Fisso il semaforo rosso davanti a noi, tiro su con il naso e mi beo del calore che c'è in auto, mentre Jeff ne approfitta per sfilarsi la felpa scura, passandomela.
"Domani starai malissimo, ti ammali sempre quando cammini sotto la pioggia" Jeff mi fa l'occhiolino, e io sospiro afferrando la sua felpa, troppo infreddolita per rifiutare.
"Grazie"
Sono esausta, il mio mal di testa è peggiorato, e credo proprio che Jeff abbia ragione, domani starò malissimo.
Siamo circondati dal traffico di Chicago, il che significa che non arriveremo a casa mia prima di mezz'ora, e vorrei tanto piangere. Chiamare Jeff era l'ultima cosa da fare, eppure l'unico che mi è venuto in mente, perchè nonostante tutti gli sbagli fatti, lui resterà per sempre un porto sicuro per me.
Non mi sono sorpresa quando mi ha risposto subito, lasciando andare la cena con i ragazzi della squadra per venire a prendermi. Non mi ha chiesto nulla, ma dal suo sguardo capisco la sua preoccupazione, e mi dispiace.
Ho sempre amato il silenzio, odio le persone che parlano troppo quando non c'è nulla da dire, ma questo silenzio è devastante.
"Non mi chiedi cos'è successo?" incrocio le braccia al petto, con fare ironico, e del tutto propensa a spezzare questo silenzio assordante.
"Non mi sembri star bene" sospira, rilassandosi sul sedile, con le mani poggiate delicatamente sul volante fermo.
"Scusa se ti ho fatto venire fin qui, non sapevo chi altri chiamare" ed è così umiliante.
"Nonostante tutto, Luna, sai che potrai sempre contare su di me" il suo sguardo si sposta sul mio, e io accenno un debole sorriso "Allora, cosa ti ha fatto Mark?" la sua domanda mi spiazza, come fa a saperlo?
"Come sai che c'entra Mark?"
"Ormai con te si tratta sempre e solo di Mark" scrolla appena le spalle, e io non so se questa affermazione è da considerarsi una cosa positiva o negativa.
"Dimmi la verità Jeff" mi volto verso di lui estremamente seria, incrociando i suoi occhi curi, timorosa che possa nascondermi anche lui la verità, proprio come ha fatto Ash "Cosa diavolo sai su Mark Collins che io non so?"
Voglio la verità, se c'entra mio fratello, necessito di saperlo.
"Un'anno fa, circa, Robert ha scoperto che alcuni ragazzi portavano droga a scuola e che la vendevano agli studenti più piccoli" Guardo Jeff attentamente, cercando di capire se mia Tia mentendo o meno, e nei suoi occhi leggo solo sincerità, insieme al dispiacere.
"Non mi ha mai detto niente"
"Sei la rappresentante d'istituto, Luna, avresti fatto di tutto per fermarli, e loro sono tipi che non scherzano" ammette, e capisco che Robert volesse proteggermi, ma doveva dirmelo "Robert ha sempre voluto proteggere te, per questo non disse nulla, e decise di andare infondo a questa storia. Scoprì che in quella cerchia c'era immischiato anche Mark, e sapeva che nonostante i suoi tentativi per fermarli, Collins era una bomba pronta ad esplodere, e lui non voleva ripercussioni"
"Vuoi dire che lui e Ash non hanno mai denunciato al preside questo giro illegale?" strabuzzo gli occhi incredula, e lui scuote il capo.
Il semaforo finalmente diventa rosso, e la macchina slitta lentamente tra il traffico, fermandosi nuovamente qualche secondo dopo.
"Tra gli amichetti di Collins, c'è il nipote del preside, denunciarli sarebbe stato inutile"
"Il preside avrebbe potuto lasciar correre, o peggio ancora negare pur di proteggere suo nipote" mormoro pensierosa, pensandoci solo adesso. Ho sempre odiato quell'uomo, non solo non è bravo nel suo lavoro, ma non ci penserebbe due volte ad addossare la colpa ad un'altro, pur di proteggere la sua famiglia.
"Ash era contrario, ma Robert lo convinse ad unirsi a loro, alla loro cerchia illegale" guardo incredula il ragazzo seduto al mio fianco, non capacitandomi di una simile scelta di mio fratello "Non fraintendermi, loro volevano solo incastrarli dall'interno. Volevano scoprire di più, e credimi, fu un'idea geniale. Erano sul punto di fermarli, poi però Robert si è ammalato, ed è saltato tutto" ammette finalmente la verità, e io collego alcuni tasselli mancanti del puzzle. Ma non basta, ho ancora troppi dubbi per una testa sola.
"Perchè quella volta in classe mi hai detto che mio fratello era un tossico?"
"Conosci Evan Rose?" il suo sospiro frustrato, non promette nulla di buono.
"Non è quel tuo compagno di classe con i capelli blu?" domando titubante, e lui annuisce.
"Proprio lui. Evan fa parte del giro ed era seduto dietro di me, non potevo correre il rischio che mi sentisse, così ho dovuto mentirti. Anche se Robert è morto e Ash ha deciso di cambiare scuola, io e Kevin stiamo cercando di smascherarli, così ci siamo uniti al giro, prendendo il loro posto"
Lo guardo scioccata, e mi domando se Kevin lo abbia mai detto a Grace. Ma sono sicura che lei sia allo scuro di tutto questo, o darebbe di matto.
"Tutto questo è assurdo" mi porto una mano sulla fronte, massaggiandomi il collo del naso, cercando di far calmare il mal di testa atroce "Ma cosa diavolo c'entra Mark in tutta questa storia?"
"A Mark non è mai fregato nulla, lo sai. A lui importava solo are casino, e infrangere le regole, così non disse nulla, poi però decise di unirsi al gruppo per qualche strano motivo, e da li le cose si sono complicate. Non si è mai fidato di Robert, sapeva quanto fosse un bravo ragazzo, così ha sempre mantenuto le distanze da lui. Poi un giorno, Jocelyn Rose, la sorella minore di Evan, il ragazzo dai capelli blu, ebbe una crisi. Andò in overdose, e Mark per poco non fece una strage"
Improvvisamente, mi ricordo le parole di Lee. Anche lui mi ha menzionato Jocelyn Rose, ma si può sapere chi diavolo è?
"Questo significa che Mark voleva fermare il giro, o no?"
"Mark è sociopatico, non gli interessa nulla delle regole e del buonsenso, voleva solo fare casino. Scatenò varie risse, ma non so altro. Robert mi raccontava il minimo indispensabile, non voleva mettermi nei guai, e Ash è una tomba a riguardo, penso che glielo abbia promesso prima di... sai, no?" sospira, e io annuisco guardando davanti a me, il traffico che scorreva lento.
Ash non avrebbe mai parlato se c'entrava Robert, era troppo fedele al suo vero amore per dire qualcosa.
"Dopo la morte di Rob le cose sono cambiate, non so cosa sia successo, ma io e Kevin abbiamo scoperto che Collins ha iniziato a spacciare agli studenti incontrandoli al Moon"
Mark spaccia al Moon.
Ora mi è tutto più chiaro.
La sera dell'Homecoming, siamo andati lì perchè aveva da fare una cosa. Le improvvise sparizioni, il suo essere ambiguo sulle mie domande.
Come ho fatto a non capirlo prima.
"Che bastardo" ringhio furiosa.
"Non è tutto, abbiamo scoperto anche che una delle sue clienti abituali è proprio Jennifer"
"Wow, le sorprese non finiscono mai" mormoro stupita. Cazzo, allora all'homecoming lei... "Era strafatta, cazzo, per questo al ballo sembrava così fuori di se" concludo, collegando l'ennesimo tassello.
Mi sembra inverosimile che fossi allo scuro di tutto questo.
"È per questo che mi sono avvicinato a lei. Volevo aiutarla, volevo tenerla fuori da tutto questo, ma la sua dipendenza peggiora solo di più"
"E siete finiti con lo scopare" annuisco ovvia, con una nota amara nella frase.
Jeff sospira ancora una volta, poi mi guarda, cambiando marcia mentre l'auto cammina in avanti con calma.
"Mi dispiace molto Lù, sul serio. Sono stato uno stronzo, e fai bene ad odiarmi, ma tu eri devastata dalla morte di Robert, e io ero la persona più vicina a te. Non sono riuscito a starle lontano, perchè ho capito che ne sono innamorato, ma dirtelo e rischiare di spezzarti, non era una scelta per me. Sei troppo importante, non volevo ferirti, almeno per il momento" le sue parole, e le sue azioni, non sono giustificabili. Eppure, nella mia testa, hanno un senso.
Perchè io e Jeff ci siamo amati molto, lui è stato il mio primo amore, ma abbiamo affrontato troppe cose insieme, ci siamo legati fino a trasformare quell'amore in affetto, e ormai continuavamo a stare insieme per abitudine.
"Non ti perdono, ma lo capisco" sospiro, mettendolo anche a me stessa.
"Piccola, devi promettermi che non farai nulla, devi restare fuori da tutta questa faccenda" mi intima poi, estremamente serio "Robert sapeva che come rappresentante del consiglio avresti cercato di fare qualcosa, sei fatta così, tu e lui eravate uguali, ma questa è una cosa seria e tu devi restarne fuori" mi ordina, e io lo guardo con biasimo.
"Non puoi raccontarmi tutto per poi pretendere che me ne resti in un angolo. Potrei aiutarvi, ho praticamente il controllo su tutta la scuola. Possiamo farcela, potremmo organizzare una protesta e farci sentire, il preside non può fare certi favoritismi" dico ovvia, cercando di ragionare in maniera più lucida possibile.
"Maledizione, no" scuote immediatamente il capo, indurendo la voce e lo sguardo "è per questo che tuo fratello non ti ha detto nulla. Io e Ash abbiamo promesso a Robert che ti avremmo tenuta al sicuro, che ti avremmo protetta dal giro, e da Collins. Sono pericolosi Luna, sapevano della dipendenza di Jocelyn ma le hanno venduto ugualmente la droga mandandola in overdose, solo per dei cazzo di soldi" mi spiega tumefatto "Fallo per Robert Luna, resta fuori da questa storia" mi supplica.
Ad interromperci è il rumore dei clacson alle nostre spalle, l'ennesimo semaforo verde è finalmente scattato e Jeff torna alla guida, questa volta restando in silenzio.
Arriviamo a casa mia e la pioggia proprio non ne voleva sapere di smetterla, al contrario sembra essere aumentata ancora di più.
"Cosa farai con Mark adesso?" domanda serio, guardando alle mie spalle, casa mia.
Mi mordo il labbro e sospiro confusa. Cosa farò? Proprio non lo so. Ma una cosa è certa, restare alla larga da Mark, è più difficile di quello che voglio ammettere.
"Mi ha mentita" mormoro, ripensando a quante volte mi ha detto di non conoscere mio fratello.
"Perchè non vieni alla partita domani, dopo l'assemblea? Potrebbe servirti a distrarti" propone accarezzandomi una guancia dolcemente, e io sospiro, odiandolo per questo.
"Proprio non riesco ad odiarti" ammetto in un sussurro, lasciandomi andare ad un sorriso nostalgico e amaro "Inizialmente si, l'ho fatto, ma non era odio. Siamo stati insieme quattro anni e mezzo, Jeff, e probabilmente se non fosse stato per Jennifer, ci saremmo lasciati ugualmente prima o poi"
"Lo so" annuisce, accarezzandomi la pelle con un leggero sorriso consapevole "Ma questo non giustifica le mie azioni. Ho sbagliato, e credimi mi odio per questo. Ma ti voglio bene, e non smetterò mai di proteggerti, l'ho promesso a tuo fratello"
A quelle parole, i miei occhi diventano lucidi, ma mi impongo di non piangere. Annuisco, avvicinandomi a lui per lasciargli un dolce, e casto bacio sulle labbra. Il bacio del nostro addio.
"Grazie, Jeff" mormoro a un soffio alle sue labbra, e lui sospira, non lasciandomi andare "Grazie per non avermi mai lasciata da sola dopo la morte di Robert"
*****
Quella mattina sarebbe stata devastante per me.
Sto peggio di ieri, ho i brividi lungo tutto il corpo e mi sento senza forze, ma l'annuncio di quella che sembra essere influenza non può essere un'ostacolo per l'assemblea.
"Hai freddo?" Chris mi affianca mentre sorseggio il mio caffè caldo, ho bisogno di tutte le energie del mondo per affrontare la giornata.
"Si e ho lasciato la felpa della scuola a casa, non posso indossarne una che non faccia parte dell'uniforme durante l'assemblea" sospiro stringendomi nelle spalle, dandomi mentalmente cento volte della stupida.
"Aspetta" mi passa la sua felpa, e io la indosso velocemente, troppo infreddolita per rifiutare.
"Mi salvi sempre" sospiro sincera, e lui scrolla le spalle facendomi intendere che non c'è nessun problema.
"Siete pronti? L'assemblea sta per iniziare" ci comunica Maria, entrando nella sala del consiglio.
E' ora.
Ho sempre trovato le assemblee molto noiose quando er una studentessa comune, come rappresentante, però, la storia è del tutto diversa. Ci impegniamo molto per ascoltare tutte le richieste degli studenti, e ciò che ci differenzia, e che garantisce sempre la presenza di tutta la scuola, è che ogni richiesta viene assecondata, o comunque presa in considerazione, per quanto assurde ne siano la maggior parte.
A presentarci, come al solito, ci pensa Bil, e in modo rapido e deciso comunica il nuovo trattato scelto dal preside per le prove di intercorso per gli studenti del quarto, e del quinto anno. Il diploma è alle porte, così Maria interviene presentando tutto ciò che c'è da sapere per l'esame finale, e delle nuove procedure. Quando poi affianco Chris nel dibattito per le richieste delle nuove matricole, lasciano completamente la parola a me.
Sono così esausta che sono sfinita alla fine dell'assemblea, e giuro di non essermi mai sentita così.
"È andata bene" fischia Bil, sedendosi al mio fianco nella sala del consiglio studentesco "Non ci resta che controllare le nuove richieste per gli studenti che vogliono unirsi a noi, sono sempre di più dopo le assemblee" sorride vittorioso, e io sospiro, lasciando perdere la valanga di fascicoli che mi aspetta.
"Ci sono circa venti studenti nel consiglio, e ad ogni assemblea lasciano sempre e solo noi. Molti si iscrivono per dei crediti extra, è solo cena la loro" scrolla le spalle Chris, smontando le idee del ragazzo, che lo guarda torvo sotto gli occhiali rosa plissettati.
"Verrete alla partita?" domanda Maria, superandoci per poter uscire per prima, dopo aver recuperato le sue cose.
"Capo, senza offesa, ma hai un'aspetto orribile" Bil mi squadra preoccupato, e io ridacchio consapevole.
"Ti senti poco bene, Luna?"
"Sto bene, probabilmente è solo un raffreddore passeggero"
A distrarmi e il mio cellulare sul tavolo, che inizia a vibrare. Quando leggo il nome di Mark sul display illuminato, alzo gli occhi al cielo e mi mordo il labbro, stringendomi nella felpa mentre rifiuto la chiamata. La quinta, da questa mattina.
Raggiungiamo il campo all'esterno, dove l'intera scuola è già radunata, per la fatidica partita della stagione.
"Finalmente" Grace mi affianca preoccupata "è tutta la mattina che Collins mi chiama, cosa devo dirgli?" domanda confusa, mostrandomi il suo cellulare.
"Ignoralo, prima o poi si stancherà"
"Hanno già iniziato?" domanda Bil scavalcandoci.
"Da pochi minuti" annuisce la mia migliore amica, sbuffando con una mano sullo stomaco "Cavoli sono le tre del pomeriggio e non ho ancora mangiato nulla a causa della vostra assemblea. Vado a prendere qualcosa da mangiare" sospira, recuperando la sua borsa per poi sparire infondo agli spalti, d fretta verso il bar della scuola.
"Io vado al bagno" mormoro all'orecchio di Chris, che annuisce distrattamente tornando poi a guardare la partita.
Il caos generale mi fa scoppiare la testa mentre lascio gli spalti. Sento la gola stringere e il cuore battere impazzito nel petto, ho la fronte sudata e anche le mani. Mi sembra di star per avere un'infarto.
Decido di tornare in aula per recuperare le mie cose, e proprio mentre mando un messaggio a Grace per avvisarla che torno a casa prima, avverto un capogiro così forte, che il cellulare mi cade dalle mani finendo sul pavimento, e sono costretta ad aggrapparmi al muro al mio fianco.
La vista si annebbia, mi sento senza forze, e mentre il corpo è scosso da brividi di freddo, la nausea mi riempie la bocca, mentre cerco di respirare piano.
"Luna" sento una voce familiare, una voce che mi fa sorridere.
Però non ho il tempo di voltarmi, che mi accascio al suolo, priva di sensi.
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Homecoming
Teen FictionLuna Tyler è la classica ragazza modello: ottima figlia, ottima studentessa e ottima rappresentante d'istituto. Tuttavia, nessuno è perfetto, e il suo passato sembra divorarla all'interno. La sera dell'Homecoming, si scontra con Mark Collins, un ex...