Capitolo 25

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Alice
Finalmente oggi è il grande giorno in cui conosceró la famiglia di Claudio, per ora conosco solo Giacomo. In tutta sincerità credo che la madre di Claudio sia una donna tutta tacchi a spillo e vestiti eleganti, mentre il padre vive solo per il suo lavoro, fa l'avvocato. Oggi scoprirò se le mie intuizioni sono giuste oppure no, penso queste cose perché Claudio è sempre vestito di tutto punto e poi prima di me per lui esisteva soltanto il lavoro, con l'eccezione che a differenza del padre lui fa il medico legale. So che non ha un rapporto molto stretto con la sua famiglia, sono distaccati, me lo ha fatto capire tante volte. Penso proprio che quest'incontro serva per far sapere loro che a breve ci sposeremo. Spero soltanto che mi accettino. Quando mi sveglio Claudio dorme ancora beatamente e io mi faccio subito i film mentali su cosa dovrei mettere per fare una bella figura. Vestito corto o lungo? Tacchi o scarpe basse? Nel dubbio mi alzo per andare in bagno e passando dall'armadio, composto per lo più da specchi, mi fermo un minuto a fissare la mia figura. Cavolo la pancia sta crescendo a dismisura, non mi dispiace ovvio, ma sono un po' sorpesa, credo sia normale. Mi accarezzo il ventre, come se stessi accerezzando il mio dolce bambino, immagino che aspetto abbia, il colore dei suoi occhi.. Mi risveglio dal mio stato di trance e vado in bagno. Quando esco vado direttamente in cucina a mangiare qualcosa, sto morendo di fame. Apro il frigo e trovo di tutto e di più. Cosa prendo? Prosciutto, latte, marmellata, succo di frutta. Metto tutto sul tavolo e in tutto ciò mi sento osservata, infatti accanto alla porta della cucina c'è il mio amato dottor Conforti che sorride.
Claudio: Allevi, non vorrai mica mangiare tutto quello schifo per colazione vero?
Alice: Conforti cosa c'è di schifoso?
Claudio: Non credo che il prosciutto e il latte si abbinano bene, ma poi decidi tu Sacrofano. Tanto anche se correrai in bagno a vomitare ci sarò io che ti terrò i capelli. Non lo siamo ancora, ma manca poco, uniti in salute e in malattia.
Alice: Era il miglior buongiorno che potessi darmi Claudio.
Lo guardo innamorata, poi vado da lui e gli do un bacio a stampo. Ovviamente Claudio non si accontenta di quel semplice bacio, mi vuole, e lo voglio anche io. Mi spinge fino al bancone della cucina e mi siede lì sopra afferrandomi dal retro delle cosce. Il suo tocco è qualcosa di inspiegabile. Ogni suo bacio, ogni sua carezza mi sa d'amore, di un'amore che non svanirà mai. Pensavo che questo tipo di amore esistesse solo nei libri, nelle favole, nei film. Ho sempre creduto all'amore vero, fin da bambina, ma non immaginavo che l'amore vero che sarebbe toccato a me fosse stato proprio lui: Claudio Conforti.
Mi bacia con passione prima il collo e poi le labbra, ed io ricambio come una pazza, perché lo sono, sono pazza di lui. Finiamo per fare l'amore sul bancone della cucina, come sempre è stato bellissimo. Ma la cosa più bella è sentirlo ansimare, sentirlo gemere di piacere, sentirgli dire il mio nome. Quando finiamo facciamo colazione, stavolta con cose normali. Claudio prende le fette biscottate e la marmellata di ciliegie, invece io prendo il latte e i cereali.
Claudio: direi che questo giorno è iniziato magnificamente, no?
Alice: eh si, lo devo proprio ammettere.
Claudio
Dopo aver fatto l'amore con la mia Alice e la colazione, ci prepariamo per andare a casa dei miei genitori. La loro casa non è molto lontana da dove abitiamo noi, ma non ci vado spesso perché diciamo che non siamo in ottimi rapporti, soprattutto con mio padre. Quando ha scoperto che non avrei seguito la sua carriera da avvocato e che avrei fatto il medico legale andò su tutte le furie e mi disse che non sarei stato capace di ottenere qualcosa da solo nella vita. A quel punto io da testardo quale sono, ho fatto le valigie e me ne sono andato via da quella casa, gli avrei fatto vedere che ero capace di svolgere il mio lavoro come lui svolgeva il suo, facendo anche carriera. Da quel giorno ho sempre chiamato mia mamma al cellulare e non ho mai chiesto di lui, né lui di me a quanto pare. Oggi ho deciso di tornare in quella casa solo per avere una scusa per invitarli al nostro matrimonio, con Alice sarebbe stato più semplice. Con lei tutto è più semplice. La sua voce mi risveglia dai miei pensieri.
Alice: Claudio che vestito mi metto? Scegli tra questo blu e questo rosso.
Claudio: Alice sai che saresti bellissima anche con degli stracci. Quello blu è bello, ma troppo elegante. Metti quello rosso. Ricordati di essere te stessa e non cercare di cambiare atteggiamento, ricorda che io mi sono innamorato di te perché non hai mai cercato di cambiare carattere e farti bella ai miei occhi.

Alice: Grazie amore, hai ragione, ma devo ammettere che sono un po' nervosa.
Si mette il vestito rosso e io le alzo la zip, la rassicuro dicendole che andrà tutto bene.
Arriviamo a casa dei miei genitori e suono il campanello, non lo dico e non lo lascio a vedere, ma sono parecchio nervoso anche io, chissà che reazione avrà mio padre quando mi vedrà.
Al mio dubbio si presenta una risposta appena la porta d'ingresso si apre e mi mostra la figura di un uomo con la barba lunga, i capelli un po' bianchi e gli occhi verdi e ghiacciati, diversissimi dai miei.
Mio padre.

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora