Capitolo 3

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Alice
Dormo beatamente finché non sento un suono fastidiosissimo, quello della sveglia di Claudio che suona alle 06:00 in punto. Cerco di spegnerla, ma qualcosa me lo impedisce, ci metto poco per capire che si tratta del braccio di Claudio che mi tiene stretta a lui. Lo sveglio con un bacio sulla guancia, e gli sussurro: "Amore svegliati, sono le 06:01". Lo vedo aprire gli occhi di colpo con un'espressione abbastanza preoccupata...
Claudio: Cosaaaa? Sono in ritardo di un minuto? Sacrofano alzati immediatamente, oggi abbiamo il primo giorno di lavoro con la nuova direttrice: la Manes.
Alice: oddio è vero, l'avevo dimenticato.
Claudio: non è mica una novità...
Lo guardo con un'espressione scocciata, perché deve essere sempre cosi? Un minuto prima dolce e un minuto dopo stronzo?!
Claudio: ohh dai Sacrofano non ti offendere, vieni facciamo la doccia insieme, così arriviamo puntuali.
Lo dice con quella sua faccia maliziosa che in questo momento vorrei prendere a schiaffi, ed io non devo cedere a quegli occhioni blu che mi pregano. Alice non cedere, fallo penare un pochino, dai Alice ce la puoi fare. Mi prendo tutta la forza di volontà del mondo e gli rispondo a tono.
Alice: no Claudio, la doccia falla da solo. Io nel frattempo faccio colazione.
Mi guarda con un'espressione da cane bastonato, ma la cambia in un istante sfoggiando il suo solito sorriso beffardo e va via senza degnarmi di una risposta. Ribadisco: il solito stronzo.
Claudio
Alice mi ha rifiutato, ma ci rendiamo conto? Ha rifiutato una doccia insieme a me, e di conseguenza ha rifiutato anche del buon sesso mattutino. Eh vabbè cara Alice, stai attenta perché oggi soffro io, ma domani soffri tu. Ricorda che la ruota gira per tutti: oggi a me e domani a te.
Faccio una doccia veloce da solo e quando finisco passo in cucina, dove Alice sta facendo colazione, con una sola asciugamano legata in vita. Lei mi guarda e nei suoi occhi si accende il desiderio, ma non lo da a vedere. Mi avvicino a lei e le rubo la fetta biscottata con il burro e la marmellata che aveva preparato per lei stessa. La assaporo dolcemente e lei mi guarda senza dire una parola, incantata dal mio fisico e dai miei occhi blu che le piacciono tanto. Mi accarezza i capelli bagnati e si avvicina a me cercando di togliermi l'asciugamano. Alice vuoi fare le cosacce? Non sai quanto ti desidero, ma adesso devo fartela pagare per quello che hai fatto prima.
Claudio: Allevi io prendo la macchina, tu prendi la mia bici, si trova nel garage, non ti puoi sbagliare. Ah e non ritardare!
Vado a vestirmi soddisfatto di averla fatta sentire come mi sono sentito io prima. Dopodiché esco di casa, salgo in macchina e aspetto Alice, non la lascerò andare davvero in bici, non sono più lo stronzo di una volta.
Alice
Non ci credo. Mi ha fregata. Alice sei una stupida, non dovevi cedere e invece l'hai fatto appena lo hai visto soltato con l'asciugamano legata in vita. Conforti, sarai anche il principe della sala settoria, ma ti assicuro che sei anche il re degli stronzi. Mi faccio una doccia velocissima e mi vesto con un semplice jeans e una maglia con il motivo floreale. Sento vibrare il cellulare, mi è appena arrivato un messaggio. Sarà Claudio che si é pentito e adesso mi chiede scusa. Accendo lo schermo e sbianco quando vedo un messaggio da Arthur Malcomess, il mio ex ragazzo.
Arthur: ciao bella, sono appena tornato da un lungo viaggio, che ne dici se passiamo un po di tempo insieme oggi?
Che faccio? Rispondo o no? Arthur è sempre stato così gentile con me, al contrario di Claudio... Posso chiedere solamente un passaggio ad Arthur visto che sono a piedi e l'Istituto da qui è parecchio lontano. Chiedo il passaggio o forse é meglio di no? Claudio a quest'ora sarà già in istituto, che c'è di male se mi faccio dare un passaggio da Arthur, in fondo è solo un passaggio, niente di più e niente di meno. Decido di rispondere al messaggio di Arthur.
Alice: Ciao Arthur, potresti accompagnarmi in Istituto?
Arthur: certo. Dove ti vengo a prendere, a casa tua e di mia sorella Cordelia?
Cazzo e ora cosa mi invento? Sono a casa di Claudio! Il mio subconscio mi suggerisce di dirglielo, ma la mia testa è troppo incasinata e senza pensarci due volte rispondo.
Alice: ehm no, ho cambiato casa. Ti mando l'indirizzo.
Arthur: ok arrivo.
Claudio
Ma quanto ci mette ad arrivare Alice? Sto invecchiando, fra poco me ne vado sul serio. Davanti casa mia si ferma un auto che non mi è affatto familiare. Ma chi è? Metto bene a fuoco e mi rendo conto che è Arthur. Che cazzo ci fa questo a casa mia? Ma soprattutto la vera domanda è: perché è qui? Ho un brutto presentimento, a maggior ragione quando vedo Alice chiudere la porta di casa ed entrare nell'auto di Arthur.
Alice ma che cazzo hai fatto? Hai rovinato tutto, partendo da noi e finendo con il mio primo giorno di lavoro con la Manes.

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora