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"Jimin andiamocene" sento tirato per il braccio, mi giro e guardo chi è..

Jungkook

"Hai sentito abbastanza" mi fa alzare e io mi nascondo dietro di lui

"Non meriti neanche di essere chiamato un uomo. Mi fa schifo respirare la stessa aria che stai respirando tu. Jimin continuava a dire 'No Tae era solamente ubriaco, lui mi ama ancora' e io speravo vivamente fosse così, invece... Tu!? Merda che non sei altro, non lo hai mai amato. Non sai cosa hai perso nella vita, spero per te di diventare un uomo migliore e di non far soffrire altre persone. Se ti vedo vicino a Jimin un'altra volta ti spezzo le ossa" dice Jungkook incazzato. Sorrido, almeno a lui gli importo un minimo.

"Tu saresti?" chiede Tae calmo ancora seduto

"Suo marito!" urla, la gente intorno a noi ci guarda e comincia a sussurrare tra di loro.

"Oh, non sono io che vado dietro tuo marito, ma è lui. Se badi bene al tuo cagnolino, io sarei più che felice. " dice Tae alzando le spalle

Basta, ho sentito abbastanza, faccio spostare Jungkook da davanti a me. Prendo la tazza ancora piena del cappuccino e gliela rovescio addosso.

"Per la cronaca aspettavo un tuo bambino ma penso che non te ne può fregare di meno. Ora puoi anche andare a fanculo." detto ciò me ne vado trascinando Jungkook con me.

Arrivato davanti al ascensore mi fermo e lascio la mano di Jungkook.

"Hai sentito tutto?" chiedo con vergogna

"No, la metà però da quello che ho sentito, ho capito che è un pezzo di merda" dice guardandomi attentamente

Mi mordo le labbra e abbasso lo sguardo

Entriamo dentro l'ascensore e io scoppio a piangere non resistendo più.

"Jiminah" Jungkook mi tira a sé e mi abbraccia delicatamente, affondo la testa sul suo petto e piango senza un contegno.

"Non sprecare la tue lacrime preziose per una merda del genere" dice accarezzando la mia testa

"È-è facile da d-dire" dico singhiozzando

Fa male, ho vissuto 10 anni credendo di essere amato dalla persona che amavo invece mi aveva solo usato per i miei soldi. Fa davvero male.

"Lo so ma sei una persona forte e ce la farai a superare anche questa" dice prendendomi per le spalle e facendomi guardarlo nei occhi.

Non è vero che sono forte, faccio finta di essere forte! Perché la gente non lo capisce?

Annuisco non volendo farlo preoccupare inutilmente per me.

Mi asciugo le lacrime e mi stacco da lui.

"Cosa ti è successo alla fronte?" chiede toccandomi il cerotto, mi allontano un po'.

Se gli dico che ho avuto un piccolo incidente probabilmente si preoccuperà un po' troppo.

"Mi sono graffiato con il anello" dico la prima cazzata che mi passa per la mente, lui mi guarda confuso

"Un cerotto per uno graffio?" mi chiede e io annuisco

"Sanguinavo un po'" dico cercando di essere il più convincente possibile.

Le porte del ascensore si aprono, usciamo e rivolgo un sorriso a Jungkook.

"Tra poco mi passa. Grazie per tutto" dico singhiozzando e con un sorriso sincero. Lui annuisce per confortarmi e dopo ognuno va nella propria postazione.

Mi siedo a peso morto e accendo il mio pc.

"JIMIN" sento urlare il mio nome, mi giro e noto che è Hoseok, faccio una smorfia di dolore per il mal di testa e gli faccio accenno con la testa di parlare.

"Tutto l'ufficio sa che sei il marito di Jungkook" mi sussurra e io mi guardo intorno, in effetti ho lo sguardo di tutti puntati su di me.

"E quindi?" chiedo tranquillo. In questo momento me ne può fregare di meno questa cosa.

"Come e quindi? La gente è invidiosa di te perché tutti vogliono Jungkook"

"Hoseok, ho già detto. Tra me e Junkook non c'è nulla di sentimentale. Se Jungkook vuole, può essere di chiunque, non sono nessuno per impedirgli questo" dico stanco.

"Ora devo lavorare, quindi" gli indico la strada per andare alla sua postazione, lui se ne va imprecando.

Mo che ho fatto? Aish

A new beginning? -JIKOOK-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora