Thirty-four

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Melissa's pov

Cammino avanti e indietro lungo la sala d'attesa desolata.

L'ansia mi sta divorando viva.

Comincio a distruggermi le mani dal nervoso, mordendomi le unghie con i denti - scordandomi del fatto che giusto ieri mi sono fatta il semi permanente da sola, in modo da rendermi un minimo presentabile - .

Provo per la ventesima volta a chiamare Zayn al telefono, ma la voce elettronica dall'altra parte mi ripete che il cellulare della persona desiderata non è raggiungibile al momento.

Controllo senza sosta il tabellone al mio fianco, il quale presenta tutte gli orari di arrivo dei vari aerei.

La riga che mi interessa - la quale cita testualmente "Los Angeles, 8.35" - comincia d'un tratto a lampeggiare: è atterrato.

Mi avvicino sempre di più alla porta d'entrata - a sua d'uscita per Zayn - cercando di vedere qualcosa... ma nulla.

Torno a sedermi un attimo dopo interminabili minuti di giri a vuoto, sentendo le ginocchia cedermi dall'accumulo di stress e stanchezza.

Osservo il passare del tempo attraverso lo schermo del mio cellulare.

Improvvisamente comincio a vedere le prime persone uscire dalle porte di sicurezza, dopo essere stati controllati per bene tramite la misurazione della febbre.

Viaggiare al tempo del covid, olio su tela.

Mi alzo e sbircio in fondo alla fila, ma di Zayn nemmeno una traccia.

Perché l'attesa sembra volersi prolungare ancora a lungo?

Porto una mano tra i capelli e mi affretto a chiamarlo, ma squilla a vuoto ancora una volta.

Mi appoggio con le spalle alla colonna e mi tranquillizzo un secondo, poiché il panico sta prendendo il controllo su di me.

Ci vuole tempo e pazienza.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente. Così per un paio di minuti.

Non appena raggiungo la mia - apparente - serenità mentale porto lo sguardo alle porte elettriche ed a stento credo a ciò che i miei occhi vedono.

Zayn è qui. Davanti a me.

Sento le lacrime cominciare a ricoprire come una patina le mie iridi, ma niente mi ferma dal cominciare a correre con un sorriso raggiante sul volto.

Il moro si limita a fare lo stesso, trascinando con cura il suo trolley, che abbandona poco prima di raggiungermi in modo da non avere nulla come ostacolo.

I nostri corpi si scontrano, porto le braccia attorno al suo collo ed istintivamente le gambe attorno alla sua vita.

Da qui in poi pura magia.

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S/A:

Buonasera a tutte/i!
Come state? Spero bene💘

Comunque, ecco a voi anche il trentaquattresimo capitolo!
Che ve ne pare?🦋

Commentate e lasciami per iscritto il vostro parere, ho veramente bisogno di sapere se vi sta piacendo o meno🥺

Detto questo, ci vediamo domani con il prossimo capitolo!

- Ale🖤

3 a.m. // Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora