Capitolo 13

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Alice
Oggi è il giorno tanto atteso del congresso. Questa volta non dovrò prendere appunti, ma parlare insieme a Claudio dell'Istituto. Sono un pò agitata, ma penso sia normale, in queste occasioni c'è sempre un po di ansia.
Saliamo in macchina e Claudio comincia a guidare, come al solito con i suoi amati occhiali da sole scuri. Spesso mi manda delle occhiate e mi accarezza la coscia in modo da trasmettermi sicurezza. Ma lui non sa che anche questo semplice suo tocco mi fa venire i brividi.
Claudio
Alice oggi è strana, ha qualcosa di diverso ma non riesco a capire cosa. Quando le ho chiesto cosa aveva, mi ha risposto che era un po' agitata per il congresso. Ma so che c'è qualcos'altro, ne sono sicurissimo. Comunque per tutto il tragitto lei sta in silenzio e io cerco di trasmetterle attraverso dei gesti la sicurezza di cui ha bisogno. Quando arriviamo sul posto del congresso la stanza che ci viene affidata è una matrimoniale. Nel congresso dell'anno scorso le stanze erano separate, io avevo quella sotto e lei quella sopra. Entriamo nella stanza e devo dire che è molto lussuosa con vista mare. Alice rimane affascinata dalla bellezza di questa stanza. Dopo aver sistemato le nostre valigie nane ci prepariamo per il congresso, io indosso uno smoking e invece Alice indossa un abito rosso molto aderente che mette in risalto le sue curve e un paio di tacchi alti a spillo neri. È bellissima e mi sembra che abbia preso anche qualche chilo, ma così sta meglio. Con quel vestito rosso fuoco fa crescere la mia eccitazione, il rosso è il colore della passione.
Claudio: Sacrofano sei bellissima.
Alice: Dai Claudio non dire cavolate, lo sappiamo entrambi che non è vero...
Claudio: Forse io potrei mentire, ma lui non mente mai.
Alice: lui chi?
Metto la mano di Alice sul cavallo del mio pantalone e lei diventa rossa come un peperone, ma la mia eccitazione fa crescere la sua. Ci baciamo con passione, ma poi suona il promemoria del congresso sul cellulare di Alice insistentemente e lasciamo in sospeso il nostro amore. Quando entriamo nella sala del congresso ci guardano tutti e alcuni ci fanno i complimenti per essere una bellissima coppia. Comincio a parlare del nostro istituto e poi lascio la parola ad Alice. Metto una mano sulla sua schiena per tranquillizarla, sta tremando, è nervosa e si vede. Anche io ero così al mio primo congresso, ma la sua reazione mi sembra troppo esagerata, soprattutto quando perché quando finisce di parlare e tutti fanno l'applauso, mi sussurra di andare subito via. Anche se non ne capisco il motivo di tanta fretta, usciamo fuori all'aria aperta e solo adesso mi rendo conto che Alice è molto pallida e che non riesce a tenere neanche l'equilibrio sui tacchi.
Alice: Claudio mi sento malissimo, gira tutto e vedo nero.
Claudio: Alice guardami, stai tranquilla ok? Sarà un calo di zuccheri.
La appoggio a me e l'aiuto a sedersi, ma proprio quando sta per sedersi su uno scalino sviene.
Oh cazzo. Cerco di aiutarla in tutti i modi possibili, la controllo perché essendo un medico dovrei capire la causa di questo suo svenimento, ma nulla. A questo punto chiamo subito l'ambulanza, che arriva dopo qualche minuto e ancora Alice non si sveglia. Anche loro le danno schiaffi leggeri sul viso, le fanno odorare profumi forti, le bagnano il viso con l'acqua, ma niente di tutto ciò funziona. Alice, amore mio, cos'hai?
Salgo con lei in ambulanza e durante il tragitto si sveglia finalmente. La abbraccio e la bacio, mi ero preoccupato così tanto, anzi ancora lo sono perché non ho idea di cosa abbia causato lo svenimento. Adesso i medici dell'ospedale la controllano. Io aspetto in sala d'attesa e lei viene portata in una stanza con la barella, che fine di giornata di merda. Passato minuti che per me sono interminabili e finalmente dopo 30 min Alice esce dalla stanza in compagnia di una dottoressa sulla cinquantina di anni.
Dottoressa: Salve, lei deve essere il marito di Alice...
Claudio: No, in realtà sono il fidanzato. Comunque, come sta? Da cosa è stato provocato quello svenimento? Mi sono preoccupato molto.
Alice tiene lo sguardo basso e non mi guarda negli occhi, ma perché?
Dottoressa: ahah non c'è nulla di cui preoccuparsi giovanotto, anzi è una cosa che dovrebbe festeggiare. Lei diventerà presto papà.
Cosa? I miei occhi si riempiono di lacrime di gioia e abbraccio fortissimo Alice, ma la sua reazione resta impassibile. Penso ad un solo motivo per cui non dovrebbe essere felice. Non mi ci vuole molto per capirlo, forse quel bambino che lei porta in grembo, non è mio figlio, ma il figlio di Sergio.

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora