•Alice•
Il mio sonno viene interrotto dalla luce del sole che mi spara dritta negli occhi, ma che ore sono? Ancora con gli occhi semi chiusi tocco il letto dove dove di solito dorme il mio CC, non c'è nessuno. Apro gli occhi per accertarmi dell'assenza di Claudio e quando guardo l'orologio mi viene quasi un infarto, sono le 12:00. Come ho fatto a dormire così tanto? Sarà la gravidanza, sicuro. Mi accorgo che Claudio mi ha lasciato la colazione e un biglietto, poi dicono che non è dolce... Il mio CC è dolce solo quando vuole esserlo, nei momenti giusti e opportuni, e poi credo se ne siano accorti tutti del suo cambiamento. Un anno fa non avrebbe preso così bene la notizia di essere padre. Comunque mangio tutto quello che mi ha preparato perché effettivamente avevo una fame da lupi e poi lo chiamo.
Alice: Amore buongiorno!
Claudio: Sacrofano, buongiorno per modo di dire, fra poco dobbiamo dire "Buonasera". Come mai ti sei svegliata alle ore grandi stamattina?
Alice: Ehi, ti ricordo che adesso devo dormire per due, anche il nostro bambino ha bisogno di dormire. Comunque adesso il tempo di vestirmi e vengo in istituto.
Claudio: No amore stai a casa ormai. Comunque stavo pensando che forse è meglio che tu in questo periodo non venga qui a lavoro, ti stancheresti e poi come hai detto tu hai bisogno di dormire. Che ne dici se ci facciamo una vacanza?
Ok questo atteggiamento non è decisamente da Claudio, da quando non vuole che io faccia il mio lavoro? Non me la racconta giusta...
Alice: Claudio sono incinta, non sono invalida. Comunque per la vacanza va bene, dove andiamo?
Claudio: Stanno bussando alla mia porta, sceglilo tu il posto amore, ti devo lasciare. Torno a casa fra un'ora circa, ok? Ciao, ti amo.
Mi attacca senza neanche aspettare la mia risposta. Devo capire cosa mi sta nascondendo.
•Claudio•
Per un paio di giorni ho trovato la scusa della vacanza con Alice, ma più avanti come farò a dirle che la Manes non la vuole più qui? Comunque quando bussano alla mia porta, stacco subito con Alice per non destare altri sospetti.
Claudio: Avanti.
Entra mio fratello Giacomo.
Giacomo: Ciao fratellino, possiamo parlare?
Claudio: Mamma mia e cosa mi dovrai dire mai di così importante.. forza parliamo!
Giacomo: vedi, io non te l'ho mai detto, ma ho avuto anche io un figlio.
Claudio: eh?
Giacomo: Hai capito benissimo, non farmelo ripetere.
Claudio: Si ma perché non mi hai mai detto nulla? Aspetta quindi io ho un nipote, sono zio?
Giacomo: No, eri. Mio figlio è morto, per colpa mia.
Credo di essermi paralizzato, cosa significa che suo figlio è morto per colpa sua?
Claudio: Per favore raccontami tutto senza fare pause, mi stai facendo venire l'ansia giuro.
Giacomo: Allora, dopo esserci separati quando io avevo 18 anni e tu ne avevi 16, come sai già sono andato a Londra per lavoro. Lì ho conosciuto una donna, che pensa, voleva diventare da grande un medico legale, e adesso ironia della sorte, lo sei tu. Ma comunque, all'inizio io e questa donna eravamo solo amici, lei aveva chiuso una relazione finita male da pochissimo tempo e non aveva intenzione di iniziarne un'altra, mi raccontava spesso della sua vita. È stata adottata a 5 anni da una famiglia benestante che dopo aver avuto una figlia legittima, hanno cacciato quella illegittima, ovvero lei. Era così piccola, non aveva nessuno che si prendesse cura di lei. Ma nonostante ciò si è rimboccata le mani a quell'età e ha cominciato a lavorare in un bar, ed è qui che ci siamo conosciuti. Lei aveva 16 anni ed era bellissima, alta, capelli biondi, occhi chiari. Io mi sono innamorato del suo aspetto estetico, ma anche di quello interiore perché mi affascinava il modo in cui è riuscita ad andare avanti. Comunque in poche parole quando lei si è sentita pronta, abbiamo deciso di provare a stare insieme, ci siamo fidanzati dopo due anni in modo ufficiale e poco dopo da questo fidanzamento è nato un bambino, Alessandro. Eravamo così felici, ma quando si è troppo felici, arriva sempre qualcuno a rovinare la felicità degli altri. Un giorno infatti mentre facevo una passeggiata con mio figlio, che aveva solo 3 anni, stavamo attraversando la strada e un uomo alla guida di un auto non si è fermato, anzi ha accelerato e ci ha presi in pieno, senza neanche fermarsi a chiamare i soccorsi, era scappato. Come puoi dedurre, io ce l'ho fatta e mio figlio no. Siamo finiti in coma entrambi e quando ho scoperto che mio figlio era morto per colpa mia perché non l'ho saputo proteggere, ho corrotto i medici per dire alla donna che amavo che ero morto anche io. Sapevo che non mi avrebbe mai perdonato la morte del suo amato bambino, come non me la sono perdonato ancora oggi io stesso. Conoscendomi saprai che ero molto arrabbiato, stavo rischiando di impazzire e quindi ho scoperto chi c'era alla guida di quell'auto e ho ucciso quell'uomo. Aveva 2 figli, un maschio e una femmina. Chiamami pure assassino, ma io lo dovevo a mio figlio. Dopodiché mi sono costituito, ho passato 15 anni in carcere, senza far avere notizie di me a nessuno, solo a te, ed ora eccomi qui. Ti ho confessato un segreto che non potevo più tenermi dentro.
Sono scioccato da tutto quello che Giacomo mi ha appena raccontato. Avevo un nipote e non l'ho mai conosciuto, non ne ho avuto l'opportunità per colpa di quel bastardo. Lo avrei ucciso anche io. Scende qualche lacrima a Giacomo, sarà stata dura per lui raccontarmi tutto questo. Lo abbraccio forte e gli chiedo un'ultima cosa riguardo a questo discorso.
Claudio: Come si chiamava la donna di cui mi hai parlato?
Giacomo: Andrea. Andrea Manes.
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Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3
RomansaCOMPLETA ✅ *IN FASE DI REVISIONE* Questa storia è puramente inventata, è ispirata alla fiction "L'Allieva". Spero che vi piaccia! Claudio Conforti, il medico legale più bravo e bello dell'istituto, si imbatte in Alice Allevi, una ragazza spesso imb...