Quando stai annegando non sai mai se conviene farsi forza o lasciarsi andare giù nel male.
Apro gli occhi di scatto e subito due forti mani mi spingono sott'acqua. Inizio a muovere freneticamente mani e piedi cercando di trattenere il respiro. Apro gli occhi e vedo solo acqua intorno a me, tanta acqua.
Cerco di liberarmi da quella presa forte, ma non ho abbastanza energia, mi sento stanca. Il corpo trema, e ho un disperato bisogno di aria.
Grido con tutto il fiato che ho, e sento l'acqua invadere ogni parte del mio corpo.
Ci provo. Ci provo in ogni modo a liberarmi, ma chiunque mi stesse spingendo è troppo forte, e non riesco a respirare. Poi, l'aria nei polmoni finisce, e non grido più."Luna. Luna cazzo, vegliati" due forti braccia mi scuoto forte, e io sgrano gli occhi di scatto.
"Nooo. Lasciami. Lasciami stare" grido, quando sento le sue mani sul mio corpo.
Mi sento soffocare, respiro a fatica e non mi capacito di come sia potuto essere solo un sogno. Le lacrime scendono violente sul mio viso, e mi porto una mano sul cuore, sentendolo battere furioso, mentre con l'altra mano porto i capelli dietro l'orecchio.
"Luna, cenerentola sono io, Mark, va tutto bene. Ci sono io con te" Mark è dietro di me, mi accarezza le spalle e mi trattiene con la schiena contro il suo petto, impedendomi di alzarmi dal letto.
Non fin quando non mi sono calmata.
Porto le mani intorno alla mia gola, e non sento niente, eppure, mi sento soffocare.
Mark non mi lascia, e io spero che non lo faccia, perchè sento che potrei crollare, precipitare nel mio baratro.
E mentre penso questo, mi addormento fra le sue braccia, senza accorgermene.
******
Fisso il caffè nel mio bicchiere e sospiro, affondandoci dentro la punta del cucchiaino, girandolo per far sciogliere lo zucchero.
"Ci vuole ancora mezz'ora prima di arrivare, sicura di non voler mangiare nulla?" domanda Mark comprensivo, e la sua voce mi riporta con i piedi per terra.
"Non ho fame" scuoto il capo tranquillamente, e lui annuisce, per poi alzarsi per pagare, mentre finisco di bere.
Lasciamo la stazione di servizio e facciamo pieno alla moto, per poi rimetterci in viaggio. Chicago è abbastanza distante dalla contea di Lake, ma mentre in treno ci ho impiegato quasi tre ore, in moto ce ne avremmo messo meno della metà.
Quando finalmente inizio a riconoscere le strade della città, sospiro di sollievo, perché per quanto adori starmene attaccata all schiena di Mark, stare un'ora su questa moto non è molto comodo per la mia schiena.
Quando siamo fuori casa mia, gli passo il casco, sistemandomi poi i capelli, e stringendomi nella felpa calda.
Guardo Mark negli occhi, e mi mordo il labbro ridacchiando appena, per smorzare la tensione.
"Beh, ci si vede in giro"
Mark scuote il capo, sospira appena, e mi afferra il polso, mentre con l'altra mano, mi accarezza la guancia. Socchiudo gli occhi a quel contatto.
"Sicura di star bene?"
"Sto bene" annuisco appena, forzando un sorriso, e in tutta risposta lui annuisce pensieroso "Sei sexy quando ti preoccupi" ridacchio mentre lui si finge offeso, pizzicandomi la guancia.
"Lo sono sempre, a dire il vero" ridacchia, poi infila di nuovo il casco indicandomi con un cenno del capo "Ci vediamo stasera?" domanda, e mi ricordo improvvisamente della lite avuta con Jeff ieri mattina a scuola.
"Prima o poi dobbiamo parlare, lo sai vero?" domando, e lui evita di guardarmi, mentre sospira tenendo la visiera alzata "Jeff ha fatto il tuo nome Mark, se sai qualcosa su mio fratello devi dirmelo"
"Jeff è un coglione, io neanche conoscevo tuo fratello" ribadisce scrollando le spalle "Non so perchè ti abbia fatto il mio nome, ma non so nulla su Robert"
Non sono stupida, per il momento avrei fatto finta di crederci ma so che nascondono qualcosa. Qualcosa di grosso, e io avrei scoperto di cosa si tratta, in un modo, o nell'altro.
"Va bene" sospiro, acconsentendo solo per oggi, sono troppo stanca per ribattere o iniziare una guerra "Stasera i ragazzi vanno al Moon, se vuoi unirti a noi..." lascio la frase in sospeso, stringendomi nelle spalle mentre lui mi guarda accennando una leggera risatina.
"Hai intenzione di ubriacarti nuovamente e picchiare qualcuno?" mi prende in giro, e io fingo di pensarci su.
"Potrei" scrollo le spalle vaga, e lui ridacchia mentre riabbassa la visiera del casco, per poi fare un cenno in mia direzione e andare via.
Varco la porta d'ingresso di casa e appena apro la porta, riconosco i passi pesanti dei miei genitori, richiamati probabilmente dal rumore della chiave che scatta nella serratura. Sospiro avvilita, consapevole del fatto che adesso mi toccherà una bella ramanzina.
"Hey" li saluto senza nessun tono in particolare, sfilando le scarpe e legando i capelli in una coda morbida.
"Hey? Sparisci per 24 ore e ti presenti qui dicendo 'hey'?" mai amore è furiosa, lo vedo dal modo in cui tende le spande, dai pugni serrati, e dalla voce colma di ironia tagliente "Dove sei stata?" domanda autoritaria, e a me inizia già a fare male la testa.
"Ho dormito da Grace" mento prontamente e con naturalezza.
"E ti è sembrato il caso?" mi grida contro cogliendomi alla sprovvista "Ieri saremmo dovuti andare a trovare tuo fratello tutti insieme, ma tu hai preferito andartene a fare altro con gli amici" mi indica arrabbiata, con occhi leggermente rossi e gonfi, segno che ha pianto tutta la notte.
"Lo sai come la penso mamma" preciso ancora una volta, scuotendo il capo contrariata "piango Robert ogni giorno, non solo il giorno del suo mesiversario. E sai che non sono ancora andata..." ingoio pesantemente, sentendo l'aria mancare. Sospiro cercando di restare calma, e mio padre si avvicina comprensivo, poggiandomi una mano sulla spalla.
"Dovrai farlo prima o poi tesoro. Lo so che è difficile, ma vedrai che lo supererai anche tu, io e tua madre stiamo accettando la cosa piano piano, anche se fa male"
"Mi stai forse dicendo he voi due avete il diritto di soffrire più di me solo perchè non sono stata io a partorirlo?" domando assottigliando lo sguardo, e mia madre mi rivolge uno sguardo pieno di disapprovazione.
"Luna" tuona furiosa, e io trattengo una risata amara.
"Sono stufa di sentirmi dire dagli altri se posso o non posso soffrire. Robert era mio fratello e io lo amavo più della mia stessa vita" tremo appena, mentre calde lacrime mi rigano il viso, e la rabbia riempie ogni parte del mio corpo "Perciò smettetela di dirmi come posso o non posso sentirmi. Andrò sulla sua sepoltura quando me la sentirò e soffrirò fino a quando vorrò" metto in chiaro per poi superarli, andando verso le scale.
"Non credere di scampartela solo perchè hai fatto una delle tue solite scenate." mia madre incrocia le braccia al petto, ma non è più arrabbiata come prima, al contrario vedo che si volte perchè non è riuscita a trattenere le lacrime, e la sua voce è più insicura, più incrinata "Sei in punizione"
"Vuoi impedirmi di uscire con i miei amici e levarmi il cellulare? Fa pure, tanto mi sembra di essere in punizione da sei mesi ormai" commento ironica, senza pietà perchè è l'unica arma che ho in questo momento per non crollare davanti a loro.
"Non fare così Luna" mio padre interviene, con voce calma e ferma "non comportarti come se fossi l'unica ad aver perso qualcuno. Io e tua madre ci comportiamo così per il tuo bene. Sappiamo entrambi che sei tu quella che sta reagendo nel peggiore dei modi, devi essere aiutata e noi vogliamo solo starti accanto" mi confida sinceramente, e io mi volto a metà scale, indicandoli esausta.
"Sentite, lo sappiamo tutti che tra me e Robert era lui quello che aveva bisogno sempre di attenzioni. Sono sempre stata autonoma e indipendente, ma da quando Rob è morto mi sento soffocare" ammetto per la prima volta "mi state sempre addosso e non riesco a respirare" lascio cadere le braccia esasperata "So che avete perso un figlio, ma voi state provando ad andare avanti per me. Io invece, non trovo nulla a cui aggrapparmi, ma non voglio essere aiutata, e non voglio costanti attenzioni da parte vostra, quindi per favore, lasciatemi in pace"
"Luna..." inizia mia madre in lacrime, ma scuoto il capo, troppo stanca e con il cuore dolorante.
"Smettetela di starmi addosso" li supplico sfinita
"Ci comportiamo così perchè tuo padre ha ragione piccola, stai soffrendo e rischi di impazzire. Hai bisogno d'aiuto" cerca di convincermi lei, e io sospiro ancora una volta, perchè proprio non vogliono ascoltarmi.
"Ho solo bisogno di tornare a respirare" mormoro, sapendo che quella triste verità potrebbe distruggermi prima o poi.
E' tutto tremendamente sbagliato.
*****
"Il prossimo giro lo offro io" Kevin alza il braccio sventolando il suo shot di tequila ancora pieno, poi lo porta alle labbra bevendo tutto d'un sorso.
Dopo un'esultanza generale, Grace lo guarda male ridacchiando, allontanando dalla vista del suo ragazzo la bottiglia di rum.
"Calmati Rambo, tocca a te guidare stasera, quindi ti è vietato bere" gli ricorda da brava fidanzata, e il viso demoralizzato di Kevin ci fa scoppiare a ridere tutti senza sosta.
Siamo già un po' brilli, e nonostante siamo arrivati poco più di un'ora fa, di Mark ancora non c'è traccia.
"Io invece ho intenzione di bere fino a svenire" dichiara Bil, stretto nei suoi pantaloni di pelle rosa con il top a rete nero, ricoperto di brillantini argentei "preparatevi a trasportare il mio cadavere ragazzi" afferra me e Grace sottobraccio, poi corre in pista trascinandoci al suo fianco.
I tacchi vertiginosi che indossa mi fanno sorridere, perchè li porta meglio i chiude altro, e non mi capacito di come, nonostante i quattro drink bevuti fino ad adesso, abbia ancora così tanto equilibrio.
La musica è fortissima, le luci blu e viola dei riflettori riempiono il locale, così come il forte odore di alcool. Bil balla al centro della pista attirando su di se ogni sguardo, Grace invece è più riservata, ma così scatenata da farmi ridere. Ci sono molte persone questa sera, forse l'evento più grande del mese, perchè non ho mai visto il Moon così pieno.
"O mio Dio" Bil si ferma, porta una mano sul petto tragicamente sconvolto, spalancando le labbra e abbassandosi appena gli occhiali da sole, per vedere meglio davanti a se "Santa madre di tutte le vergini, voglio farmi cavalcare da quell'essere maledettamente sexy e travolgente" si morde il labbro, e io seguo il suo sguardo, ridacchiando curiosamente.
Nonostante i modi molto discutibili di Bill, non posso proprio dargli torto.
Quando intravedo Mark Collins tra la gente, resto senza fiato.
Bello come un diavolo che ti indurrà averso il peccato mortale.
I capelli sparsi sul viso, gli occhi blu come il mare più profondo, così magnetici che sembrano catturarti l'anima. Le braccia toniche e coperte di tatuaggi scoperte, mentre il petto è fasciato da una semplice t-shirt nera che gli sta da Dio. I soliti cargo scuri indossati sopra le sneaker bianche, e la perenne sigaretta stretta fra le dita, che si porta alle labbra.
"Dio" commenta Grace "Le persone così belle sono illegali" annuisce verso Bil, per poi scrollare le spalle rassegnata mentre osserva divertita un Kevin che approccia con Chris al bancone.
"Mi farei scopare volentieri da uno così" Bil continua a mostrare ils uo interesse, e io trattengo una risata, spiando di nascosto Mark appoggiato al muro infondo al locale, con il piede contro la parete, e un drink scuro fra le mani.
"Mi dispiace tesoro, proprio stanotte quel tipo si stava scopando la nostra bellissima e innocente rappresentante" lo informa Grace, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Grace, insomma" alzo gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto.
"Fortunata bastarda" mi guarda subito Billy incredulo, poi accenna un sorriso malizioso "Ora però voglio sapere, com'è il sesso con lui? Lo immagino estremamente erotico e travolgente. Del vero sesso animalesco" continua a confabulare, facendomi ridere imbarazzata.
"Non vi dirò niente" alzo le mani in segno di resa, per poi lasciarli lì e andare verso il bancone.
"Una vodka liscia" ordino appoggiandomi al bancone fradicio, per poi allontanarmi subito con una smorfia.
"Vacci piano cenerentola" una voce calda e familiare mi fa tremare il corpo al mio fianco, e sorrido appena quando riconosco immediatamente il suo buon profumo.
"Perchè dovrei?" ridacchio, con tono canzonatorio "Anche se mi ubriaco so che non approfitteresti di me" scherzo ingenuamente, e lui si passa un dito sotto al naso, per poi ghigna mentre si avvicina di più con le labbra al mio orecchio.
"Fai estremamente male a fidarti di me, Luna Tyler" mi soffia sulla pelle, e io rabbrividisco, sentendo improvvisamente un forte calore fra le gambe, mentre la mia intimità pulsa piena di desiderio ed eccitazione "Dopotutto resto sempre un lupo cattivo" mi ricorda leccandosi il labbro inferiore.
Seguo il movimento della sua lingua, perdendomi in quel loop che mi riempie il cervello, ingoiando poi pesantemente.
Riprenditi Luna.
"Correrò il rischio" lo assecondo, rendendomi conto da ubriaca, che Mark Collins mi sta fottendo il cervello.
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Homecoming
Teen FictionLuna Tyler è la classica ragazza modello: ottima figlia, ottima studentessa e ottima rappresentante d'istituto. Tuttavia, nessuno è perfetto, e il suo passato sembra divorarla all'interno. La sera dell'Homecoming, si scontra con Mark Collins, un ex...