Felici..Capitolo finale

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    POV'S SVEVA ÁLVAREZ (presente)
Mancavano alcune ore al matrimonio tra i miei zii, che dire, ero super emozionata, ma anche un po', strana, avete presente quando avete quella sensazione nello stomaco che non se ne vuole andare?
Ecco io avevo quella sensazione, ma non so da cosa provenisse, solo che era strana, non so come descriverla.
Mi guardo allo specchio e, indosso un abito lilla, con una cinturino in perle nella vita, un abito molto carino.
Anche se a ripensarci, non volevo, che io e Miguel litigassimo così bruscamente il mese scorso, che dire, da quel mese in poi non ci siamo più parlati, sfuggiva solo qualche "ciao" ma niente di più, io continuavo a comportarmi freddamente con lui, e lui con me.
Anche se, ogni volta che ci salutavamo, o anche sfioravamo, avevo una strana sensazione, una sensazione di perdita, e anche di piacere, ma come può essere tutto ciò, con Leonard io non ho queste sensazioni..comunque, oggi sarebbe arrivata la fatidica lettera di ammissione ad Oxford, Matteo aveva insistito anche lui, per farlo andare in quella scuola, perché era anche il sogno di suo padre.
Sono così orgogliosa di me stessa, finale ho un fidanzato, e la mia vita non può procedere meglio.
A meno che qualcuno...
Scesi le scale di villa Benson, tutti i camerieri indaffarati a preparare piatti per il buffet del matrimonio, si sarebbe svolto in giardino, sarebbe stato lo stesso da sogno.
Miguel guardava il cellulare, sembrava guardare qualcosa di alquanto interessante, finché lui, e il cameriere, non andarono a sbattere, e il piatto fini sulla testa del cameriere, o mio dio, no anzi era un tacchino.
-   " Lei..cosa ci fa qui??" - dice il cameriere con dei pezzi di tacchino sulla faccia, non doveva essere bello, avere tutte quelle pietanze in faccia, soprattutto se in una di queste c'era del peperoncino.
-    " Oddio, mi scusi io non volevo.." - dice Miguel guardando il cameriere mettendo le sue mani negli occhi, il peperoncino stava facendo effetto, e anche altre spezie.
Corse via, credo stesse andando in bagno per ripulirsi quel brodo di tacchino dalla faccia, come il solito, Miguel è sempre distratto, e non fa attenzione a dove mette i piedi, un classico.
Miguel, ancora non aveva notato che stavo guardando tutta la scena dalle scale, dopo poco, lui, si arrabbiò.
-   " Sveva, perché ridi?" - disse Miguel, abbassando lo sguardo.
-   " Rido perché sei un perdente, e secondo me, lo sarai sempre." - dissi ancora ridendo, no oddio, questa non mi è per niente nuova, Miguel Balsano che lancia in faccia il tacchino al cameriere? Un classico.
-    " Io io..non so un perdente, sono solo distratto, e poi chi ti ha dato il l'obbligo di offendermi, perché mi sembravi molto felice il mese scorso.." - dice alla fine facendo un ghigno, cosa ma di cosa stava parlando io no ne avevo la più pallida idea. Però è un perdente, lo rimarrà sempre.
- " Cosa intendi?" - dico a braccia conserte, volevo fargli credere che come sempre ero quella che trionfavo.
- " Insomma, ti ricordi le nazionali di pattinaggio che si sono tenute un mese fa?" - dice con sempre lo stesso ghigno, quanto lo odio quando fa così.
- " Ehm si." - dico lasciandogli il via libera di parlare, cos'era diventata? Una sfida? Perché non mi piaceva neanche un po'.
- " Abbiamo vinto Sveva. Quindi, non considerarmi un inutile perdente come tutti gli altri.." - dice facendomi l'occhiolino e andandosene, certe volte non lo capisco.
Anche se è vero, abbiamo vinto, avendo ballato su una coreografia, e su un tango, siamo arrivato primi su 20 avversari.
Per me, rimarrà sempre un perdente questo è certo.
Cerco di uscire dalla porta, esco fuori in giardino e inciampo sulla porta.
Volo per aria, ma sento delle braccia possenti tenermi come è possibile?
-   " Leonard tu?" - mi sorride e poi mi prende la mano, Miguel era fuori in giardino, avrà visto tutta la scena?
Nei suoi occhi vedo tanta gelosia, lo sapevo, lui si è ingelosito, ma non deve, sa che io sono fidanzata ufficialmente con Leonard Blander.
Arrossisco leggermente, e mi ritrovo ancora tra le braccia di Leonard, sono sicura, che se mi avesse cercato di prendere Miguel, saremmo finiti, tutti e due, sul prato, e sicuramente ci saremmo rotti qualcosa.

                 POV'S LUNA
-   " Nina non posso uscire!" - dice Luna sudando, era da ormai un'ora chiusa in quella stanza e quel famoso abito bianco gli stava dando alla testa.
-   " Luna calma, tu puoi farcela, sei Valiente ricordi? Luna tu sei coraggiosa, e un matrimonio non può intimorirti così facilmente.." - dico rassicurandola lei, sembra ansiosa, e preoccupata.
-   " Nina, io pensavo, che questo giorno mai sarebbe arrivato." - dice quasi sull'orlo di piangere, deve essere forte.
-   " Devi andare là e farti valere, forza Luna! Diventerai ufficialmente la moglie di Matteo!" - dico abbracciandola, era debole, forse ancora non era pronta, o forse aveva paura di quello che sarebbe successo nel futuro, ma io c'ero, ci sono sempre stata per lei.
-   " Ok andiamo.." - dice asciugandosi le lacrime.
Così, prese il bouquet, e il velo, e partì la traccia nuziale.
Stavo accompagnando Luna all'altare, aveva uno stupendo abito bianco, sembrava una principessa.
Tutti si girarono, quello che lo guardò per ultimo fu Miguel.

                POV'S MATTEO
Luna stava venendo verso di me, finalmente la stavo sposando, che dire, adesso tutti i nostri sogni si sarebbero realizzati.
Anche se il sogno di Miguel non è impossibile.
Gli tolgo il velo, e il prete incomincia a parlare.
-   " Luna Valente Benson, vuoi prendere Matteo Balsano come tuo legittimo sposo, e onorarlo per il resto della tua vita?" - disse il prete guardando Luna, ma il si, pendolava dalle sue labbra, non vedevo l'ora di baciarla.
-   " Che domande sono? Certo che lo voglio." - dice scoppiando a ridere, l'unico che non ride è Miguel, cos'avrà?
-   " Matteo Balsano, vuoi prendere Luna Valente come tua legittima sposa e onorarla per il resto della tua vita..?"- dice questa volta il prete girandosi verso di me.
-   " Lo voglio." - dico felicemente, io e Luna ci scambiamo degli sguardi, la nostra storia, è stata tutta una questione di sguardi, solo ora me ne accorgo.
-    " Vi dichiaro marito e moglie." - ci baciamo, e prendo Luna per i fianchi, non ci potrà mai essere giorno migliore di questo, perché lei è già la cosa migliore che mi potesse capitare nella mia vita.
-   " Prima di concludere la cerimonia ho una sorpresa.." - dico sorridendo, Luna non capisce bene.
Tutte le persone si fermano.
-   " So che questo è un matrimonio, ma, anche i tuoi sogni sono importanti, quindi si, Miguel tu andrai a Oxford." - gli occhi di Miguel si illuminava ogni secondo di più alle sue parole, era contento, però vedevo in Sveva spegnersi qualcosa lì dentro.

FINE

"Tutta una questione di sguardi." (Sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora