Capitolo 20

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Claudio
Alla proposta di Alice, ovvero quella di fare una crociera, non potevo certo rinunciare. Oltre che uno svago per noi è anche un modo per non far incontrare Alice con la Manes. Non le ho ancora detto che la Manes non la vuole più sul posto di lavoro, sinceramente non so come dirglielo. Potrei trovare anche il modo più carino e gentile, ma sapendo com'è fatta Alice so che in ogni caso ci resterebbe male. La crociera l'abbiamo prenotata fra una settimana, in questo arco di tempo devo risolvere le cose con la Manes, così risparmierò ad Alice un'inutile sofferenza.
Chiamo la Manes al cellulare.
Manes: pronto?
Claudio: Vediamoci fra 5 min nel mio studio.
Manes: Da quando sei diventato così importante da dettare leggi?
Claudio: Da quando so perché lei odia cosi tanto i bambini.
Un minuto di silenzio e poi sento il bip, segno che mi ha attaccato in faccia.
1 - 0 per me cara Andrea Manes.
Ho convinto Alice ad andare a Sacrofano per far visita a sua nonna Amalia, in questo modo posso risolvere la questione senza che lei se ne accorga. Prendo le chiavi dell'auto e sfreccio fino all'Istituto. Entro nel mio studio e vedo una chioma bionda accomodata sul mio bellissimo divano.
Manes: Sei in ritardo.
Claudio: Aspetta che lo segno sulla lista delle cose per cui non me ne frega assolutamente niente.
Manes: Ti consiglio di moderare le parole, io sono il tuo capo.
Claudio: Senti carissima Andrea Manes, tu non hai idea di chi è veramente Claudio Conforti. Te lo dico io, è precisamente il principe della sala settoria, il medico legale che resterá nella storia. Mentre tu sei, aspetta fammi pensare, la donna che è venuta qui solo per indagare sul mio cognome.
Vedo la Manes impallidire.
Manes: non capisco a cosa ti riferisci...
Faccio per parlare ma bussano alla mia porta. Ma perché la gente arriva sempre al momento sbagliato?
Claudio: Avanti.
Entra Giacomo. Cazzo. Adesso siamo tutti nella merda.
Giacomo: Ciao fratello, ma quella è Alice? Da quando è bionda?
Lo spingo fuori, ma è troppo tardi perché la Manes si gira e si guardano per minuti che sembrano interminabili.
Manes: Giacomo?!
Giacomo: Andrea?!
Manes: Come cazzo hai potuto mentirmi per tutto questo tempo, facendomi credere che fossi morto insieme a nostro figlio? Sei una persona di merda e lo avrei dovuto capire quando non mi hanno lasciato vedere il tuo corpo. Sei scomparso senza darmi nessuna tua notizia, mi hai fatto morire dentro, mi hai spezzato il cuore ed ho cercato anche di suicidarmi per colpa tua. E poi per finire cos'hai fatto? Sei venuto qui a raccontare tutto a tuo fratello che ha cercato di ricattarmi. Voi Conforti mi fate schifo.
Claudio: Senti io volevo usare questa cosa contro di te solo per farti capire che i bambini non sono sempre un dolore, ma anche una gioia. Per farti capire che Alice non ha niente a che fare con la tua storia e non merita di essere privata del suo sogno, del suo lavoro. Non credi? E poi io non avrei messo in mezzo mio fratello, avrei fatto in modo che voi due non vi sareste mai incontrati per non farvi soffrire più di quanto abbiate sofferto.
Giacomo: Claudio per favore lasciaci soli, e dopo preparati perché devo parlare anche con te.
Claudio: Veramente questo studio è ancora mio.
Giacomo: Per una volta smetti di fare il cinico e vattene.
Adesso sono anche cinico? Cacciato dal mio studio e anche insultato, non ho più parole giuro. Nel frattempo vado al distributore e mi prendo un caffè. Mentre bevo il mio caffè in santa pace arriva qualcuno a disturbarmi. Ma in questo istituto le persone che cosa fanno esattamente, oltre a disturbarmi? Voglia di lavorare saltami addosso proprio.
Lara: Conforti...
Claudio: Che c'è Proietti?
Lara: Lei sempre allegro eh? Senta ma Alice dov'è? Non mi risponde ai messaggi.
Claudio: A Sacrofano, adesso vai a lavorare e lasciami in pace per favore, sono parecchio nervoso.
Lara: Lo dice come se fosse una novità... Comunque il lavoro mi aspetta, arrivederci.
Questa ragazza quando vuole sa essere molto irritante, ma come fa Marco a stare con lei? Forse sta zitta solo quando dorme.
Alice
Oggi ho deciso di andare a Sacrofano per far visita alla mia dolce nonnina Amalia. Quando mi vede mi abbraccia fortissimo ed io ricambio l'abbraccio. Mi tocca la pancia.
Nonna: Amore ma stai mangiando? Non hai la pancia di una incinta.
Alice: Nonna sono incinta da un mese, è normale avere questa pancia.
Nonna: mah.. se lo dici tu cara nipotina mi fido. Comunque secondo me è femmina.
Alice: Da cosa lo deduci?
Nonna: mh, non saprei, chiamalo pure istinto. Comunque vieni in cucina, adesso ti preparo una mia specialità, così poi la cucini per il dottorino e mi fai sapere se gli piace.
Rido al pensiero che lo chiami ancora "dottorino", chissà cosa starà facendo adesso il mio CC...

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora