di me
"Sai cosa stavo pensando" mormorò vicino al mio orecchio facendomi sorridere "Muoio dalla voglia di vederti con quel bellissimo vestito rosso che ti faceva un culo da paura e ti stringeva il seno" sussurrò sensualmente
"Parli del vestito che indossavo all'Homecoming?" mi accigliai
"Si" annuì lentamente "Cazzo se eri sexy con quello addosso" aggiunse poi
"Era bella vero? Adoro quel vestito" affermai sorridendo
"È bello addosso a te" mi corresse

Sorrisi e mi voltai per baciarlo, ma neanche dopo due secondi qualcuno iniziò a bussare pesantemente alla nostra porta facendo subito innervosire Mark.
"Siete pronti ragazzi?" domandò Clarissa
"Eccoci" risposi gentilmente al posto di Mark prima che potesse dire qualche parolaccia o imprecazione