Capitolo 4

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Alice
Salgo in macchina con Arthur e lo vedo con il suo solito viso dolce e con un sorriso gigante.
Arthur: Ciao bellissima, come stai? Ti vedo bene!
Alice: Ciao, si in effetti sto molto bene, e a quanto vedo anche tu.
Arthur: Ora che ti ho vista decisamente si. Allora dove ti porto, in istituto?
Alice: Si grazie.
Arthur mi sembra un po' troppo felice di vedermi, e poi con i suoi complimenti mi fa arrossire, ma la peggior cosa è che mi sento in colpa per via di Claudio.
Arthur: Funzionano ancora le cose tra te e Conforti?
Alice: Diciamo di si, perché?
Arthur: Peccato ti volevo tutta per me.
Arriviamo fuori dall'istituto. Noto che la macchina del mio CC ancora non c'è, ma dove sarà? Infastidita dal comportamento di Arthur gli rispondo male.
Alice: Arthur ti voglio ricordare che io non provo più niente per te.
Arthur: Allora se è come dici tu perché mi hai chiesto di accompagnarti qui? Lo so che ancora provi qualcosa per me, non puoi negarlo.
Faccio per parlare ma due mani, quelle di Arthur, mi bloccano il viso e subito dopo sento le sue labbra sulle mie. Ma dove siamo arrivati?! Mi allontano immediatamente, gli do uno schiaffo e gli urlo contro.
Alice: Arthur ma che cazzo fai? Dopo questa cosa devi uscire dalla mia vita per sempre hai capito? Io non ti amo, anzi a dire il vero non ti ho mai amato. E sai perché? Perché ho sempre amato Claudio.
Esco dalla macchina e vedo Claudio in cima alle scale dell'istituto che mi guarda deluso. Salgo velocemente le scale cercando di raggiungerlo e fregandomene altamente di Arthur, ma quando arrivo dentro Claudio è già chiuso nel suo ufficio. Alice hai combinato un casino...
Claudio
Sono incazzato come una belva, forse non sono mai stato così incazzato in tutta la mia vita. Prendo la mia adorata pallina da tennis e la lancio dappertutto, rompendo anche dei quadri appesi al muro, ma poco mi importa. Sono incazzato perché Alice si è fatta accompagnare da quello stronzo, ma sono ancora più incazzato perché quello stronzo ha osato toccare con le sue luride labbra quelle della MIA Alice. Ripeto mia, non sua. Mamma mia che odio, in questo momento sarei in grado di commettere un omicidio, anche se sono sollevato dal fatto che quel bacio è durato millesimi di secondi e Alice non lo voleva perché gli ha dato subito uno schiaffo e poi gli ha urlato che non lo ha mai amato perché ha sempre amato me. Mi siedo sul mio bellissimo divano e penso alla vendetta per quella sottospecie di essere umano che neanche nomino. Sento bussare alla porta. Scommetto che è Alice, ne sono sicurissimo.
Claudio: avanti!
Vedo sbucare la testolina di Alice, come immaginavo.
Alice: posso entrare?
Claudio: entra, ti do esattamente 50 secondi per spiegarmi tutto. Ricordati che il Claudio Conforti di una volta ti avrebbe chiuso la porta in faccia, o peggio ti avrebbe cacciata fuori a calci. Quindi usa le tue parole in modo giusto, dammi una buona motivazione per quello che hai fatto e forse non ti caccerò fuori.
Alice: Allora Claudio, innanzitutto ti chiedo scusa. Riconosco di essere stata una vera stupida. È andata cosi, in pratica mentre mi stavo vestendo mi è arrivato un messaggio da Arthur e siccome tu mi avevi trattata in quel modo e dovevo anche venire qui in bici, ho chiesto un passaggio a lui. Senza un secondo fine, senza malizia. Non sapevo lui fosse ancora innamorato di me. Credimi Claudio, io ti amo, non ti farei mai e poi mai una cosa del genere.
Claudio: Ok ti credo, ma penso comunque che tu sia stata davvero stupida. Non ti avrei fatta venire in bici, ero nel parcheggio ad aspettarti, ma poi ti ho vista salire in macchina con quello stronzo. Hai idea di come io mi sia sentito e di quanto sia incazzato in questo momento?
Alice: Si amore hai perfettamente ragione, ma ora calmati dai, non è successo niente.
Claudio: Alice tu un bacio lo chiami "niente"? Quel coso ti ha toccata, e ti posso toccare solo io, lo capisci o no?
Alice si avvicina e mi accarezza il viso, è molto dispiaciuta per quello che ha fatto.
Alice: Amore ti giuro che non succederà mai più.
Mi abbraccia forte e io ricambio l'abbraccio. Ad un certo punto sento un calore sul collo, Alice lo sta leccando, sa che è il mio punto debole. La lascio fare finché la lussuria non si impossessa di me. Comincio a baciarla con passione, nel frattempo le tolgo i vestiti e lei mi sbottona la camicia. Questo bellissimo momento viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta. Cazzo, oggi non è proprio giornata!
Alice
Eravamo ad un passo dal fare l'amore, quando qualcuno ha bussato alla porta dello studio di Claudio. Ci rivestiamo velocemente e cerchiamo di renderci presentabili, cercando di nascondere anche il rossore sulle nostre guance.
Claudio: Avanti!
La porta viene spalancata da una donna bionda, sulla trentina di anni, bellissima. Resto a bocca aperta, è veramente una bella donna, è alta e ha un fisico da Dio. Mi ricorda quasi Ambra. Il mio sguardo si posa subito su Claudio che guarda questa donna con stupore e dopo qualche secondo guarda me. Menomale, per un momento ho avuto paura che lo sguardo di Claudio fosse rimasto sulla scollatura molto evidente della donna bionda, quest'ultima dopo questo giro di sguardi dice: Buongiorno, voi due dovete essere la dottoressa Allevi e il dottor Conforti, io sono la nuova direttrice dell'istituto, Andrea Manes.

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora