•Claudio•
Quando Alice mi ha detto che sarebbe andata da sola a predere Sergio in ospedale, se devo essere sincero mi sono un po ingelosito perché so che Sergio ama Alice. Non credo che i suoi sentimenti siano cambiati in seguito al coma, però me lo auguro. La gelosia non è l'unica cosa che mi preoccupa, sappiamo tutti ormai che Sergio non è più il Sergio di una volta, e se le fa del male? Dopo 1 ora che mi faccio questi brutti pensieri decido di chiamare Alice per vedere com'è la situazione. Il cellulare squilla ben 2 volte ma poi entra la segreteria. Non ci posso credere che mi abbia rifiutato la chiamata, Alice non lo fa mai, neanche quando litighiamo. È successo qualcosa sicuro. Senza dire niente a nessuno mi tolgo il camice e salgo in auto, dirigendomi verso la casa di Sergio. Me ne fotto altamente del rispetto per i limiti di velocità. Una volta davanti casa di Sergio, lascio la macchina in mezzo alla strada senza neanche parcheggiarla, sono sicuro che Alice sia in pericolo e devo fare il possibile per salvarla. Suono il campanello. Nessun segno di vita.
Suono ripetutamente dando pugni forti alla porta. Ancora nessun segno. Va bene Sergio mettiti pure comodo che appena ti trovo ti massacro. Sfondo la porta con una spallata e la mia attenzione si focalizza subito sui vestiti a terra di Alice tutti strappati. Solo dopo qualche secondo mi rendo conto che Alice è a un paio di metri dai suoi vestiti, svenuta. Che cazzo è successo?! Mi ribolle il sangue nelle vene, voglio uccidere qualcuno, e con qualcuno intendo Sergio. Altro che coma... Cerco in tutti i modi di svegliare Alice, le do piccoli schiaffi sulle guance, dove ha anche un livido parecchio evidente. Cosa le hai fatto brutto bastardo?! Alice si sveglia piano piano e prendo la bottiglietta d'acqua che lei si porta quasi sempre in borsa, gliene faccio bere piccoli sorsi e poi l'aiuto ad alzarsi.
Alice: Claudio perdonami, ti prego.
Claudio: Amore stai tranquilla, ne riparliamo quando ti sentirai meglio. Adesso ti porto a casa ok? Prima però fammi controllare dove si è nascosto quel figlio di puttana.
Alice: No Claudio qui non lo troveraì, è scappato via quando è tornato in se. Anzi penso che in questo momento stia compiendo un gesto estremo. Claudio devi andare a salvarlo. Sappiamo bene che chi mi ha fatto questo non era il Sergio che conosciamo.
Cazzo, cazzo, cazzo. Mi sbatterei la testa al muro!
Faccio salire Alice in macchina e mentre guido chiamo Visone e gli racconto in parole povere ciò che è successo e inoltre gli dico di trovare il prima possibile Sergio.
Porto a casa Alice e la faccio sdraiare sul nostro letto.
Claudio: Amore stai qui per favore, non ti muovere e non ti preoccupare, risolveremo tutto. Mancherò meno di un'ora, tu riposati e rilassati.
Esco subito di casa e salgo di nuovo in macchina, cerco Sergio dappertutto ma nulla. Mi rendo conto di non aver cercato in un solo posto, dove da giovani andavamo a fare il bagno, ci tuffavamo da una scogliera. Corro in quel posto sempre non rispettando i limiti imposti dalla strada e quando arrivo vedo Sergio sulla scogliera, pronto a tuffarsi da lì.
Claudio: Sergio non lo fare.
Sbianca non appena sente la mia voce, si gira e mi guarda piangendo.
Sergio: Claudio te lo giuro, non è stata colpa mia, io non volevo farlo. Non so cosa mi stia succedendo...
Claudio: Allontanati da lì, ne parleremo in un altro momento e in un altro luogo.
Sergio: No Claudio, io merito di morire dopo quello che ho fatto ad Alice. Ma come mi è saltato in mente? Come ho potuto? La morte è la giusta punizione per me.
Claudio: Sergio, tu non puoi farlo! Hai una moglie, una figlia fantastica che ti ama tanto. Alice ti ha già perdonato. Vieni via da lì.
Sergio: E tu mi perdonerai mai?
Non rispondo. Come faccio a perdonarlo? Non posso!
Sta per lanciarsi da lì ma arrivo giusto in tempo a prenderlo e lo trascino lontano dalla scogliera, lo abbraccio. Lui piange a dirotto e ricambia l'abbraccio sussurrando: "scusa" almeno mille volte.
Chiamo di nuovo Visone e gli dico di aver trovato Sergio, una pattuglia di polizia arriva dopo qualche minuto e fanno entrare Sergio nella loro macchina per portarlo in commissariato.
Io guardo il cielo, e poi il mare immenso che si trova davanti ai miei occhi. Se Dio è cosi grande da poter perdonare tutti, chi sono io per non perdonare un amico? D'altronde chi ha fatto del male alla mia Alice nemmeno esiste. Rifletto su come dovrei comportarmi con Sergio d'ora in avanti per una decina di minuti. Dopo salgo in macchina e torno dalla mia meravigliosa Alice, la trovo nel letto dove l'ho lasciata, per una volta in tutta la sua vita mi ha dato ascolto. Sussulta quando mi sdraio accanto a lei.
Alice: lo hai trovato?
Claudio: si, tranquilla adesso è tutto risolto.
Alice: menomale.. sai ho avuto tanta paura.
Claudio: immagino, mi dispiace di non essere arrivato prima.
La abbraccio forte. Spero che non rimanga traumatizzata per tutta la vita... In quell'abbraccio ci metto tutto l'amore che provo per lei e la sicurezza di cui ha bisogno. So che Alice è forte e supererà anche questo tragico evento a testa alta e con il sorriso sulle labbra.
Alice: in realtà la mia paura non era tanta quella di Sergio, ma quella che tu mi avresti lasciata per sempre.
Claudio: ma come puoi dire una cosa del genere? E soprattutto come puoi averla anche solo pensata? Sacrofano io non ti lascerò mai, hai capito? MAI.
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Schiava dei tuoi occhi blu || L'Allieva 3
RomanceCOMPLETA ✅ *IN FASE DI REVISIONE* Questa storia è puramente inventata, è ispirata alla fiction "L'Allieva". Spero che vi piaccia! Claudio Conforti, il medico legale più bravo e bello dell'istituto, si imbatte in Alice Allevi, una ragazza spesso imb...