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Si trovavano l'uno davanti all'altro, uno stava urlando mentre l'altro voleva sprofondare. Non lo voleva lì e non doveva essere lì. Non a quell'ora, non con lui. Ma il verde non si sarebbe mai aspettato come sarebbe finita quella situazione.

Qualche ora prima
«Ora rientriamo, poi ne parleremo.»

Dopo essere rientrati nel dormitorio i due non ebbero neanche tempo di mettersi seduti che arrivarono tutti gli altri. Quella sera toccava a Izuku e Todoroki preparare la cena e quando fu chiamato da quest'ultimo, il biondo si alzò scocciato dicendo al verde che la questione non sarebbe finita li. Izuku era salvo. Per poco però.

«Midoriya! Vai, è il tuo turno!»

«S-si! Vado subito!»

Mentre stava aiutando Todoroki, a Izuku venne in mente nuovamente le cose che gli disse il biondo, specialmente ciò che gli disse quella sera nell'orecchio. In un batter d'occhio il suo viso divenne quasi simile ai capelli di Kirishima, un po' per ciò che stava pensando e un po' per il fatto che mai avrebbe pensato che si sarebbe messo a pensare a Katsuki.

Katsuki era incazzato. Strano per uno come lui. Fatto sta che lo era e parecchio. Quella sera il bastardo a metà era stato tutto il tempo attaccato al nerd, non che gli desse fastidio, ma prima o poi l'avrebbe dovuto mollare un secondo. Al massimo lo avrebbe fatto esplodere, così almeno avrebbe avuto tempo per "parlare" con Deku.

Ormai era sera e la maggior parte era nella sua stanza, altri nel salotto. Un ragazzo era davanti alla porta della camera, l'altro era nella stanza.

«Nerd! Apri sta cazzo di porta o la faccio esplodere io! E poi faccio esplodere te merdeku! So che sei li cazzo, apri!»

Il tempo di alzarsi e dirigersi verso la porta che Katsuki era già pronto a farlo esplodere. «Ora noi ci facciamo un bel giretto.» disse Katsuki con un ghigno sul viso.

«No. N-nel senso che fa freddo fuori e preferirei restare qu- che stai facendo?»

«Che cazzo hai che non va in questi giorni?! Va bene che sei nerd, ma a tutto c'è un cazzo di limite! E come ti ho già detto, non azzardarti a dirmi cazzate o vedrai.»

«Kacchan...»

«Smettila. Non mi interessa un cazzo delle stronzate che dici ai tuoi amici. A me non osare dirle. Ti conosco meglio di chiunque altro, so quando menti bastardo!»

«Ecco perché non si può mai avere una normale conversazione...»

«Hahhh?! Che cazzo insinui nerd di merda?!?»

«Perché.» Non voleva dirgli niente. Non doveva. «Perché... perché Kacchan si comporta così con me?! Perché?! Perché ti comporti così con me se mi odi così tanto... perché fai così? Perché non riesci a...»

Izuku però non lo disse, non ci riusciva più. Glielo aveva già chiesto, ma non aveva ottenuto risposta. O la va o la spacca. Sperava vivamente però che quello che si spaccasse non fosse lui.

Katsuki a quelle parole rimase congelato. Era scemo o cosa? Glielo aveva già chiesto e la risposta era quella. Perché lo stava chiedendo di nuovo? Stava diventando irritante. Tanto.

Katsuki si diresse verso Izuku e il suo sguardo non era arrabbiato, molto di più. Quest'ultimo non sapeva se dovesse avere paura o meno. Cercava di calmarlo in tutti i modi immaginabili ma quello è pur sempre Katsuki. Un uragano in persona. Katsuki tirò su nuovamente il viso del verde e in pochi istanti si trovò a fissarlo dritto negli occhi.

Presente
Si trovavano l'uno davanti all'altro, uno stava urlando mentre l'altro voleva sprofondare. Lui non doveva essere lì. Non a quell'ora. Non con lui. Eppure...

«Il bastardo a metà. Ti sta sempre appiccicato e insiste sul fatto che io sia un mostro. Non capisce che lui non ne ha il diritto.»

« Kacchan..» disse il verde continuando poi a parlare. «La, la verità è che continuo ad avere quella strana sensazione. P-Poi penso anche a mia madre, che è da sola. E mi faccio tutte ste domande.. a-alle quali non ho avuto risposta.»

«Sta lontano dal bastardo a metà.» Izuku era confuso. «Questa è la mia risposta

Izuku stava piangendo da un po' ormai e quella frase lo mandò in confusione ancor di più. Non chiedeva niente di speciale lui, voleva solo che Katsuki potesse rispondere alle domande che lui stesso non sapeva rispondere. Tutto qua, non chiedeva la luna. Chiedeva solo che Katsuki lo notasse, notasse il rumore che faceva il suo cuore ogni volta che stavano vicini. Ogni secondo, ogni ora, ogni giorno, si sgretolava sempre di più sapendo che quello che aveva vicino e che più voleva, non sarebbe mai stato suo.

Un abbraccio. Due persone.

«CHE CAZZO FAI BRUT-»
Non andò oltre. Sapeva quanto fosse già confuso di suo e finendo quella frase ne sarebbe uscito a pezzi.

Due persone. Un abbraccio.
Cinque minuti dopo. Una porta che si chiudeva. Un ragazzo solo con le lacrime. Un ragazzo solo con i propri rimorsi.
Due ragazzi, apparentemente diversi.
Due ragazzi, apparentemente uguali.

Il suo cuore si costruisce e si distrugge per mano di una sola persona, per mano sua.
Ancora non riusciva a crederci. La sua ammirazione per il suo amico d'infanzia l'aveva portato a qualcos'altro. Questo qualcos'altro aveva un nome. Presto lo avrebbe scoperto, ma avrebbe anche scoperto cosa significasse pensare una cosa, quando la realtà poi fosse tutt'altra.



Deku.
Cazzo no. Ti prego.. no no!

Shattered || bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora