Capitolo 12.

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"Luna" mi punta un dito contro Bil severo, e io scrollo le spalle mordendomi l'unghia nervosamente. 
"Scusa" mormoro, non smettendo tuttavia di muovere la gamba freneticamente e nervosamente sotto al tavolo. 
"Luna" mi chiama comprensiva Maria "Potresti smetterla di muoverti per favore? Il tavolo non smettere di tremare e sto finendo di compilare i moduli" mi implora, e io annuisco, costringendomi a restare ferma.
"Finalmente" alza gli occhi al cielo Bil, ma neanche un secondo che mi alzo di scatto facendo tremare nuovamente il grande tavolo della sala insegnanti, andandoci a sbattere contro.
"Maledizione" sussulta Chris, spaventandosi per lo scatto improvviso.
"Ho bisogno di fare due passi" sbuffo passandomi una mano fra i capelli,  andando poi verso l'uscita.
"Ma si può sapere che diavolo le prende" domanda confuso Billy, ma nessuno può dargli una risposta.
Questa mattina sono arrivata a scuola in perfetto orario, e Mark era già dentro a parlare con il preside. Ormai è quasi un'ora, e io non capisco cosa diavolo ci sia di così lungo da dire. Vado diretta verso i distributori per un caffè, sperando che mi tenga sveglia, poi però penso che mi avrebbe solo resa più nervosa.
"Il caffè ti rende nervosa, dovresti prenderti un succo" una voce odiosa alle mie spalle, mi costringe a voltarmi con un cipiglio.  
Jeff è appoggiato al muro alle mie spalle, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni della divisa, e sopra la camicia la giacca della squadra di football. Per quanto lo odi, ammetto che avrò sempre un debole per lui.
"Che diavolo vuoi?" massaggio le tempie con le dita, avvertendo un gran mal di testa.
"Parlarti" 
"Un po' in ritardo, non credi?" domando retorica, prendendo il mio caffè per poi superarlo, ma la sua mano mi afferra il polso e mi costringe a fermarmi "Jeff, lasciami" ringhio furiosa, vederlo mi provoca una rabbia troppo forte.
"Quando sei venuta da me sapevi delle cose, chi te le ha dette? Chi ti ha detto che Robert spacciava?" domanda con tono serio, intimidatorio, ma sa bene che non ho paura di lui.
"Sono voci di corridoi che speravo tu smentissi" ammetto
"Tu non sai niente di questa storia, devi ascoltarmi" continua,  lasciando la presa sul mio braccio "Stai uscendo con Mark vero?"
"Cosa diavolo c'entra quest-"
"Gli hai chiesto qualcosa su tuo fratello?" mi acciglio, e lui sospira "Ti avevo avvisata no? Le domande che hai posto a me dovevi farle a lui"
"Mark e Robert non si conoscevano neanche Jeff" gli ricordo, e lui scuote il capo
"Ascoltami, c'è molto di più dietro" si avvicina a mi sussurra piano, come se avesse paura che qualcuno potesse sentirci, ma di chi ha tanta paura? "Collins e Robert si conoscevano, io e Kevin scoprimmo che c'era un giro qui a scuola con alcuni studenti del quinto, loro vendevano droga qui a scuola e Collins-"
"Luna" scatto sull'attenti quando mi volto e vedo Mark, a qualche passo di distanza, che era appena uscito dalla presidenza.
"Hey" mormoro guardandolo negli occhi, ma lui guarda Jeff al mio fianco.
"Jeff Hale" ghigna velenoso, e non capisco il perchè di tanto astio.
"Mark Collins, non eri stato espulso?" Jeff si diverte ad istigarlo, e io lo guardo male.
"I migliori non vanno mai via del tutto" Mark è tranquillo, scrolla le spalle e lo ignora, poi mi indica con un cenno del capo "Devo parlarti" annuisco leggermente, poi gli faccio strada verso il laboratorio di fotografia, che a quest'ora è sempre vuoto.
Entro per prima, e Mark si chiude la porta alle spalle, appoggiandosi poi contro, lasciando il casco della sua moto sul banco lì accanto.
"Perchè parlavi con Jeff?" la sua domanda mi sorprende, perchè non sono affari suoi.  
"Me lo domandi perchè sei geloso o perchè temi che possa dirmi qualcosa?" lo provoco sedendomi su uno dei banchi, incrocio le gambe e sistemo la gonna dell'uniforme, ma non mi sfugge il suo sguardo che scivola sulle mei gambe nude.
"Qualcosa del tipo?" 
"Non so, dimmelo tu" scrollo le spalle, sospiro per poi incastrare i miei occhi nei suoi, cercando di capire se mi nasconde qualcosa "mi stava mettendo in guardia"
"Da chi? Da lui?" ridacchia ironico. 
"Da te"
La mascella di Mark si irrigidisce, la vena sul collo si gonfia appena e serra i pugni incrociando le braccia, mentre scrolla le spalle, cercando di apparire disinvolto.
"Lo hai perdonato?"
"E se anche fosse?"
"Smettila di rispondermi con questo tono da superiore, Cenerentola" il ghigno che gli copre il viso non mi piace, e non mi piace neanche quando inizia ad avanzare verso di me "Sei dannatamente sexy quando fai l'incazzata" con le dita scioglie le mie gambe, e si insinua fra di esse, mentre con l'altra mano mi accarezza il mento.
Sospiro succube del suo tocco, e il suo odore riesce a mandarmi in tilt il cervello, il che è strano, perchè adesso non ricordo neanche più cosa stavamo dicendo.
"Cosa vi siete detti tu e il preside?" domando poi, e lui scrolla le spalle tranquillo.
"Le videocamere sono state manomesse quella sera, quindi non ci sono video di sorveglianza. Mi ha spiegato che procederanno per vie legali perchè si tratta di scasso con furto e che se trovano qualcosa che conduce a me, potrei finire dentro per un po'"
"C'è davvero bisogno di arrivare a tanto?" domando incredula.
"La scuola mi ha già denunciato dopo l'incendio, e come regola non potrei neanche entrare qui. Se trovano qualcosa riconducibile a me sono fregato, ma so che non succederà, è impossibile" scrolla le spalle con disinvoltura, e io sospiro frustrata. 
"Come diavolo fai a essere così tranquillo? Sei nei guai fino al collo, Mark"
"Ti preoccupi per me?" ridacchia, e io lo colpisco sul braccio riprendendolo "Sta tranquilla Cenerentola, non ti libererai di me tanto facilmente" 
E non ho neanche il tempo per ribattere, che le sue labbra sono sulle mie. Non oppongo resistenza, al contrario spalanco appena la bocca e gli lascio campo libero. Le sue mani scivolano sulle mie cosce che accarezzano dolcemente, e le mie fra i suoi capelli. 
Vorrei fermarlo, vorrei ricordarmi delle parole di Jeff in tempo, e fargli mille domande. Vorrei fermalo perchè tutto questo non ci porterà da nessuna parte, ma non posso. Non ci riesco, e forse, non voglio neanche.
Gemo appena quando mi morde il labbro inferiore, e quando tento di fare Los tesso, mi morde la lingua pizzicandomi poi il fianco, facendomi sussultare. 
A riportarmi on i piedi per terra, è il rumore della porta dell'aula che si apre. Spingo via leggermente Mark, portandogli le mani sul petto, per poi respirare piano, cercando di riprendermi dalla frenesia di quel bacio.
"Oddio, scusate io credevo che non ci fosse nessuno" il volto rosso e imbarazzato di Lee fa capolinea, mentre tra le mani stringe una fila infinita di fogli, che gli arriva al petto.
Mark si passa una mano fra i capelli, io invece scendo dal banco sistemandomi l'uniforme.
"È tutto apposto Lee" forzo un sorriso "è colpa nostra, non dovevamo essere qui"
"È ora che io vada" Mark recupera il casco e le chiavi della moto, mi guarda per poi farmi l'occhiolino, prima di andare via.
"Scusami tanto Luna" si scusa nuovamente Lee una volta soli, e io scrollo il capo aiutandolo a sistemare i fogli su uno dei banchi vuoti.
"Scusami tu, venire in questa stanza è stato un errore" sorrido imbarazzata "Potresti tenere per te questa cosa? Non voglio che l'intera scuola lo sappia"
"Oh certo, sai che non lo direi a nessuno" precisa subito, portando le mani in avanti "Ma posso darti solo un consiglio?" azzarda poi, e io annuisco ovvia "Ricordi Jocelyn Rose?" al suono di quel nome, ci penso un po' su, prima di ricordarmi della sorella di Evan Rose, un compagno di classe di Jeff e Kevin "Stai attenta, non mi piace quel tizio, è pericoloso e non è affidabile" esclama, e io tossisco portando le mani nelle tasche della giacca dell'uniforme, ascoltando attentamente le sue parole.
"E cosa c'entra questo con Jocelyn Rose?"
"E' colpa di Mark se lei ha cambiato scuola l'anno scorso. Ma non chiedermi altro, odio fare la spia. Solo... sta attenta rappresentante, non vorrei ti succedesse qualcosa di brutto" e a quelle parole, uno strano senso di ansia mi invade il petto. 
Mark continua a sostenere che non aveva rapporti con nessuno qui a scuola, eppure, tutti continuano a mettermi in guardai su di lui.
Jocelyn Rose aveva cambiato improvvisamente scuola l'anno scorso, nessuno sapeva il perché ma in giro si diceva che si fosse immischiata in un brutto giro con dei ragazzi più grandi. 

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