Capitolo 14

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Alice
Al congresso quando mi sono sentita male ho pensato subito ad un calo di zuccheri oppure ad una conseguenza dovuta allo stress. Non avrei mai pensato di essere incinta, in qualsiasi altra circostanza sarei stata felicissima perché anche se non mi sentivo ancora pronta ero sicura che il bambino fosse di Claudio. Adesso il punto è: questo bambino è di Sergio oppure di Claudio? Quando la dottoressa ha dato la notizia a Claudio, i suoi occhi si erano riempiti di gioia, ma quando ha capito il motivo del mio comportamento la gioia ha lasciato posto alla tristezza. Quel congresso non è finito come avevo sperato, siamo stati in silenzio per tutto il tragitto di ritorno. Ogni tanto Claudio mi guardava, io invece non avevo e non ho ancora il coraggio di guardarlo, fisso costantemente il mio ventre e penso al futuro che potrebbe avere il mio bambino. In questo momento siamo a casa, Claudio si è chiuso in sé stesso, non mi parla e mangia poco. Ma non posso dargli torto, accettare un figlio che forse non è tuo è molto difficile, soprattutto se a doverlo accettare è Claudio Conforti. Non doveva accadere proprio adesso che lui si era sbloccato, che voleva vivere una vita serena e felice con me e anche con un piccolo Conforti che correva per la casa.
Claudio
Sono giorni che non parlo con Alice, che non la guardo e che non la tocco. Mi sento uno schifo. Lei porta in grembo un bambino che forse non è neanche mio, non sarei in grado di accettarlo e di conseguenza non accetterei neanche lei. La prima cosa da accettare in una relazione sono i figli, anche se non sono i tuoi, altrimenti nel rapporto ci saranno sempre complicazioni, sempre problemi e io non desidero una vita così nè per me nè per loro. Comunque mi rendo conto che è ancora presto per fare determinati pensieri e soprattutto per fare determinate scelte. Quindi decido di mettere da parte l'orgoglio e di parlare con Alice, che in questo momento si vergognerà da morire di sé stessa.
Claudio: Alice vieni, parliamo un po'...
Alice: Claudio io non so cosa dire, non so come comportarmi, sono nella merda!
Scoppia in un pianto liberatorio, piangere è il suo modo di sfogarsi.
Claudio: Allora, intanto rispondi a questa domanda.. Tu sei pronta ad essere madre? Indipendentemente da chi è il padre?
Alice: Ti dico la verità, prima non mi sentivo pronta, ma adesso che vivo la situazione sulla mia stessa pelle non me la sento di abortire, né tantomeno di darlo in adozione. Io lo voglio tenere indipendentemente da chi è il padre.
Claudio: ok perfetto, non sarò io a dirti cosa fare o ad impedirti di fare le tue scelte. Per me qualunque cosa farai sarà la cosa giusta, ma devi sapere che ad ogni scelta c'è una conseguenza e se questo figlio che porti in grembo non è mio, io non credo di poterlo accettare.
Alice: io vorrei fare il test del DNA, secondo te si può fare anche se sono incinta da poco?
Claudio: Credo di si, ma sei sicura di volerlo fare?
Alice: Si sono sicura perché non posso vivere per 9 mesi senza sapere la verità, e capisco che non lo puoi fare neanche tu. In questo modo vivremo senza assaporare a pieno il gusto della vita, tu che mi parli poco, che non ridi, che non scherzi... Io non voglio questo per te, ma soprattutto non lo voglio per noi, non voglio rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme in questi mesi.
Claudio: Hai ragione amore mio, ma io a chi dovrei addossare la colpa? A te che sei stata stuprata? Alla persona inesistente che ti ha stuprata? A questo bambino che hai dentro, che non ha ancora visto neanche la luce? Adesso chiamo un amico che si occupa di queste cose, vediamo cosa mi dice.
Chiamo Andrea (è un nome che non dovrete ricordare, non ci sarà neanche nella serie) e gli chiedo se il test del DNA è fattibile quando ancora la gravidanza è di poche settimane. Lui mi risponde di si e che se ne occupa personalmente. Mi ha dato appuntamento domani alle 15:30. Lo ringrazio e ne parlo immediatamente con Alice, domani finalmente sapremo la verità.
Alice
Claudio me lo ha detto chiaro e tondo che se questo figlio non fosse suo, non lo accetterebbe. Ancora la notizia non l'ho data a nessuno, lo sappiamo solo io e Claudio. La dottoressa mi ha raccomandato di non stressarmi e di non affaticarmi. Ma come fai a non stressarti in una situazione cosi? Aspetto che Claudio finisca di parlare con questo suo amico e quando mi racconta cosa si sono detti, mi sento sollevata. L'appuntamento è domani, il risultato lo danno subito e io prego Dio affinchè questo bambino sia di Claudio. Se così fosse potrei spargere la notizia, potrei essere fiera di questo bimbo e crescerlo insieme a Claudio, che secondo me sarebbe un padre eccezionale.

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora