Ti amo ancora? Cap.10

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               POV'S SIMÒN
-   " Questo ragazzino ha talento.." - esclamo sbalordito dopo aver applaudito, battiamo le mani, è stato davvero bravo, non avevo mai visto niente del genere.
-   " D'accordo ti faremo sapere." - diciamo tutti e due contemporaneamente a Miguel.
Lui annuisce, e se ne va dopo pochi minuti.
- " Matteo, lui ha una voce magnifica." - dico a bassa voce mentre stavamo per andarcene.
Lui non mi ascolta, sembra assente.
- " Matteo perché così assente?" - dico stranito dal suo comportamento.
Lui mi guarda, non dice una parola, credo proprio che sia successo qualcosa con Luna, ma forse non lo vuole ammettere.
- " Non è successo niente." - dice già infastidito, io non gli avevo chiesto cosa era successo. Perché quella risposta così brusca?
- " Matteo ti conosco da più tempo di Luna, stai bene?" - dice appoggiando la mia mano nella sua spalla, lui non era solo.
- " Simòn, non posso mentirti perché, io e te siamo stati amici da molto tempo, e anche qualcosa in più, ma andando al dunque." - era stanco al guardarlo, dove era finito il Matteo di allora? Il Matteo che non smetteva mai di credere nei suoi sogni, che non mollava mai, adesso sembra sparito in una nebbia, e forse, non tornerà mai più.

POV'S MATTEO
Ero a un passo da dire a Simòn quello che era successo con Luna.
- " Simòn, Luna e io abbiamo litigato bruscamente oggi.." - dico pensando a Luna, forse è veramente il momento di lasciarci tutto alle spalle, e proseguire come delle persone mature, il mio unico amore in questo momento è la carriera.
Luna in tutto questo tempo a cercato di allontanarmi dalla mia carriera, dal mio sogno, anche se una volta lei c'era quando Dina, mi chiamò, la primissima volta, poi lei mando tutto all'aria per colpa di quel video.
- " Cosa è successo?" - dice Simòn abbastanza curioso.
- " Lei non vuole stare più con me." - dico leggermente triste, sono sicuro che in questo momento non ci troveremmo in questa situazione, se non ci fosse stato Miguel.
-    " Non ho ben capito." - dice ancora una volta Simòn.
-    " È stata tutta colpa di Miguel, no, lui non può sostituirmi e diventare la stella di questa scuola." - per la rabbia prendo a calci un bidone della spazzatura, vedo Simòn un po' impaurito di questo gesto.
-   " Matteo stai tirando su conclusioni troppo affrettate." - dice Simòn riprendo a parlare, forse lo conosceva da più tempo di me, e di conseguenza sapeva più cose.
-    " Io lo odio, dal primo giorno." - dico con voce fredda e arrabbiata.
-    " Matteo, tu non sai com'è veramente." - dice leggermente ridendo, cosa aveva tanto da ridere?
-    " Cosa hai tanto da ridere?" - dico arrabbiato.
-     " Io lo conosco da quando era piccolo, lui è un ragazzino davvero, distratto, divertente, gentile, potrei continuare all'infinito ma so che ti stancheresti..."  - dice facendo una sorta di elenco, ma aveva anche i suoi difetti.
-     " La cosa che so, è che Luna adesso è arrabbiata con me." - dico girovagando per i posti a sedere dell'auditorium, quando trovo una giacca, credo che sia una giacca di un ragazzino.
-   " Chissà di chi è questa." - dico prendendo la giacca, profumava di rose, strano per un ragazzo.
-    " Potrebbe essere di Miguel, dammela, gliela restituisco dopo." - dice togliendomela dalle mani.
-    " Ci vediamo." - dico di fretta, dovevo riparlare con Luna, e convincermi a darmi un'altra possibilità, forse è troppo tardi.
Stavo camminando molto nervosamente in corridoio, quando mi scontro, con un ragazzino.
-   " Si può sapere perché di nuovo?!' - dico fuori di me, mi accorgo appena che ero Miguel, ma perché devo fare sempre questa figura?
-    " Sei tu.." - dice roteando gli occhi infastidito.
Stavo per andarmene via, quando sento qualcuno tirarmi dal colletto della camicia.
-   " Non ti azzardare, un'altra volta, a far soffrire mia madre." - dice Miguel avvicinandosi alla mia faccia.
Io mi allontano, come può un ragazzino essere così coraggioso? Come può prendermi così alla sprovvista?
-    " Sono un vincitore, tu invece chi sei? Tranquillo, non sfiorerò più tua madre.." - dico un po' impaurito, era chiaramente una bugia, perché io la amo, e avrei di nuovo lottato per lei.
-    " Ti vedo, un passo falso e succederà qualcosa.." - dice puntandomi gli occhi con due dita.
Ci teneva veramente a sua madre, però non l'avrei ascoltato.
Chiamai Luna al cellulare, non mi rispondeva, stava calando il sole, e la sera si stava facendo sentire.
Camminai per la lunga strada di Buenos Aires, naturalmente coperto, sennò mi avrebbero riconosciuto.
Perché lei non vuole stare con me? Forse perché desiderava il Matteo di allora? Il Matteo che correva da lei a piangere per aver fallito nella sua carriera?
Lei voleva quel Matteo, era chiaro.
Ormai non lo potevo essere più, e doveva rendersene conto.
Arrivai a casa di Luna, non volevo entrare dalla porta principale, così mi arrampicai sulla finestra della stanza di Sharon, mi rotolai sul pavimento, tutti erano seduti a tavola, e non erano nelle loro stanze.
Mandai un messaggio a Luna:

'Luna, sono in camera di Sharon. Ti prego rispondimi. Devo parlarti urgentemente. Per favore, è importante.'

Lei legge solo il messaggio, dopo pochi minuti sento la porta aprirsi e intuisco che sia Luna.
-   " Perché sei venuto qua?" - dice quasi sottovoce e chiudendo la porta.
-    " Avevo bisogno di vederti, piccola Chica delivery.." - dico toccandole leggermente il sedere, lei arrossisce.
-    " Matteo smettila, ne abbiamo parlato, la nostra storia è impossibile, poi come sei salito fino a qua?" - dice molto sconvolta.
-    " sono salito arrampicandomi sugli alberi.." - dico avvicinandomi di più al suo volto.
-    " sai che ti amo.." - dico avvicinandola a me, lei si allontana.
-    " Matteo io non ti amo più come prima, quindi ti consiglio di uscire da quella porta!" - dice arrabbiata e quasi cacciandomi.
Mi avvicino a lei e la bacio, lei ricambia, significa che dopo tutto prova ancora qualcosa per me.
Il bacio diventa più dolce e romantico, Luna si aggrappa a me..E poi..

"Tutta una questione di sguardi." (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora