"Ho rubato io quei trofei"
A quelle mie parole ci fu un brusio generale. Tutti restarono senza parole e iniziarono a parlare increduli tra di loro iniziando subito a sparlare definendomi con nomignoli non proprio gradevoli.
Vidi l'espressione delusa e incredula sul volto dei miei genitori e mi sentii morire."A causa tua hanno annullato i viaggi scolastici" gridò arrabbiata una ragazza
"Non meriti di essere la nostra rappresentante" ringhiò un ragazzo del quinto
"Chiedo scusa a tutti" il preside prese il mio posto cercando di far calmare tutti "Alla signorina Tyler è già stata sottratta la sua nomina di rappresentante del consiglio studentesco e degli studenti"A quelle parole tutti ripresero a borbottare increduli tra di loro, compresi i miei amici che non potevano crederci.
Vidi tutte quelle persone arrabbiate e deluse da me e mi sentii morire. Superai il preside e i professori per poi raggiungere l'ingresso della scuola, volevo solo recuperare le mie cose e andare via da questo posto."Luna" Mark mi afferrò per il polso con forza e mi fece voltare "Sei impazzita? Che diavolo fai" mi urlò contro arrabbiato e incredulo
"Non era giusto addossare la colpa a te, non hai fatto niente" scossi la testa
"Ma neanche tu" mi indicò
"Per me è diverso. Non rischio di finire in prigione" gli feci presente
"Ma la Cornell Universi-"
"Non mi importa" lo bloccai per poi accennare un sorriso amaro "Non mi importa dell'università, mi basta saperti al sicuro" ammisi
"Come diavolo puoi dire così" mi urlò addosso facendomi sussultare "avevi detto di voler diventare un'architetto, saresti dovuta andare all'università e realizzare il tuo sogno, perchè ti sei presa la colpa?"
"Perchè non è giusto" alzai la voce a mia volta "Perchè devi prenderti tu la colpa? Non siamo stati noi dopotutto, eppure tu vuoi la colpa al posto mio, per quale motivo? Avresti rischiato una penale e saresti finito in prigione per un po', ma a te non importa vero?" lasciai cadere le braccia lungo i fianchi esasperata
"Già non mi importa" mi fece un cenno con il mento "Non dovevi farlo cazzo, hai perso il tuo posto da rappresentante e verrai sospesa. Se la Cornell lo scopre non ti accetteranno mai" si portò una mano tra i capelli con fare frustrato
"Mi va bene" mormorai "Volevo farlo e l'ho fatto, non devi essere per forza tu a sacrificarti" affermai
"Sei una stupida" scosse la testa "Non capisci che diavolo hai combinato" sbuffò
"Ho evitato che finissi in prigione" scrollai le spalle
"Ma tu-"
"Smettila di pensare a me" mi liberai finalmente dalla sua presa
"Ne soffrirai" mi sussurrò comprensivo "Te ne pentirai e ne soffrirai tantissimo" sospirò
"Non ho paura di soffrire. Ho paura che sia tu a soffrire" ammisi sentendo gli occhi pizzicareVidi Mark sospirare per poi passarsi le mani sul viso esasperato.
"Sono io che dovrei preoccuparmi per te" affermò facendomi accigliare "Voglio tenerti al sicuro, voglio che tu stia bene. La scuola, il consiglio, erano pretese per tenerti occupata, ora invece cosa farai? Correrai di nuovo da Steve e ti farai di nuovo? Era per questo che dovevi tenere la mente occupata" sbraitò esaustoQuelle parole furono davvero un brutto colpo. Era questo che pensava di me? Mi reputava una ragazza talmente fragile? Era per questo che stava con me? Per sentirsi meno in colpa?
Non so perchè, ma oltre ad una tristezza e delusione per quelle parole, sentii anche una rabbia senza confini attraversarmi tutto il corpo.
Strinsi i pugni e abbassai lo sguardo, non potevo davvero crederci."Io non sono Jocelyn" mormorai a bassa voce
"Cosa?" mi guard non avendo capito le mie parole
"Io non sono Jocelyn" gridai con tutta la rabbia che avevo addosso e guardandolo negli occhi "Non sono Jocelyn Mark, ti ho detto di aver smesso ed è la verità, quindi smettila di paragonarmi a lei" sputai acidaVidi la sua espressione dall'esasperato e arrabbiato passare all'incredulo e allo stupito. Mi fissava con la bocca semiaperta e con un espressione indecifrabile.
"Pensi ancora a lei vero?" sorrisi amaramente "Stai con me per riuscire dove con lei hai fallito?" gli domandai con fare freddo
"Che cazzo stai dicendo" lo vidi serrare i dento e stringere i pugni
"Quello che penso" dissi seria "Penso che tu ti senta in colpa per lei, perchè non sei riuscito ad aiutarla in passato. Ecco cosa penso. Non voglio che tu mi paragoni a lei, mi fa sentire umiliata" ammisi fermamente
"Tu..." sussurrò serio da far paura "Come cazzo ti permetti di credere di avere il diritto di fare certi paragoni? Tu non sai nulla su di me o su Jocelyn" alzò la voce gridandomi contro "Non sai cosa cazzo ho dovuto passare e cosa ha passato lei, non sai cosa ho vissuto con lei. Quindi non pensare di poterti paragonare a lei, perchè siete due cose completamente diverse Luna" mi disse con fare arrabbiato e puntandomi un dito contro
STAI LEGGENDO
Homecoming
Teen FictionLuna Tyler è la classica ragazza modello: ottima figlia, ottima studentessa e ottima rappresentante d'istituto. Tuttavia, nessuno è perfetto, e il suo passato sembra divorarla all'interno. La sera dell'Homecoming, si scontra con Mark Collins, un ex...