La chiamata...Part.1

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                POV'S LUNA
L'ambulanza un'altra volta se lo porto via, non bastava quel giorno a Cancùn, anche oggi.
Sapevo anche se non lo volevo ammettere, che era tutta colpa di Michel, se lui non si sarebbe messo in mezzo, non ci sarebbe stato niente di tutto ciò.
Ero ancora inginocchiata, piangevo disperata, non sapevo più cos'altro fare.
Sfregavo le ginocchia a terra, e si era creato un po' di sangue intorno ad esse.
Doveva essere una cena stupenda, dovevamo ricominciare da capo d'un da subito, forse sono io che lascio accadere tutto questo.
Nel frattempo vedo arrivare Simòn con un taxi.
-   "Tutto bene Luna?" - mi accenna lui inginocchiandosi per poi abbracciarmi, sapeva che ero disperata, ma stavolta, avevo più paura di prima.
-    " Simòn è colpa mia! È tutta colpa mia, come sempre del resto!" - dico piangendo nella sua spalla disperata, Àmbàr mi guarda con malinconia.
-    " Sono sicuro che anche questa volta si riprenderà.." - dice accarezzandomi delicatamente la guancia per cercare di calmarmi, ma io gli sposto la mano.
-    " E se fosse troppo tardi? E se lui fosse morto per colpa mia?" - dico gridando ancora tra le sue braccia.
- " Luna!" - dice Michel tentando di abbracciarmi.
- " Perché l'hai fatto? Io non amerò mai te, amo follemente Matteo! Devi capirlo per una buona volta, perché, non siamo più ragazzini Michel!" - dico sbattendo le mani sul suo petto.
- " È tutta colpa tua!" - accenno prima di scoppiare di nuovo a piangere.
- " Non esisterà mai una persona come Matteo! Credi di mandare tutto all'aria?" - dico ancora una volta accusandolo.
- " Ma. Luna. Io." - dice freddamente, io l'ho blocco bruscamente.
- " Michel, niente, tu non devi dirmi niente. Anzi, Addio." - dico fredda per poi andarmene ancora disperata.
Dal taxi di seguito uscirono Sveva e Miguel.

POV'S MIGUEL BALSANO
- " Mamma cosa è successo?" - dico ancora non avendo capito la situazione, sapevo solo che si trattava di mio padre.
- " Lui, ha battuta forte la testa, ed è stato investito." - dice piangendo per una buona volta sulla spalla di Simòn, aveva pianto molto si vedeva, il mascara colato, i vestiti sporchi, le ginocchia un po' insanguinate.
- " Beh ecco mi dispiace.." - dico solamente per poi abbassare lo sguardo.
- " Tutto qui? Miguel è pur sempre tuo padre." - dice mia madre un po' scioccata dalla mia freddezza nei suoi confronti.
Non ci conoscevamo da tanto tempo.
Non avevamo mai passato un giorno assieme.
Eravamo quasi sconosciuti.
Lui non mi sopportava.
Forse col tempo potrò abituarmi ad averlo accanto, e magari mi starà simpatico, se lui sopravviverà.
Nel frattempo guardavo l'ambulanza portarlo via, dovevo dargli una seconda possibilità al suo risveglio.
Sveva aveva scelto Leonard, perché cosa avevo io che non andavo?
Forse il taglio troppo ribelle?
O forse non sono il principe azzurro dei suoi sogni?
Leonard era perfetto.
Io non ero nulla paragonato a lui.
Per questo continuo a soffrire in silenzio.
Una dottoressa si fermò doveva parlare con Luna.
-   " Le faremo sapere come andrà, però ancora non sappiamo nulla, le arriverà una chiamata.." - dice la dottoressa salendo sull'ambulanza, Luna era troppo turbata per rispondere, così annui leggermente con la testa.
Le sirene rimbombavano nelle mie orecchie, dopo alcuni isolati l'ambulanza sparì.
Sveva continuava a guardarmi, cosa aveva da guardarmi? Non le bastava che oggi mi ha rovinato la giornata solo per uno stupido ragazzo?

             POV'S SVEVA ÀLVAREZ
Miguel era un po' scosso, non so a cosa stava pensando, ma questa è stata sicuramente la ciliegina sulla torta della giornata.
I suoi occhi erano lucidi, quasi rossi.
Poteva scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Però forse è stato tutto un errore.
Io non ho mai amato Miguel.

"Tutta una questione di sguardi." (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora