Capitolo 9

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Alice
È passata una settimana da quando Sergio si è risvegliato. Oggi lo dimettono ed io sinceramente ho paura di come potrebbe reagire ogni volta che ci vede. Sua moglie e sua figlia erano felicissime quando hanno saputo che Sergio dopo tanto tempo aveva riaperto gli occhi. Però quando hanno saputo del problema che avrà per tutta la vita sono rimaste molto scosse, ma pur sempre contente. D'altronde Sergio è vivo e per loro non poteva esserci gioia più grande. Entrambe non si sono fatte intimorire da questo problema, infatti stanno viaggiando pet tutto il mondo in cerca di una cura o a mali estremi di una terapia. Non essendoci nessuno a prenderlo in ospedale, vado io, infatti avverto Claudio con un messaggio, lui è già in istituto.
Alice: Claudio sto andando a prendere Sergio in ospedale, vengo più tardi in istituto ok? Coprimi con la Wolly e anche con la perfida Manes se mi cercano.
La risposta di Claudio non tarda ad arrivare.
Claudio: ok Sacrofano, mi raccomando stai attenta alla reazione di Sergio, hai sentito il medico? Può essere pericoloso!
Il mio CC si preoccupa per me. Gli mando un messaggio per tranquillizzarlo e poi poso in telefono nella borsa.
Entro in ospedale e vedo Sergio seduto in sala d'attesa. Vado da lui con un largo sorriso, speriamo sia il Sergio di sempre in questo momento, altrimenti sarebbe piuttosto imbarazzante.
Nel momento in cui alza gli occhi e mi guarda, mi sorride. Mi mancava questo sorriso!
Sergio: Alice!
Alice: Ehi come stai Sergio?
Sergio: Molto meglio, e tu?
Alice: Io bene, soprattutto adesso che ti vedo con gli occhi di nuovo aperti!
Arriva il medico curante di Sergio.
Medico: dottoressa Allevi le posso parlare un minuto in privato?
Alice: Certo, mi dica pure.
Medico: Lei adesso vede Sergio con la sua personalità di sempre, ma le ricordo che la sua personalità potrebbe cambiare in un millesimo di secondo. Deve stare molto attenta e inoltre non deve parlare assolutamente con lui del trauma che ha subito e del problema che questo trauma gli ha causato, lui non lo sa e ovviamente non deve saperlo, una cosa del genere potrebbe causare più problemi nella sua mente.
Queste indicazioni del medico mi destabilizzano un po, ma faccio finta di niente.
Alice: va bene dottore, grazie starò molto attenta.
Torniamo da Sergio.
Medico: Sergio adesso puoi andare, se hai bisogno io sono qui. Ciao!
Sergio: Grazie di tutto dottore, arrivederci.
Saliamo in macchina e durante il tragitto stiamo in silenzio. Quando parcheggio sotto casa di Sergio, lui mi chiede quali casi abbiamo risolto in questo periodo io e Claudio. Gliene parlo un pò e poi lo accompagno dentro casa. Sergio chiude la porta e butta il suo borsone a terra, creando un rumore che fa da eco in quella casa quasi vuota. Mi giro verso di lui spaventata da quel rumore assordante e ha uno sguardo crudele, mi sta venendo l'ansia.
Sergio: Alice te l'hanno mai detto che sei molto sexy?
Alice: ehm... si è fatto tardi, devo andare.
Vado verso la porta e sto per aprire quando Sergio mi afferra i capelli e mi tira indietro, sbattendomi al muro.
Sergio: tu non vai da nessuna parte. Sono stato per mesi in coma e adesso ho bisogno di sfogarmi, credo proprio che lo farò con te.
Alice: No Sergio, ascolta. Questo non sei tu. Calmati e ne riparliamo più tardi.
Sergio: Non dirmi cosa devo fare o giuro che oltre a violentarti ti picchio forte!
Urla cosi forte queste parole che la mia ansia si trasforma in paura e voglia di scappare da questo mostro. Cerco di prendere il cellulare senza che lui se ne accorga, ma proprio quando sto per farlo, il cellulare squilla. Claudio mi sta chiamando. Faccio per rispondere immediatamente, ma Sergio non mi da il tempo. Mi prende il cellulare dalle mani e lo lancia dall'altro lato della stanza con tutta la sua forza, infatti si frantuma. Ok, sono spacciata.
Alice: Sergio ragiona, questo non sei tu!
Sembra che queste mia parole lo facciano arrabbiare ancora di più, infatti strappa la mia camicia e subito dopo la mia gonna. Resto in intimo davanti al suo sguardo malvagio e crudele, questa è la fine per me, me lo sento. Lotto con tutte le mie forze per non farmi toccare più di tanto, gli do calci e pugni, ma sembra essere fatto di ferro e il fatto che io mi dimeni cosi tanto lo fa eccitare ancora di più.
Alice: Non lo fare, pensa a Martina, a tua figlia.
Sergio: non mi frega niente di nessuno, in questo momento voglio te.
Nemmeno l'asso che avevo nella manica ha funzionato. Gli do ancora pugni, schiaffi, calci, ma lui non sembra farsi neanche un graffio, anzi ricambia con la stessa moneta e mi da uno schiaffo forte. Piango dalla paura, piango dalla vergogna, ma soprattutto piango quando Sergio mi strappa anche l'intimo ed entra in me pur avendo il mio rifiuto. Spinge forte, senza pietà. Mi fa schifo, ma soprattutto mi faccio schifo io perché ho lasciato che mi facesse questo e perché ho tradito involontariamente l'amore della mia vita: Claudio.

Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora