Tregua? Cap.6

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          POV'S MIGUEL BALSANO
Potevo udire a pochi metri, degli applausi da mia zia, accompagnata da Sveva, non sapevo di essere così bravo, pensavo di esserlo solo con il piano.
-  " La tua voce è stupenda Miguel..perché non fai anche tu l'audizione per Matteo?" - dice mia zia Àmbàr facendomi provocare un sorriso, che in pochi secondi sparisce.
-   " Ehm, zia sai che mia madre non lo permetterebbe perché è super protettiva nei miei confronti.." - dico spiegandoglielo chiaramente, lei sembra confusa.
-    " Ci proveremo comunque, Miguel, tu hai una voce Davvero, stupenda.." - dice mia zia quasi senza fiato, come stupita dalla mia esibizione.
Nel frattempo alle sue spalle si avvicinò un ragazzo.
-   " Ciao Àmbàr.." - esclamò lui un po' dispiaciuto.
-  " Simòn? Tu che ci fai qui a Buenos Aires?" - dice mia zia ancora incredula, chi era Simòn? Forse una cotta? O un suo ex..
-   " Sono tornato per fare il mini-concerto con Matteo e per prendere parte all'audizione.." - dice non guardandola negli occhi.
- " Ciao, papà.." - dice Sveva abbracciandolo, mi sono perso qualcosa?
- " Mi sono perso qualcosa?" - dico ancora incredulo, suo padre lo conosceva? Non mi aveva detto niente.
- " Ero troppo scossa per dirtelo, mi dispiace Mig., ho provato a parlarti tu avevi sempre da fare, come sempre." - dice Sveva roteando gli occhi, ero nel punto più spericolato della situazione, sarai potuto precipitare da un momento all'altro senza accorgermene.
- " Miguel come va?" - afferma Simòn un attimo dopo, come cavolo faceva un'altra star internazionale a conoscermi?
- " Come fai a conoscermi..?" - dico impietrito ero di sasso, forse Sveva, gli avrà accennato qualcosa su di me, ma niente di più.
- " So chi sei perché, me ne ha parlato Àmbàr..mi dispiace ancora per tuo padre che è caduto in guerra.." - dice sull'orlo di ridere, mio padre era molto e lui rideva? Le persone certe volte non hanno sentimenti, non capiscono che ti possono ferire anche con una sola parola.
- " D'accordo." - dico arrabbiato, non volevo più stare in una situazione del genere.
Sveva mi sta inseguendo per tutto il corridoio principale.
- " Miguel aspetta.." - dice prendendomi per un braccio, da quando si preoccupa per me? se è stata tutto questo tempo a stuzzicarmi.
- " Da quando ti preoccupi per me?" - dico andandomene, lei continua a inseguirmi.
- " Miguel, tu sei un ragazzo incredibile.." - dice facendomi gli occhi dolci.
- " Da quando Sveva Alvàrez, è così dolce con me?" - dico ridendo, scoppiamo tutti e due in una sonora risata.
- "Beh mi dispiace, però Mig. saremo tutti soli in questo mondo, tranne te, tu mi avrai sempre.." - dice rispecchiando pienamente una frase poetica.
- " Grazie.." - gli sussurro all'orecchio, per poi andarmene, forse poteva cambiare, si tutti si meritano una seconda possibilità.

POV'S LUNA
- " Àmbàr, dobbiamo andare alla festa!" - dico ad Àmbàr di fretta, si stava mettendo l'ultimo strato di mascara.
- " arrivo, non capisco perché sei così nervosa?" - dice Àmbàr incuriosita dal mio comportamento, forse per lasciarmi alle spalle definitivamente Matteo e andare avanti, spero di andare avanti.
-   " Sbrigati, già stiamo ritardando di 5 minuti e non va affatto bene!" - dico molto nervosamente, Àmbàr mi osserva molto impaurita.
-   " Da quando Luna Valente vuole essere in orario?" - dice lei ridendo, io me ne vado a quella sua affermazione.
-   " Luna, io stavo scherzando.." - dice lei ironicamente.
-   " Luna posso farti una domanda?" - dice molto dubbiosa.
-   " Certo, ma dobbiamo sbrigarci." - dico prendendola per il polso e portandola nella grande scalinata Benson.
-   " Cosa devi dirmi?" - dico mettendomi a ridere.
-   " Voglio che Miguel partecipi all''audizione di Matteo, ti prego.." - dice pregandomi con gli occhi, come poteva presumere che io dicessi si?
-   " Àmbàr, Miguel non sa cantare, lascia perdere." - dico inventando una scusa convincente.
-   " Lui è maledettamente bravo, Luna, tu hai paura di riprovare dei sentimenti per Matteo, e non lasci l'occasione a tuo figlio di avere un futuro.."  - dice andandosene io la seguo.
-  " Forse ho dettò troppo, non cambierai idea, la casa di Jazmin è a pochi isolati da qui.." - dice Àmbàr prendendomi a braccetto.

              POV'S MATTEO
Non mi ero mai annoiato così da una vita, voglio dire, forse era meglio che venivo con Ada, almeno non ero solo.
Stavo bevendo un po' di limonata, questa limonata sa di limone e basta.
Quando, vedo sfiorare la porta, quella bellissima creatura, ma cosa dico è una Dea, Matteo ti prego contieniti.
Aveva un vestito rosso, con degli strati di volà, un rossetto rosso sulle labbra, mi scambiava anche lei alcuni sguardi, interrompiamo il contatto visivo quando, Jazmin fa un annuncio.
-   " Ragazzi, quelli sono i posti, li ho disposti io, quindi ognuno si siederà dove è scritto il proprio nome.." - dice Jazmin molto emozionata, mi andai a sedere, mi accorsi che ero seduta accanto a Matteo, anche lui poco dopo se ne accorse.
-   " Jazmin..perché sono con Matteo?" - dico un po' arrabbiata, credo che volesse fare gossip.
-   " Erano gli unici posti liberi, non potete sedervi da nessuna parte." - dice Jazmin dandomi un leggero colpetto sulla schiena, io faccio una faccia stranita.
-   " D'accordo.." - dico per poi arrendermi.
La festa era pressoché carina, anche se un po' semplice, ma non fa male la semplicità.
Mangiammo patatine e bibite varie, ancora non avevo rotto il rapporto freddo che avevo con Matteo, lui mi guardò.
-   " Quindi cosa fai di bello per ora?" - ottimo modo per rompere il ghiaccio, fra le nostra discussioni continue.
-   " Cerco nuove voci.." - la sua mano arrivò sotto al tavolo dove toccò la mia coscia, ero a disagio in quella situazione, stava palpeggiando la mia coscia, e vedevo dalla sua faccia che godeva.
-   " Cosa stai facendo?" - dico sottovoce, nonostante ciò continua a palparmi.
-   " Sei così bella, mi sei mancata." - dice al mio orecchio in modo sensuale, non dovevo crederci, mi ferirà di nuovo.
-   " Non ti credo." - dico stuzzicandolo ancora di più, sul mio viso ho un ghigno malizioso, voglio illuderlo.
-   " Dovresti, sei la ragazza più sexy del mondo, ti scoperei ovunque.." - dice Matteo in modo sensuale nel mio orecchio. Ero sorpresa dal modo di parlare di Matteo, lui non era stato mai così sconcio.
-   " Matteo puoi parlare senza parole sconcie mi metti a disagio, soprattutto in questa situazione.." - dico sottolineando situazione, non avevo mai visto Matteo comportarsi in questo modo.
-   " So che in realtà tu ti stai eccitando molto alle mie parole.." - dice cominciando a mettere la mano sotto la mia gonna.
-   " Matteo, smettila, io e te non stiamo insieme..!" - dico arrabbiata, da una parte volevo lasciare perdere e farmi trasportare dal momento aveva ragione mi ero eccitata.
Fummo interrotti dal campanello della porta che bussò..Era..

"Tutta una questione di sguardi." (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora