Era una mattina come un'altra ai dormitori della U.A. e per i ragazzi al suoi interno era un altro giorno in più per diventare a tutti gli effetti un eroe. Quella però, rispetto alle altre mattine, aveva qualcosa di diverso. Erano tutti pensierosi e proprio per questo nessuno si rese conto che quella era una mattina priva di gioia. Se va bene non si erano resi nemmeno conto che quasi tutti i compagni erano già svegli. Quella mattina fu proprio un totale disastro. Nessuno parlava e se qualcuno lo faceva era solo per chiedere di passare una bibita o del pane da toast. Silenzio. Tutto ciò che si poteva udire.
Quello stesso giorno la sveglia di Izuku segnava le 7:00 in punto. Decise di alzarsi dal letto, prendere un po' d'aria dalla finestra, farsi una doccia rinfrescante e poi chiamare sua mamma. Tutto questo era quello che voleva fare quella mattina peccato che il nostro verdino era ancora a letto, sotto le coperte, al calduccio. Poco dopo, decise di alzarsi e con gioia si diresse verso la finestra aprendola.
Quello era un giorno molto freddo, le nuvole in cielo offuscavano il sole e sembravano molto minacciose. Pochi giorni prima aveva persino nevicato: la prima neve alla U.A. Di tutto ciò i ragazzi ne furono molto felici perché passarono alcune ore a lanciarsi le palle di neve. Erano tutti entusiasti meno che Katsuki che resto nella sua stanza definendo "coglioni e per di più bambini" i suoi compagni.
Izuku decise allora di andare a farsi una doccia rinfrescante così da apparire meno svogliato. Non sapeva perché ma aveva una brutta sensazione, come se presto o tardi sarebbe successo qualcosa di brutto.
Era forse ciò che percepivano
anche gli altri?Fatto sta che il verde dopo aver fatto la doccia, si mise la sua uniforme e andò a fare colazione. A suo malgrado nel corridoio incontrò qualcuno. Katsuki. Davvero Kacchan lo stava aspettando per scendere insieme? E da quanto era lì? E da quando lo aspettava? Ma principalmente perché lo stava aspettando? Magari avrà preso una botta in testa e non si ricorda che davanti aveva "un Deku". Silenziosamente Izuku incominciò a borbottare: era una cosa che infastidiva molto Katsuki e un pugno in testa non tardò ad arrivare.
«Buongiorno Kacchan!» Al verde si illuminarono gli occhi al dire quel nome, come ogni volta che lo diceva, o soltanto pensava.
«Muoviti o quei bastardi mangeranno tutto.» Nonostante fosse mattina, pomeriggio, sera, persino notte, il tono del biondino era sempre lo stesso: scocciato.
Non appena i due ragazzi arrivarono al primo piano, non si trovarono il casino che solitamente c'è alla mattina. Bensì persone sedute, in silenzio che mangiavano.
«Kacchan, ma cosa hanno tutti?»
«E io che cazzo ne so nerd?!» disse sbuffando e avvicinandosi alla cucina. «Chi cazzo ha mangiato e ha lasciato questa schifezza?! Oh pezzi di merda mi avete sentito?!»
Nessuna risposta finché non intervenne Kirishima a dire che era stato lui e che poi l'avrebbe lavata. Aggiunse anche che quella mattina quando era sceso aveva notato un silenzio da parte di tutti e che anche lui non aveva voglia di parlare. Non sapeva il perché ma quella era una cosa da non sottovalutare.
«Ragazzi. Ma che avete oggi?»
«Niente Deku-kun, è solo che...»
«Che cosa faccia tonda?!»
«Non so perché ma oggi siamo tutti tristi. Abbiamo una strana sensazione come se..»
«Come se presto o tardi possa capitare qualcosa di brutto?»
Si intromise. Anche lui si era sentito come loro quella mattina, ecco perché Deku finì quella frase. Anche lui aveva provato qualcosa di strano.
«È successo anche a me. Ma non voglio deprimermi per questo. Oggi abbiamo lezione con il prof Aizawa e ha detto che facciamo pratica. Non voglio rovinarmi la giornata!»
Saranno state per le parole dette, sarà stato per il suo sorriso, fatto sta che in quella stanza ora c'era il casino più assoluto.
«Oi Deku! Non potevi lasciarli nella loro merda?! Ma che palle, ora rompono tutti il cazzo!»
«Kacchan..»
Il verdino sbuffò e si arrese: Katsuki non avrebbe mai detto una frase senza usare una parolaccia. Poco dopo uscirono tutti e si diressero verso la loro classe.
Una volta finiti gli allenamenti, i ragazzi andarono in mensa a mangiare per poi ritornare nel dormitorio. Era stato un allenamento molto ma molto intenso e tutti erano stremati. Era come se nel dormitorio non fossero entrati dei ragazzi, ma degli zombie. Ciò nonostante perdevano tempo a discutere su quale miglioramento del costume fosse il migliore fra tutti, o su come fossero pesanti le lezioni, o su delle nuove tecniche future.
Quel giorno ai dormitori si presentarono due persone. Nessuno sapeva chi fossero e speravano non fossero villain. Izuku rimase di stucco nel vedere quelle persone: come facevano a sapere che ora stavano lì? E poi come osavano entrare nel dormitorio se manco erano della U.A.
«Midoriya? Tu li conosci questi due ragazzi?» chiese Todoroki vedendo il verde strano. Cosa facevano lì i suoi ex compagni? Quest'ultimo non rispose, era fin troppo agitato. Infatti al suo posto rispose qualcun altro.
«Certo che li conosce.»
Il ragazzo perennemente ciclato aveva appena finito di farsi una doccia per raffreddarsi e quando entrò nel salotto per vedere chi ci fosse, rimase anche lui di stucco. Per poco, ma ci rimase. «Che cazzo ci fate qua voi due?»
Gli altri ragazzi capendo che si conoscessero, decisero di lasciarli soli, così da non intromettersi.
«Katsuki. Ci hanno detto che sei cambiato e volevamo vederlo con i nostri occhi.»
«Beh ma questo n-non vi da il permesso di venire qua.»
«Anche di te ci hanno detto molto. Non pensavamo saresti diventato così.»
«Così come scusatemi?!» Non ottenendo nessuna risposta il verde continuò a parlare sotto lo sguardo divertito del biondo. «Cosa vi porta qua?»
«Oi nerd di merda, va nella tua stanza. Ci penso io a loro.» sancì.
«Kacchan ma-»
«Oi, ma sei sordo cazzo?! Vattene! E se non vai in camera ti ci mando io ma con un calcio in culo che voli fino al capo del mondo. Chiaro?!»
«Cristallino.» disse per poi allontanarsi.
I due ragazzi guardarono la scena divertiti e proprio a causa di quel divertimento dissero quello che dovevano dire al biondo. Non appena finirono il biondino non proferì una parola. Forse per il fatto che aveva rivisto quei due da anni, o forse perché quello che gli avevano detto era una bella e buona cazzata. Non doveva accettare, eppure, per uno strano motivo, lo fece.
«Ci sto... Ma che sia chiaro, non voglio vedere mai più le vostre cazzo di facce qua dentro.»
«Si si, sta tranquillo Katsuki.» disse ghignando uno dei suoi ex amici.
«E quindi il nostro Midoriya ti chiama ancora con quel nomignolo eh?»
«Siete dei coglioni.»
«Ci sarà da divertirsi.» disse l'altro suo ex amico.
«Un ultima cosa. Cosa volete ottenere con tutto ciò?» Il biondo non capiva. Eppure aveva accettato... Perché erano lì a fargli quella proposta? Perché proprio in quel momento?
«Divertimento. Non è quello che facevi tu Katsuki?» Katsuki pietrificò. Già... è quello che ha sempre fatto.
Era ancora quel ragazzo che si divertiva a insultare e picchiare il suo compagno di classe?
Per qualche motivo sapeva che non doveva farlo ma il suo orgoglio era molto più forte di quanto credesse, per questo accettò...
«Ci sarà da divertirsi Nerd.»
...ma non sapeva a cosa avrebbe portato quella piccola scommessa.
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Shattered || bakudeku
Fanfiction➥ | 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮. ❝De-Izuku. Mi dispiace...❞ Katsuki era riuscito a mettere da parte l'orgoglio e a dirglielo. Era la prima volta che il verde risultava così taciturno. L'aveva combinata grossa ma infondo, non gli importava, lui odiava Deku. E...