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All'orario di cena scesero tutti e quella sera era ancora Katsuki che doveva cucinare. Ogni due giorni si davano il cambio. Una volta arrivato il piatto in tavola a Izuku e Todoroki, il primo iniziò a parlare.

Gli chiese se la frase dettagli prima fosse riferita a Katsuki e dopo aver ottenuto risposta affermativa, Izuku gli chiese di non dirlo più. Inoltre aggiunse anche che non fosse un mostro e quindi anche lui è capace di essere gentile e di poter cambiare. Solo che il suo orgoglio è molto più forte di ciò che possa fare. D'altronde Katsuki è sempre stato così.

Todoroki lo stava ascoltando in silenzio mangiando la sua soba. Lui non l'aveva detto per dispetto, ma perché anche se non lo conosceva bene, quegli anni alla UA gli stavano facendo capire che tipo fosse.

«Ti volevo solo dare un consiglio. È ovvio che non sei costretto ad ascoltarlo. Bakugou non cambierà, lo sappiamo benissimo, tu più di tutti.»

Il biondo li osservava dal suo tavolo e fortuna volle che non sentì dire quella frase senza senso. Izuku alzò lo sguardo. Lo osservò per un secondo e dopo aver notato la rabbia sul volto del biondo, abbassò nuovamente lo sguardo.

«Forse avrai ragione, ma io conosco Kacchan. So che potrebbe, solo che non lo fa.»

Il giorno dopo
Era appena suonata la sveglia quando sentì chiamare il suo nome. Si alzò di scatto, si precipitò alla porta e davanti a se vi era Kirishima, con un sorriso a 32 denti. Non appena gli fu aperta la porta, egli iniziò a parlare. Gli aveva detto che al primo piano c'era una sorpresa per tutti i ragazzi, principalmente per quattro di loro. Kirishima, Izuku, Uraraka e Asui. Erano quasi tutti giù, mancavano solo loro e quando arrivarono si trovarono una bellissima sorpresa.

«Eri-chan!» disse lui abbracciandola.

Era un bel po' che non la vedeva più, né lui né tutta la UA. Gli rispose subito salutandolo e mostrando un bellissimo sorriso. Insieme a lei c'erano Aizawa, Mirio e Tamaki. Eri-chan stava con loro e ogni tanto andava a trovare i suoi amici. Era così bello vederla sorridere nuovamente, senza dover pensare al passato. Il suo corno cresceva, ma sia Mirio che Aizawa lo tenevano sotto controllo.

Finalmente dopo tanto tempo poté sorridere nuovamente e ogni volta che succedeva sia Mirio che Izuku ne erano molto felice, soprattutto dopo ciò che successe l'anno precedente.

«È bello vedere il suo sorriso vero Midoriya-kun? Da quel giorno, al festival della cultura, non lo dimenticherò mai. Mai.»

«Già. È... è fantastico! Sono veramente tanto felice per lei!» disse infine Izuku, asciugandosi le lacrime.

Quel giorno nella classe della 1-A c'era Aizawa che spiegava. Dopo due settimana sarebbero iniziate le vacanze invernali, durante le quali i ragazzi sarebbero potuti ritornare dai propri familiari. L'ora sembrava non passare mai. Inizialmente Izuku prese appunti su tutta la lezione, ma poi si distrasse nel guardare fuori la finestra.

Fuori da essa, in alto nel cielo, c'era un corvo. Esso era libero: volava in un cielo nuvoloso, ma almeno era libero.
Osservando il cielo nuvoloso, si poteva benissimo capire che presto sarebbe arrivato l'inverno. Un arrivo così importante e improvviso quasi quanto un ricordo momentaneo. L'inverno potrebbe essere - e sicuramente è - una stagione che piace a varie persone.

L'odore della pioggia, il freddo, la casa, la famiglia, le felpe oversize, il proprio calore. La felicità di poter star abbracciati alla persona a quella persona che tanto si ama, sorseggiando una tazza di cioccolata o guardando un film. Già, tutto ciò Izuku lo avrebbe fatto con una persona a sé importante, peccato anche ancora non lo sapeva.

Si era distratto talmente tanto che non si accorse nemmeno del suono della campanella. Si alzarono tutti e i banchi furono subito vuoti, compreso quello che aveva davanti. Compreso il suo. Vide lentamente e svogliatamente Katsuki allontanarsi per andare da Kirishima e Kaminari.

Cosa era quella fitta al petto?

Non gli era mai successo prima d'ora. Eppure li vedeva sempre insieme, combattevano insieme, si divertivano insieme e si aiutavano. Proprio come quella volta in cui Katsuki prese la mano di Kirishima essendo amici. Se al posto di quest'ultimo ci fosse stato Izuku... beh, sarebbe rimasto lì tra i villain. Questo era poco ma sicuro. E Izuku di questo ne era molto dispiaciuto... ma almeno poteva dire di aver conosciuto una parte grandiosa del suo «amico».

Quanto avrebbe desiderato essere al posto di Kirishima, lo voleva tanto, non sapeva perché, ma lo voleva... Si sarebbe potuto avvicinare a Kacchan e, anche se di poco, lo avrebbe fatto. Però la realtà era un'altra.
Lui era Deku, non Kirishima.

Lo stava osservando. Nel suo angolino, Izuku lo guardava. O meglio, lo fissava. Era incantato letteralmente dal suo sguardo e i suoi occhi rubini lo stavano attirando sempre di più. Come un fuoco che attira l'acqua per placarlo.

Si sentiva esplodere.

Non di rabbia, di paura, di gelosia, ma di ansia. Già perché nel momento in cui stava per togliere lo sguardo, il biondino si girò e incontro quello del nerd. Dire che Izuku fosse imbarazzato è poco. Da un momento all'altro non sarebbe esploso per mano del biondo, ma per mano sua e del suo stupido rossore sulle guance.

«Midoriya! Sta più attento alle lezioni! Che ti succede oggi?»

«Ehh?! Iida-kun! Mi hai spaventato... S-sono solo un po' stanco tutto qua.» disse Izuku fingendo un sorriso.

Katsuki's POV
Quel nerd di merda... che cosa avrà avuto da guardare...
E A ME CHE CAZZO IMPORTA?! Chi cazzo se frega di quel bastardo. Tsk. E quelli lì come stracazzo fanno a credere a quel sorriso?! Sono proprio idioti oltre che a stupidi... beh, si sta parlando di faccia tonda, di bastardo a metà e quattrocchi. Sono proprio idioti. Non riconoscere un sorriso falso... Tsk.

«Bakubro! Sei sicuro che vada tutto bene con Midoriya?»

«Ma vi farete mai i cazzi vostri?! Certo, è come sempre, un nerd.»

«Non intendevamo in quel senso.»

Katsuki stava per rispondere quando dalla porta apparì una figura. Chiamava qualcuno della loro classe.

«Dove... dove è Mi- MIDORIYA!»

«Mh? Chi.. Mirio-kun?! Va tutto bene?!» chiese spaventato Izuku a Mirio il quale a causa della corsa fatta non riusciva a dire una parola.

«Devi venire subito Midoriya! Eri-chan..»

«Arrivo subito!»

Il tempo di finire la frase e prendere le sue cose dal banco che corse subito fuori dalla classe. Ovviamente non prima di aver dato un'ultima occhiata a Katsuki.

Torna presto nerd.

È quello che avrebbe voluto dirgli ma che mai gli disse. Il suo orgoglio, la sua superiorità, erano molto più forti di un "torna presto." Molto più forti di loro. E questo sarebbe stata una delle cause che avrebbero portato a una scelta che non avrebbe visto nessun ma e nessun se. Una conseguenza decisiva.

Una volta arrivati da Eri-chan, si scoprì soltanto che la piccola la sera prima aveva fatto un incubo che soltanto ore dopo ricordò ma che grazie a Mirio e Izuku dimenticò in fretta.

Una luce che distrugge l'oscurità.

Shattered || bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora