Homecoming

Epilogo.

"Tutto è bene quel che finisce bene" esclamai mangiando il mio gelato stringendomi poi nella calda felpa di Mark
"Non hai idea di con che faccia me lo stai dicendo" mi indicò Mark ridendo e io lo guardai con un cipiglio confuso

Venne verso di me e si frappose fra le mie gambe, passò il pollice sulle mie labbra levandomi lo sporco di gelato, successivamente si portò il dito alle labbra per leccare quei residui
"Trovo tutto ciò molto erotico" ammisi mordendomi il labbro
"Dopotutto io e te abbiamo dei bei trascorsi con il gelato" ammiccò facendomi ridere

Eravamo allo Shedd Aquarium di Chicago, avevamo fatto un giro osservando i numerosi animali per poi sederci su uno dei muretti nel parco all'aperto per poter mangiare un gelato.
Vi starete chiedendo cosa è successo dopo la rivolta a scuola, lasciate che ve lo spieghi.

È passato un mese da allora, il preside ha perso il suo ruolo e oltre ad essere stato licenziato è stato denunciato da vari genitori. Steve e i suoi amichetti erano stati arrestati, a quanto pare si sarebbero fatti vari anni in prigione. Io avevo riacquistato la fiducia dell'intera scuola ed ero tornata ad essere la loro rappresentante con gran fierezza.

"Cosa farai ora?" gli domandai d'improvviso
"A proposito di...?" si accigliò
"Se non continui gli studi andrai a fare quello stage per i motori?" lo guardai curiosa
"Si, mio padre ha detto che mi farà accedere allo stage, ma poi sta a me dare del mio meglio, se sarò bravo e mi prenderanno sarà solo grazie alle mie capacità" scrollò le spalle
"Sono sicura che ce la farai" dissi ovvia
"Tu invece? Hai notizie dalla Cornell University?" mi domandò speranzoso e io scossi la testa forzando un sorriso
"Ho già mandato richiesta a due università pubbliche, non credo di andare alla Cornell" sospirai
"Hey" portò due dita sotto al mio mento per farmi alzare lo sguardo "Non ti hanno ancora rifiutata e io sono sicuro che ti accetteranno" sorrise
"Tutti gli altri hanno già avuto conferma dalle proprie università Mark, è improbabile che mi accettino" portai una mano tra i suoi capelli per poi giocare con i suoi ricci
"Improbabile ma non impossibile" mi fece l'occhiolino per poi baciarmi a tradimento

Sorrisi sulle sue labbra ricambiando quel bacio.
"Ci sono i bambini" mormorai a disagio
"E allora? Anche loro lo faranno prima o poi" disse disinteressato
"Stupido" risi tornando a baciarlo

Fu un piacevole pomeriggio, dopo l'acquario Mark mi riaccompagnò a casa dicendo che mi sarebbe passato a prendere il giorno dopo
"Non credo di voler fare qualcosa domani" ammisi infilando le mani nella felpa
Come lui sapeva domani sarebbe stato quel giorno del mese, ed anche se piangevo Robert ogni giorno era davvero dura, mi sentivo in colpa ad uscire e divertirmi. I miei genitori avevano deciso di passare il weekend nella nostra casa a Lake, di solito ci andavamo sempre con Robert, ma io li avevo tranquillizzati nel fatto che potevo benissimamente starmene a casa da sola mentre loro erano lì. Non avevo voglia di andare con loro.
"Piccola" mi sorrise "Fidati di me" disse e io sentii il cuore sorridere dalla felicità
Annuii e lui alzò la mano per ricevere il cinque, lo feci ma prima che potessi riallontanarla fece intrecciare le nostre dita per poi baciarmi il dorso.
"Ti amo" disse con un gran sorriso
"Ultimamente me lo dici un po' troppo spesso. Devo proprio averti fatto perdere la testa per me Collins" lo presi in giro per poi lasciargli un bacio a stampo

    

Il giorno dopo non c'era scuola essendo sabato. A svegliarmi fu il mio cellulare che iniziò a suonare, lo afferrai con ancora occhi chiusi e mezza dormente per poi rispondere
"Pronto" mormorai appena
"Riesci ad essere pronta in 10 minuti?" sentii la voce di Mark
"Cosa?" lanciai un'occhiata all'orologio "Ma sono le 9 del mattino" borbottai incredula
"Abbiamo molto da fare oggi" lo sentii sorridere
"Mark, proprio non ne ho voglia" ammisi stiracchiandomi "E poi il meteo ha detto che pioverà e fa un freddo assurdo" sbuffai
"Ecco perchè dovresti muoverti, se viene a piovere salta il mio piano" borbottò "Dai apri la porta che sto gelando" disse poi