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Erano le 21. Era incazzato nero. Non riusciva più a trattenere quella rabbia che ormai aveva da un po'. In quel momento aveva appena dato un pugno nel muro, poco prima di far esplodere qualcosa. Si calmò solo dopo qualche ora e in questo istante erano le 6 del mattino. Per tutta la notte ha continuato a pensare a quella frase.

"Se tu vuoi stare bene, devi stare lontano da Bakugou."

«Tsk. Che bastardo. Non lo ha mai fatto. E mai lo farà. Mi starà sempre attaccato al culo.» disse infine con un ghigno sul viso.

Non gli importava nulla di Izuku, e tantomeno se stesse bene; d'altronde, quello che stava facendo era solo un gioco. E allora perché ha passato la notte in bianco pensando a quella frase? Forse, perché Todoroki aveva ragione? Perché, in tutti quegli anni, non faceva altro che insultarlo e picchiarlo? Perché se la prendeva sempre con lui? Perché non aveva risposto all'affermazione di Todoroki?

È stato li, sulla soglia della porta, ad ascoltare Todoroki dire quella frase. Nessun gesto che potesse affermare il contrario, niente di niente. In fondo, c'era da aspettarselo. Nessuno difenderebbe chi per anni lo ha picchiato, insultato, detto di morire. Contro di lui, c'era un enorme muro. Ma non quelli classici, di mattoni e cemento. Quei muri erano basati sui sentimenti.

Quel muro era una difesa. E secondo Katsuki Izuku non lo avrebbe mai demolito per lui, non ne aveva bisogno. Il loro rapporto è sempre stato così e nonostante tutto, Izuku gli è stato sempre accanto. Eppure Katsuki non se lo sarebbe mai aspettato da uno come lui, non dal nerd, non da merdeku. Non da Deku.

Quella stessa mattinata, Katsuki si ritrovò davanti il verdino in questione. Quest'ultimo appena lo vide lo salutò, o meglio, ci provò perché Katsuki lo aveva ignorato e mandato a quel paese. Arrivati in cucina, il verdino provò nuovamente ad attirare l'attenzione del biondo, ma lo ignorò nuovamente.

La mattinata alla UA non fu tanto diversa. Izuku aveva provato varie volte a parlare con il suo amico d'infanzia, ovviamente aveva fallito sempre. Decise allora di lasciar perdere e continuare a seguire la lezione.

«Deku-kun! Andiamo dai, che è ora di pranzare!»

«Si, arrivo Uraraka-San! Prendo una cosa e arrivo!» disse notando che Kacchan era ancora in classe. «K-Kacchan... p-posso sapere che ti succede oggi?»

«Fottiti.»

«Kacchan... per favore. C-Capisco che mi odi, pe-» Izuku non finì la frase che Katsuki lo teneva già per il colletto.

«Senti.» iniziò. «A volte tu devi tenere cucita quella cazzo di bocca che ti ritrovi. E altre usarla per rispondere alle stronzate che i tuoi amici ti vengono a dire.»

«D-Di cosa stai parlando?»

«Delle cazzate che il bastardo a metà ti viene a dire, è semplice la questione.» disse infine Katsuki per poi dirigersi verso la porta e lasciarlo lì da solo.

«K-Kacchan... hai sentito la conversazione... vero?» disse triste.

«Tsk, che cazzo ti importa.»

«Mi importa perché tu-»

«Sta zitto e va a pranzare.»

Katsuki si diresse incazzato verso la mensa seguito da Izuku a sua volta triste e leggermente arrabbiato visto che il biondo non l'aveva lasciato finire di parlare. Se solamente Katsuki sapesse quel particolare... Izuku aveva risposto a Todoroki eccome, peccato che il biondino era andato via senza sentire quella risposta.

La sera prima
«Midoriya. Quello che voglio dire è che se tu vuoi stare bene, devi stare lontano da Bakugou. È semplice la questione.»

Cosa? Cosa stava blaterando? Perché doveva stare lontano da Kacchan? Perché?

«C-Che stai dicendo?»

«Quello che ho detto. Tu non stai bene, te lo si legge in faccia. E poi perché in questi giorni Bakugou ti sta più vicino? Ti sta chiaramente prendendo in giro Midoriya.»

«Todoroki-kun, io sto bene. E poi non vedo perché tu debba mettere in mezzo Kacchan. Non ha fatto nulla.»

«Ma perché lo continui a difendere. Non vedi come si comporta nei tuoi confronti? Non dico che sia un mostro, ma sicuramente non è una persona su cui mi fiderei tut-»

«No. Questo no Todoroki-kun. Io non lo sto difendendo, dico solo quello che penso e credo. Kacchan non è un mostro, nonostante ciò che ci è successo, non lo è. È solo molto irascibile, orgoglioso, sicuro di se e ce l'ha con il mondo è vero. Ma non è una brutta persona. Per me non lo è e mai lo sarà. Spero che tu capisca Todoroki-kun, quindi non vorrei più parlare di tutto ciò.»

«Si, sapevo che lo avresti detto. Posso chiederti una cosa prima?»

«Ma si certo.»

«Cosa è Bakugou per te?»

Izuku arrossì, ovviamente. «C-Cosa vuoi dire?»

«Hai ragione, vado al punto. Ti piace Bakugou vero?» disse, ma vedendo il suo amico molto agitato e rosso per la vergogna continuò a parlare. «Ci vediamo Midoriya. Buonanotte.»

«Ehh!! Ehm.. so, si! Ehm, b-buonanotte T-Todoroki-kun...»

Una volta rientrato in stanza l'unica domanda alla quale Izuku pensò era quella.

Che cosa è per me Kacchan?

Ci pensò per tutta la notte.
Finché sulla sveglia non vide l'orario, le 6 di mattina.

Shattered || bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora