Risveglio..Cap.25

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                POV'S LUNA
Camminavo avanti e indietro nervosamente,  non sapevo cosa mi aspettava il futuro, avevo paura.
Avevo paura di vedere le condizioni di Matteo, perché poi avrei pianto, ancora e ancora, il dottore arrivò verso di me.
-   " Buongiorno dottore.." - accennai con un briciolo di speranza, che svanì vedendo la faccia del dottore.
-    " Sig. Valente, può essere che il paziente Balsano non si sveglierà." - le lacrime ricominciavano a scendere sulle mie guance.
-    " C'è però anche la possibilità che si svegli.." - dice consultando la presunta cartella di Matteo, io faccio un minimo sospiro di sollievo.
-    " Grazie.." - dico al dottore un po' felice della notizia, però, e se non si sarebbe svegliato?
Tutti i momenti passati con lui, sarebbero diventati cenere, e poi, sarebbero scomparsi nel nulla.
Devo pensare positivo, lui è forte.
Si risveglierà.
Vedevo anche Miguel venire verso di me, con uno sguardo abbastanza preoccupato, che dire, in questi giorni mi sembrava abbastanza confuso e triste, sarà successo qualcosa?
Mi piaceva una cosa però, aveva cambiato idea su suo padre finalmente.
-    " Miguel come va?" - dico abbracciandolo affettuosamente, lui non si aspettava l'abbraccio.
-    " Bene credo, e papà come sta?" - dice un po' nei suoi pensieri, non ci credo, l'aveva chiamato per la prima volta 'papà'.
-   " Sta bene, cioè il dottore ha detto che c'è una piccola possibilità che sopravviva ma io continuo a sperare, e spero vivamente anche tu." - era un po' triste, Sveva non era venuta e faceva parte della famiglia, mi chiedevo a quel punto dove fosse.
-    " Posso entrare?" - accenno un attimo dopo Miguel attirando la mia attenzione.
Io annuisco, se tutto andava male, avevo sempre lui, che mi stampava un sorriso.
Dopo tutti quei pianti era il momento di rimettersi in piedi, non potevo piangere per sempre, avevo una famiglia, e anche una cugina.
Così Miguel spinse leggermente la porta della stanza di Matteo.

          POV'S MIGUEL BALSANO
Entrai silenziosamente nella stanza di Matteo, a lui, erano attaccati alcuni fili.
Volevo con tutto il cuore che lui si riprendesse così avremmo ricominciato tutto da capo.
Lo guardai per un attimo da lontano, mi faceva pena.
Lui teneva a me?
Era questa la domanda che mi rimbombava in testa.
Mi scese una lacrime che mi rigò il volto.
Mi avvicinai ancora di più, il suo viso era pallido, sembrava quasi addormentato, perché?
Perché sta succedendo tutto a me e alla mia famiglia?
Perché Sveva non mi ama?
Tutto stava capitando a me, e non c'era una persona che poteva capirmi.
Matteo era attaccato a un elettrocardiogramma, lui era ancora vivo nonostante ciò.
Gli presi delicatamente la mano, e gliela strinsi più forte che potevo.
Non volevo perdere anche lui.
Solo dopo mi resi conto che la mia vita era diventata tutto uno schifo.
Erano le uniche persone di cui potessi fidarmi veramente.
-   " Ti prego non andartene.." - dico scoppiando a piangere, non potevo perdere una persona che teneva a me.
I battiti cardiaci erano stabili, finché per un secondo collassò.
-    " Dottori! dottori!" - dissi impanicato, no, lui non poteva morire non doveva.
-     " Miguel che succ-ede.." - dice mia madre con ancora più panico, guardò l'elettrocardiogramma, Matteo non dava segni di vita.
I dottori entrarono con un macchinario per cercare di rimettere in vita Matteo.
Mia madre si accasciò alla porta, stava di nuovo piangendo purtroppo.
-    " È colpa mia..È colpa mia.." - dice mia madre urlando disperata, doveva mantenere la calma eravamo in un ospedale.
Provavano a rianimare Matteo, tentavano più volte.

             POV'S MATTEO
-    " È colpa mia..È colpa mia.." - dice una voce abbastanza familiare, credo di conoscerla, aspettate, Luna.
Riapro gli occhi leggermente, sono in una stanza d'ospedale, ma io non ero morto?
Sono abbastanza scosso, vendendo che mi hanno di nuovo rianimato.
Avevo perso i sensi per un attimo, e ero come svenuto, non sentivo più niente, forse ero morto.
I dottori mi aiutano ad alzarmi delicatamente.
-    " È un miracolo!" - disse Luna abbracciandomi, aspetta, ora ricordo, l'incidente, Michel, Luna e Michel.
-    " Luna lasciami da solo per favore.." -  era molto felice, leggevo la sua felicità nel suo volto, nella stanza c'era pure Miguel, che stava uscendo dalla stanza insieme a Luna.
-   " Miguel aspetta." - accenno prima che se ne vada, lui si gira, e viene verso di me.
-    " Mi dispiace, se ti ho trattato in questo modo." - dico ragionando, era pur sempre mio figlio.
-    " Tranquillo, che ne dici se ricominciassimo da capo?" - dice lui un po' felice.
-    " Si certo!" - dico abbracciandolo, avevamo ricominciato da capo, era questo l'importante.
-    " Sei un ragazzino con un'enorme talento, non devi scordarlo mai." - sussurro al suo orecchio.

"Tutta una questione di sguardi." (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora