Capitolo 15.

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Notte di Halloween, un mese dopo. 

"Finalmente, ma dov'eri finita" Grace si appoggia al mio braccio rilasciando poi una risata che annuncia il dopo sbronza più potente della storia. 
"Scusa, c'era un traffico assurdo" sorrido abbracciandola velocemente, per poi rubarle il drink dalle mani. 
Attraversiamo la porta della maestosa villa di Kevin e subito la musica a tutto volume riempie l'aria intorno a me, mentre un forte odore di birra mi da la nausea tra gli schiamazzi generali degli studenti della scuola.
"Ecco la nostra bellissima rappresentante" Bil alza il bicchiere annunciandomi a gran voce. Alzo gli occhi al cielo sotto un'esultanza generale di molti studenti, fingendo un'inchino, per poi colpire Bil sul braccio, facendolo ridacchiare.
"Sei già ubriaco o cosa?" lo canzono, e lui scrolla le spalle. 
"Adoro i vostri vestiti" fissa me e Grace con un cipiglio di ammirazione, e la bionda sorride al mio fianco, volteggiando su e stessa.
"Perchè la maggior parte degli studenti indossa la tuta e la maschera della casa di carta?" mormoro incredula e delusa, sembrano tutti uguali.
"Non hanno originalità, tesoro" mi informa Bil, sfoggiando il suo outfit per la serata. 
Se Bil ha detto addio alla sobrietà per questa sera, io e Grace abbiamo optato per dei semplici costumi di Halloween, ricoperti di sangue e con la Purge Mask, io blu e lei rosa. Abbiamo visto quel film così tante volte che quando mi ha proposto il costume non ho saputo dirle di no.
"Hey ragazzi" Chris, ovvero l'ennesimo ragazzo con i pantaloni della tuta rossa, maglia nera, maschera di Dalì e pistola finta, si avvicina a noi con un bicchiere di birra fra le mani.
"E poi criticano me vestito da Bratz" rotea gli occhi al cielo Bil, e tornando a lui, questa sera è il più bello i tutti. Con i tacchi vertiginosamente doppi e alti, i pantaloni di pelle neri, la pelliccia bianca, il top rosa e una scia di brillantini lungo tutto il corpo, fa invidia anche alle ragazze.
"Pronti per bere fino a morire?" ulula Jeff saltandomi alle spalle, e io scoppio a ridere, oscillando lo sguardo da lui a Kevin.
"Ma dai, sul serio?"
"Siamo dei giocatori di football zombie" si indica ovvio, e la mia risata aumenta.
Hanno praticamente preso le loro divise di football ricoprendole di sangue finto.
"Originalità ragazzi, è alla base di tutto" alza le mani Billy per poi trascinare me, Grace e Maria in mezzo agli studenti per ballare. 

Progettavano la serata di Halloween da settimane ormai, e ammetto che hanno addobbato casa di Kevin in modo stratosferico, esagerando a dismisura con gli addobbi in tema.
Mando giù il mio secondo drink, guardandomi in torno leggermente spaesata. Poi però mi do della stupida mentalmente, perché so che non verrà.
E' passato un mese dall'assemblea, da quando sono svenuta nei corridoi della scuola a causa della febbre alta e delle vertigini, che mi hanno tenuta bloccata poco più di una settimana a letto. L'infermiera di turno della scuola, ha detto che è stato un ragazzo pieno di tatuaggi e dai vestiti neri a portarmi lì, e io non avevo bisogno di chiederle altro.
Da allora non ho più visto Mark, lui non mi ha più chiamata o cercata, e io ho fatto lo stesso. 
Mi manca, mi manca così tanto che incubi sono peggiorati, e dopo l'ennesimo attacco di panico del mese, sono andata da Cassandra per una seduta, e ora sono di nuovo in terapia. 
Mi manca Mark, mi manca Robert, mi manca la vecchia me. Mi sono gettata nel lavoro del consiglio, hoc conosciuto un sacco di matricole nuove che si sono unite a noi, e ho convinto anche ragazzi più grandi, che si sono subito dimostrati capaci. Non ho tempo per piangere, o per soffrire, ne per amore, ne per mio fratello. 
Cassandra dice che devo affrontare il mio dolore, dice che devo viverlo per poterlo superare. Io però, gli ho voltato le spalle, decidendo di ignorarlo, di seppellirlo infondo al cassetto, concentrandomi su altro. Ma non posso fermarmi, perchè se lo facessi, mi ritroverei a fare i conti con quel dolore, così forte da schiacciarmi. 
"Guarda la nostra reginetta" Grace mi fa un cenno con il mento, e quando vedo la figura slanciata di Jennifer barcollante e dagli occhi rossi ballare al centro pista, il mio sguardo ricade su Jeff al mio fianco.
"Merda, è strafatta" Jeff sospira, ma questa volta non le va dietro.
Abbiamo parlato un po' di più ultimamente, e lui continua a tormentarsi per Jennifer, che non accenna a voler intraprendere un percorso di riabilitazione, o almeno diminuire le dosi inizialmente. Ormai anche a scuola è sempre fatta, sempre con gli occhi rossi, e il sorriso forzato. Mi dispiace vederla così, vorrei poterla aiutare nonostante tutto, ma Jennifer ha alzato un muro intorno a se, che nessuno se non Jeff sembra poter superare. Ma a volte l'amore non basta. 
E penso proprio questo mentre Kevin spalanca la bocca incredulo, guardando un punto dritto davanti a se.
"Che diavolo ci fa lui qui?" mi volto, incuriosita da quelle parole, e questo è il mio primo sbaglio della serata. 
Mi sembra quasi di sentire il suo profumo, il che non è possibile, perchè è troppo lontano. Ma è qui. E io mi sento cedere le gambe. 
Gli sguardi ricadono su di lui come comete, e quando una ragazza gli fa l'occhiolino, sento una strana sensazione allo stomaco. E' sempre lo stesso, anche dopo un mese, i soliti abiti neri i capelli in disordine, e i soliti tatuaggi che sbucano dalle maniche alzate fino ai gomiti. Ma il suo sguardo è quasi diverso, e mi chiedo cosa gli sia successo. 
Ha l'espressione dura, seria, sembra che non ci sia spazio per la felicità sul suo volto. 
Lo vedo camminare tra la folla degli studenti, è l'unico che non indossa un vestito in maschera, ma dopotutto, non è stato neanche invitato. 
"Se cerca guai, io-" 
"Calma" Grace poggia una mano sul petto di Kevin, sospirando tranquilla.
Il mio cuore sembra fermarsi, e non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Quando però lo vedo fermarsi al fianco di Jennifer, il mio cuore sembra infrangersi in mille pezzi, e mi sembra di sentirne il rumore che mi rimbomba nella testa.
Le poggia una mano sul fianco, e le sussurra qualcosa all'orecchio che la fa sorridere.
E' venuto per lei, ma certo cosa mi aspettavo? Dopotutto, non mi ha più cercata dopo l'assemblea.
"Quello stronzo sicuramente le venderà quella merda" Jeff si porta una mano sul mento, con fare nervoso, e io gli poggio una mano sul petto, inducendolo a fermarsi.
"Le ragazze hanno ragione, ci sono anche Steven e i suoi amici, se facciamo casini rischiamo di far saltare tutto" annuisce consapevolmente Kevin, per poi afferrare una birra dal tavolo accanto e mandarla giù velocemente. 
"E' strafatta, Jen non conosce limiti. Se Mark le vende altra merda rischia grosso" Jeff non si da pace, e Grace cerca di tranquillizzarlo. 
"Capisco che sei preoccupato, ma se il piano salta, avrete fatto tutto questo per nulla" mormora nervosamente, e immagino che tutta questa calma non deve esserci stata quando Kevin, pochi giorni prima, le ha raccontato tutta la verità.
"Loro non possono" sospiro sfilando la maschera dal viso, passandola alla mia migliore amica "ma io si"
"Cosa vuoi fare?" Jeff mi blocca per il polso, e io alzo gli occhi al cielo. Sono stanca di essere trattata come una bambina, non mi serve la loro protezione.
"Effettivamente, se Luna si intromette non potrà venderle nulla, ma Lù, sei sicura di volerlo rivedere?" Kevin mi guarda comprensivo, e io vorrei tanto rispondergli che non ne sono sicura per niente, ma se Mark è tanto stronzo da venderle quella merda, deve essere fermato. 
Quando però non li vedo più, Grace mi indica la porta che da sul retro, e mi segue fino a lì. 
Attraversiamo la calca di studenti, fino ad arrivare sul retro, dove c'è la piscina.
Lontano da sguardi indiscreti, Mark è con le spalle contro al muro, e Jennifer gli sta davanti, mentre dalla tasca della gonna, sfila delle banconote che passa subito al ragazzo. 
Che bastardo. 
Li raggiungo furiosa, e quando Mark mi vede, serra la mascella, distogliendo subito lo sguardo.
"Raggio di sole" Jennifer impasta le parole, e io vorrei tanto sapere quanta roba ha assunto prima della festa per stare così.
"Torna dentro Jen" le faccio segno seria, e lei ridacchia divertita.
"Dai raggio di sole, non fare la guastafeste" biascica con voce impastata dall'alcool.
"Grace" guardo la bionda al mio fianco, che annuisce, afferrando Jennifer per i fianchi, aiutandola a reggersi a lei, mentre l'accompagna dentro.
Mi piazzo davanti Collins, ma lui non mi guarda. Fa per accendersi una sigaretta, ma gliela strappo dalle mani gettandola per terra, e finalmente lui mi guarda.
Il ghigno sfacciato sul suo volto mi fa venire voglia di colpirlo, ma devo restare calma.
Mi perdo nei suoi occhi scuri, e mi rendo conto di quanto mi sia mancato, ma il Mark che ho davanti, mi sembra così diverso, che fatico a credere che sia la stessa persona dell'Homecoming.
"Non hai intenzione di svenirmi di nuovo tra le braccia, vero?"
"Cosa diavolo credi di fare, Mark?" domando dura, incrociando le braccia al petto "Avresti davvero venduto quella merda a Jennifer? Hai visto in che stato è? Non si rege neanche in piedi"
"Non sono affari miei" scuote appena il capo, e afferra un'altra sigaretta, che gli rubo di nuovo, per poi spezzarla "Ho altri due pacchetti, possiamo andare avanti così tutta la notte" ghigna, per nulla incazzato.  
"Ti rendi conto di cosa cazzo dici? Quindi se qualcuno sta male per colpa di quello che gli vendi, non ti importa?" domando con un pizzico di amarezza, questo non è il Mark di cui mi sono innamorata "Ma che cazzo di problemi hai"
"Non sono affari miei Luna, Se qualcuno mi chiama, io faccio la consegna. Sono fatti suoi poi se sta male" esclama estremamente serio. 
"Ma che diavolo ti è successo" mormoro delusa, e vedo la sua mascella serrarsi.
"Ripeto, non sono affari miei" 
"Va bene" annuisco sicura, afferro dalla tasca dei miei jeans delle banconote, poggiandogliele poi contro il petto "dalla a me allora" indico con il mento la bustina di polvere bianca che ha fra le mani.
"Scordatelo" la sua risata riempie l'aria, e vorrei tanto che mi baciasse.
"Te la pago" dico ovvia, ma lui non afferra i miei soldi. Scosta la mai mano, bloccandomi poi il polso, mentre il suo sguardo si indurisce, e il suo viso si avvicina pericolosamente al mio.
"Cosa diavolo cerchi di dimostrare Cenerentola?" domanda serio, a un soffio dalle mie labbra.
"Hai detto che non ti importa se sto male dopo, quindi vendimela"
"Ho detto che se stanno male gli altri non mi importa" mi corregge, e non si sta divenendo per nulla, al contrario, ora si che si sta arrabbiando.
"E cosa diavolo cambia?"
"Che tu non sei gli altri" mi urla contro, e io resto immobile, senza parole. Che diavolo significa? "Tu non sei Jennifer e non sei gli altri cazzo di studenti idioti che comprano questa merda" esclama, e il suo sguardo cade sulle mie labbra.  
"Non ha senso" scuoto appena la testa, rifiutandomi di capire le sue parole.
"Lo sai bene invece, che ha senso, perchè sai bene cosa provo per te. Lo sai meglio tu che io" rilascia un sorriso amaro, e io ridacchio divertita.
"No Mark, io non so un bel niente, e sai perchè? Quella sera sei corso da Jennifer per venderle della droga, e ti sei dimenticato della nostra uscita, quindi non fare il finto moralista che prova dei sentimenti per me, perchè non è vero." sorrido falsamente, odiandolo per questo "Esattamente, cos'è che volevi fare? Dopo aver dato fuoco alle aule della scuola, avevi esaurito le idee, e hai pensato che giocare con me sarebbe stato divertente?"
 mi guarda di scatto, e nei suoi occhi vedo un velo di delusione, quasi incredulità. 
"Non ti ho mai presa in giro" ribadisce, aumentando la presa sul mio polso.  
"Non siamo dello stesso parere" mi libero della sua presa, poi con un gesto veloce gli filo la bustina dalle mani, cogliendolo di sorpresa.
"Luna, ridammela" Mark scatta in avanti per raggiungermi, ma indietreggio prontamente.
"Sai che non la userò" mi impunto, scuotendo il capo "Anche se non trovo Jennifer la persona più simpatica della terra non lascerò che tu le faccia del male in questo modo. Quindi se ti rivedo vicino a lei con questa, giuro su Dio che non finirà bene Mark" lo minaccio duramente, e i suoi occhi non si staccano dai miei.
Mi volto lasciandolo lì da solo, perchè quel contatto diventa improvvisamente troppo duro da sopportare.
Infilo la bustina in tasca, tornando poi dentro dagli altri.
"Hey" mi ferma Grace, con sguardo preoccupato.
"È andato via" la informo, e lei scuote il capo, come se non importasse nulla di Mark.
"Come stai?"
"Io bene, Jennifer?" mi guardo intorno, ma non la vedo, e non vedo neanche Jeff.
"Jeff l'ha riaccompagnata a casa" mi spiega, e io annuisco, afferrando poi dal tavolo uno dei drink che ha preparato Bil, mandandolo giù tutto d'un sorso. 
Per tutto il resto della serata cerco di non pensare a Mark, o a tutto il resto. Piuttosto, mi concentro sui ragazzi, e sui magici drink che compone la Bratz della serata. 

"Mi gira tutto" sbuffa Maria, prima di rimettere nuovamente.
"La sua prima sbronza" ridacchio, mantenendole i capelli mentre Grace le accarezza la schiena divertita.  
"Non berrò mai più" annuncia seria, con la testa dentro il water.
"Tranquilla, tutti lo abbiamo etto la prima volta, e anche la seconda. ora che ci penso, io lo dico ad ogni sbronza" la canzona Grace.
"Forse è il caso di tornare" bofonchia Bil portandosi una mano sullo stomaco, una volta raggiunti in soggiorno.
"Se vomiti nella mia auto ti lascio in mezzo alla strada" lo minaccia Chris, l'unico sobrio tra di noi.
"Io mi fermo a dormire qui" mi guarda Grace, mentre la maggior parte degli studenti, dopo la festa, lascia la casa mezzi sbronzi, o totalmente sbronzi. 
Aiuto Chris a riaccompagnare Bil a casa, poi accompagna me, e quando parcheggia fuori casa mia, il mio mal di testa è già passato, ma domattina sarà comunque dura alzarmi dal letto. 
"So che ci odi, tocca sempre a te accompagnarci" sorrido colpevole, facendolo ridacchiare.
"A me fa piacere rendermi utile, e poi non mi piace molto bere" scrolla le spalle, e io lo indico divertita.
"Qualche volta dovresti far guidare Jeff o Kevin, così potrai bere fino a svenire" faccio per aprire la portiera dell'auto, ma Chris mi blocca, afferrandomi delicatamente la mano.
"Tra te e Jeff, è davvero finita?" domanda curioso, e io mi stranisco per la domanda improvvisa.
"Si, siamo solo amici"
"E con Mark, invece? Sei solo amica anche con lui?" mi canzona, e io mi irrigidisco.
"Tra me e Mark non c'è nulla, e no, non siamo neanche amici" affermo seria, e lui sorride più rilassato.
"Ad ogni modo, eri bellissima questa sera" sorride dolcemente, e io ricambio educatamente "A dire il vero, io ti trovo sempre bellissima" aggiunge, e mi irrigidisco quando si avvicina, poggiando le sue labbra sulle mie.
Sgrano gli occhi, però non lo allontano. 
Ma è un bacio diverso, le labbra di Chris sono così diverse da quelle di Mark, il suo sapore lo è, e nel mio stomaco non succede nulla. Con Mark, è sempre stato un turbine di emozioni che mi trascinavano all'inferno, ora invece, vorrei solo che Chris non mi avesse mai baciata.
"Chris" mi scosto sospirando "Scusa io..." Chris è sempre stato un bravo amico, e mi dispiacerebbe ferire i suoi sentimenti, ma non voglio illuderlo.
"No, scusami tu Luna, non avrei dovuto" si scusa subito colpevole.
"Ci vediamo a scuola, va bene?" sorrido tranquillamente, e lui annuisce forzando un sorriso. 
"A lunedì, Luna" 
Un cosa è certa, se mi fossi innamorata di Chris, le cose sarebbero state molto più facili. Peccato, che del bravo ragazzo non si innamora mai nessuno, o almeno, io sono sempre stata attratta dalle cose belle e difficili. 

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