Speranza..Cap.18

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POV'S MIGUEL BALSANO
Ci giriamo, e alle nostre spalle notiamo delle figure, sembrano assomigliare a dei poliziotti, oddio aiuto.
Però sono strani non sono poliziotti di qui, sembrano venuti da un altro pianeta.
Indossano dei occhiali scuri, giacca scura, e camicia bianca, sembrano quasi delle guardie del corpo.
Finché.
- " Prendiamolo..!" - dice una di esse, io e Sveva ci mettiamo a correre chi erano quei tizi?
Mentre stiamo correndo sparano alcuni colpi, e per fortuna li scansiamo, passo da un passato all'altro ma loro continuano a inseguirmi, passo dal ponte di legno, dove c'erano mia madre e mio padre, e poi c'era un'altro ragazzo con loro, senza saperlo, e senza volerlo, lo faccio cadere nel fiume, prendo Matteo da un braccio, e corre con noi, non sembra capire bene la situazione.
Loro ci inseguono, anche se eseguiamo salti temporali, no aspettate!
Perché ci continuano a inseguire nonostante i cambi di passato?
Non è che sono poliziotti del passato?
Continuano a sferrare colpi, è ovvio che l'unica persona che vogliono qua sono io.
- " Sveva ritorna a casa, o almeno cambia passato, per favore.." - dico quasi senza fiato, sfilo leggermente la collana che ho in tasca e se ne va.
Però a questo punto mi sorgeva una domanda in testa: Come faccio a ritornare a casa!
Sto ancora correndo e quei tizi mi stanno alle calcagna.
Cambio di passato di nuovo, qui ci troviamo in un grattacielo con un elicottero, vedo mia zia truccata di nero e la prendo per un braccio anche lei.
Perché sto prendendo tutte persone del passato?
- " Lasciami.." - dice Àmbàr liberandosi dalla mia mano.
Lei si mette a correre con anche Matteo del passato, un attimo, perché stanno venendo con me?
Alla fine si fermano, i due poliziotti del tempo non mi fanno tregua, a un poliziotto gli cadde la pistola, io la presi appena in tempo, ora chi aveva il coltello dalla parte del manico?
-    " Ora chi ha il coltello dalla parte del manico, Eh?" - dico ironicamente, nella loro faccia vedo spuntare un ghigno, o no.
-    " Non ci facciamo abbindolare da un ragazzino.." - dice arrabbiato un poliziotto, non capivo, come facevo a cambiare passato senza la collana?
Sparo un colpo, e uccido a un poliziotto, mi metto a correre, adesso siamo al Jam and Roller, ancora nel passato però, mi accorgo subito dopo che ho tutte le mani sporche di sangue perché avevo ucciso, mio padre.
Cerco di pulirmi le mani nella mia divisa, ma mentre faccio tutto ciò siamo arrivati alla fine.
-   " Game Over!" - pronuncio il poliziotto puntandomi la pistola.
-   " Non così facilmente.." - gli do un calcio nei gioielli di famiglia, e per finire sparisce.
Non avevo intenzione di uccidere un poliziotto ma se dovevo.
Adesso Sveva mi considererà psicopatico, ma non lo sono, e non so perché sta succedendo tutto questo.

            POV'S SVEVA ÁLVAREZ
Non ero ritornata a casa, ma semplicemente nel posto dove Miguel aveva sparato a suo padre, zia Luna e mio padre erano sulla spiaggia, ancora non si erano accorti di niente, quando a un tratto.
-   " Luna ti va un tacos?" - dice mio padre Simòn molto contento, prendendo le mani di mia zia.
-   " Simòn come non potrei non accettare!" - dice anche lei di conseguenza ridendo, il suo anello blu brillava, aspetta, l'aveva lei quell'anello blu?
Stavano per ritornare sul marciapiede, non oso immaginare la reazione di Luna quando troverà il corpo di Matteo lì, sotto le iniziali di Cancùn.
-    " Luna ma lo prendi piccante o norma-.." - vengono interrotti dal lago di sangue, che arriva quasi a i loro piedi.
-    " Luna, cosa è successo qua?" - dice con un tocco di curiosità.
Rimasero scioccato, no anzi , sconvolti, quando videro il corpo di Matteo a terra, perdere così tanto sangue.
Luna corse immediatamente da lui, ma Simòn la bloccò.
-    " Luna può essere pericoloso." - dice un po' tristemente, lei cercava di scavalcare le enormi braccia di Simòn per arrivare dal suo amato.
-    " Simòn, lui ha bisogno di me.." - dice quasi sull'orlo di piangere, si accovaccia accanto a Matteo, e nota la sua ferita ben profonda.
-    " Sono una stupida, come sempre del resto." - dice lei piangendo sul suo petto, lui non stava dando segni di vita.
-    " Luna tu non sei stupida, lui ti ha lasciato per la sua carriera." - dice Simòn provando a consolarla.
-     " Simòn è tutta colpa mia." - dice Luna piangendo a dirotto, era straziante, era disperata.
-     " Non mi importa più se sono Sol Benson oggi, voglio sapere cosa è successo a Matteo.." - dice prendendo la sua collana, e sperando in qualcosa.
-     " Perché io lo amo.."  - dice abbracciandolo, era evidente, che lei soffriva.
Finché quei tanto desiderati occhi color nocciola non si aprirono.

"Tutta una questione di sguardi." (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora