Arrivati alla festa, che era semplicemente dall’altra parte della spiaggia, vidi Ciro venirmi incontro. Indossava un paio di jeans e una maglietta blu chiaro, stava sventolando la mano in cenno di saluto. «Ehi» poi vide Tore e un sorriso gli si allargò sul volto, come se stesse dando conferme a quelle che prima erano state solo supposizioni. Si voltò nella mia direzione. «Giulia, ti vedo bene. Come va?» Chiese.
Ricambiai il saluto. «Bene, anche io ti vedo ok» Mi guardai intorno alla ricerca di Augusto che si era incaricato di comprare il regalo da parte dei compagni e a cui dovevo ancora dare la mia parte di soldi «Hai visto Augusto?» chiesi, proprio mentre vidi arrivare Rita con due bicchieri di birra.
«Non è ancora arrivato» mi rispose Ciro.
«Ciao» feci rivolta a lei. Non sapevo se si ricordasse di me, perché non era della nostra stessa classe.
«Ciao, Giulia!» mi sorrise, buon segno.Andai insieme a Tore a cercare Annamaria per farle gli auguri e Augusto per dargli le nostre quote del regalo, quando qualcuno si presentò alle nostre spalle. «Esposito?» Disse una voce. Tore sgranò gli occhi ancor prima di voltarsi, come se avesse riconosciuto una spiacevole voce. Mi voltai e riconobbi il volto del ragazzo che qualche giorno prima avevo incontrato al bar, mentre stavo lavorando, quel tizio che pareva non essere molto gradito a Diesel e di cui avevo scordato il nome. Era in compagnia di un altro ragazzo altrettanto corpulento, quest’ultimo però oltre ai capelli chiari aveva la carnagione più scura del primo.
Tore, che aveva smesso di parlare con me, si girò e di scatto sorrise, come però se la presenza dei due ragazzi lo infastidisse un po’. «Jeroen?» Ecco come si chiamava! Non ero molto sicura che fosse realmente un tono interrogativo, il suo, più una speranza di essersi sbagliato.
Jeroen scoppiò in una fragorosa risata e dando una gomitata al ragazzo più scuro disse: «Questo è un mio vecchio amico» Lo disse come se non fosse sicuro che la definizione appena attribuita al ragazzo fosse quella giusta.
«Piacere.» Disse Tore sorridendo, ma io conoscevo quella faccia: non era molto contento di vederlo. Esitava, la sua presenza lo metteva a disagio.«Allora, Esposito...» Pronunciò il suo nome con arroganza e fierezza. «Ricorderai di certo i miei amici. Non è così?» Disse con un sorriso che faceva venire i brividi. Non sembrava così inquietante, qualche giorno prima, forse era l’aria buia e densa di tensione di quella sera. Poi alzando la voce chiamò due altri ragazzi corpulenti, entrambi alti, uno moro e l’altro biondo. «Ragazzi, venite a vedere chi ho avuto l’onore di incontrare.» Disse sarcastico. Non so cosa avrei dato per sapere cosa stava succedendo e chi diavolo erano quei ragazzi. Chi era questo Jeroen e perché erano tutti così poco contenti di vederlo?
Il ragazzo biondo e quello moro sorrisero anch’essi compiaciuti. «Wow, caro Esposito, chi non muore si rivede. È proprio vero che il mondo è piccolo.» Disse scambiando un’occhiatina al suo amico poco più basso di lui. «E chi sarebbe la ragazza?» Disse indicandomi.
Allungai una mano sfoderando l’aria più cortese che potevo fingere di avere, celando la curiosità che mi stava divorando. «Sono Giulia. Voi siete…?» Chiesi.Molto sfacciatamente e con noncuranza il ragazzo rispose: «Molto contenti di conoscerti.» aveva un accento nordico, che rendeva ancora più antipatiche le sue maniere. «Comunque, stavo pensando che qualche volta potremmo uscire in gruppo, sai, tra amici come un tempo, se alla tua ragazza non dispiace è ovvio.»
«Ah, io non…» stavo per dire, quando Tore m’interruppe.
«Che ci fai qui, Jeroen? È una festa privata.»
«Ma la spiaggia è pubblica, abbiamo visto una festa e siamo solo passati a vedere.»
Vedevo Tore innervosirsi, il suo volto si contraeva sempre di più e sentivo qualcosa sottopelle bruciare come da molto non sentivo fare, bruciare per davvero, in modo fastidioso.
«Bene, ragazzi, è stato davvero un piacere conoscervi, ora se non vi dispiace, stavamo cercando la festeggiata.»
«Certamente» disse Jeroen, tornando a quella sua forma troppo cortese e antipatica che aveva assunto un paio di giorni prima. «è stato un piacere rivederti, Giulia.»
Mi sforzai di sorridere. «Anche per me» e tirai Tore per un braccio, allontanandoci da quelle persone che mi stavano facendo un po’ alterare.
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Il Pezzo Mancante
ParanormalGiulia è una normale diciottenne al suo ultimo anno di liceo quando il suo cammino incrocia quello di Salvatore Esposito (Tore), un ragazzo con un fascino da "bad-boy" sexy ma talmente misterioso ed enigmatico da metterle i brividi. Lei lo aveva già...