Capitolo 24.

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Inutile negare che neanche ci provai a parlare con i miei genitori, erano molto arrabbiati e delusi da me e neanche mi parlavano. Durante il giorno dormivo o facevo altro mentre la sera aspettavo che loro andassero a dormire per poi sgattaiolare fuori, e per fortuna erano tipi che andavano a letto presto.

La scuola era ormai finita ed erano ufficialmente iniziate le vacanze di natale. Ma nonostante questo io ero ancora in quella sorta di punizione, anche se questo non servì a tenermi lontana da Mark. Passai tutte le notti insieme a lui.
La prima sera dopo quella volta al Moon Mark mi portò al luna park notturno dove lui si sentì male sulle montagne russe e io stavo rischiando un'infarto nella casa stregata a causa di uno stupido uomo zombie con la motosega. Quella stessa sera, prima di riportarmi a casa, mi portò ad ammirare la fontana di Buckingham all'alba, era davvero bellissima. Quando poi la sera dopo mi portò all'acquario mi vennero i crampi allo stomaco per il troppo ridere, Mark imitava con delle smorfie alcuni pesci veramente strani facendo ridere non solo me ma anche alcuni bambini di passaggio. La terza sera restammo a casa sua, baciarci per un po' in macchina non bastava più ormai, volevamo entrambi di più e avevamo bisogno di sentire i nostri copri di nuovo unti. La sera successiva Mark osò portarmi al The 606, ci intrufolammo nelle case abbandonate ma invece di ficcanasare in giro passammo tutto il tempo a baciarci come due adolescenti in ogni angolo buio di quel posto. Avevamo passeggiato per Lincoln Park sotto la neve e avevamo percorso l'intera Gold Coast mano nella mano per poi stenderci sulla sabbia per poter ammirare le stelle nel cielo.


"Che programmi hai per dopodomani?" gli domandai mangiando il mio gelato e lui mi guardò confuso "è natale" gli ricordai
"Ah, i miei mi trascineranno a qualche cena di famiglia con tutti i nostri parenti" alzò gli occhi al cielo "Tu?" mi guardò curioso rubando un po' del mio gelato dato che il suo non gli piaceva poi tanto
"Non ne ho idea. È il primo natale senza Robert e non credo che i miei vogliano andare alla casa delle vacanze" scrollai le spalle
"Non raggiungete i vostri parenti?" si accigliò
"Credo che staremo con la famiglia di Ash, i nostri genitori sono migliori amici da sempre" spiegai
"Beh, dopo la mezzanotte potrei sempre passarti a prendere" propose con un ghigno malizioso
"Sappi che ho sempre desiderato poter baciare il mio fidanzato sotto il vischio, ma Jeff la reputava una cosa stupida e senza senso, quindi tocca a te esaudire questo mio desiderio" lo avvisai puntandogli un dito contro
"Chissà perchè ma non sono affatto lusingato da queste tue parole." sbuffò "Che bisogno c'è di nominare Jeff" alzò gli occhi al cielo e io lo guardai alzando un sopracciglio
"Sei geloso" affermai ridendo
"E di cosa? Io sono molto più bello e sexy di lui" si vantò
"Sei geloso ugualmente" lo presi in giro
"No, non è vero" mi mostrò la linguaccia per poi spalmarmi del gelato sul naso
"Idiota" alzai la voce mentre lui iniziava a correre verso la sua auto

Iniziai a rincorrerlo ma ovviamente lo raggiunsi solo quando arrivammo nel parcheggio e perchè si era fermato. Era davvero velocissimo.
"Eccoti finalmente" mi afferrò per un polso facendomi finire incastrata tra le sue gambe e le sue braccia mentre lui se ne stava appoggiato alla sua moto "Sei proprio lenta" rise
"E tu uno sbruffone" gli feci il verso

Lo vidi scuotere la testa ridendo divertito per poi posare le sue labbra sulle mie dando così via ad un bacio mozzafiato.

Era tutto tremendamente perfetto, le cose stavano andando benissimo per noi e io stavo vivendo la mia bella storia d'amore tanto perfetta e meravigliosa. Ma si sa, nulla dura in eterno.

Quando la mattina del 23 Dicembre tornai a casa erano quasi le 6 del mattino. Entrai senza far rumore e sfilai il cappotto per poi andare verso le scale per salire in camera mia, ma fui bloccata dalla voce di mia madre
"Lo sapevo che uscivi di nascosto" la sentii sospirare e mi voltai di scatto verso il divano in soggiorno dove se ne stava seduta
"Mamma" mormorai "Che ci fai sveglia così presto?"
"Sono giorni ormai che ti sento rientrare a quest'ora, così ho deciso di aspettarti questa volta" affermò per poi guardarmi facendomi segno di raggiungerla sul divano

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