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-"A cosa pensi?"- Gli chiese Taehyung.
Jungkook aveva la testa tra le nuvole, non riusciva a smettere di pensare a ciò che sua sorella gli aveva raccontato qualche giorno prima. Vederla con le lacrime agli occhi e il cuore spezzato gli aveva fatto male.
Era la sua piccola sorellina, l'aveva sempre difesa dal mondo ed ora pensava che sarebbe stato suo marito a difenderla dal male, invece era proprio da lui che doveva essere protetta.
Nonostante fosse estremamente felice di essere lì con Taehyung, non riusciva a non pensare a Jein e, il fatto che si stessero esercitando con la lettura proprio su un libro che apparteneva a quest'ultima, non aiutava.
-"Oh, a niente. Non ti preoccupare."- Mentì Jungkook.
-"Non è vero. Si vede che c'è qualcosa che ti preoccupa."- Disse il maggiore. -"E penso che ti farebbe bene parlarne. Dai, puoi confidarti con me. A chi vuoi che lo vada a dire?"- Scherzò infine ricordando al moro che qualunque cosa avrebbe detto sarebbe, per ovvi motivi, rimasta tra loro due.
-"Si tratta di mia sorella."- Ammise Jungkook.
-"Non sapevo avessi una sorella."- Commentò sorpreso il castano. In effetti il nobile non gli aveva mai parlato della sua famiglia. -"Che le è successo?"-
-"Vedi, qualche mese fa si è sposata con un uomo per il quale aveva un'enorme cotta. Solo che lui, dopo il matrimonio, ha iniziato a trattarla male. Da qualche giorno mia sorella ha scoperto di aspettare un figlio e lui non ha preso la notizia nel migliore dei modi nonostante sembrasse desiderarlo tanto quanto lei. L'ha lasciata sola con la promessa di tornare solo per controllare che il bambino nel suo grembo sia un degno erede per la sua famiglia."- Gli spiegò il moro. -"L'ho trovata nella sua camera all'alba dopo che era rimasta tutta la notte sveglia a piangere per quel bastardo. Odio vederla soffrire e odio non poter tornare indietro nel tempo per evitare il loro matrimonio."- Aggiunse.
-"Mi dispiace, nessuno dovrebbe soffrire per una persona del genere. Da quel che mi hai detto deduco che lui non ami tua sorella, ma allora perché l'ha voluta sposare?"- Chiese Taehyung.
-"Il matrimonio era combinato ma a mia sorella lui piaceva davvero. È piccola, ha diciotto anni, e si è lasciata conquistare dal primo bel ragazzo che l'ha riempita di complimenti."- Rispose Jungkook. -"Sono io il più grande, dovevo capire che la stava prendendo in giro. Dovevo proteggerla e non ci sono riuscito."-
-"Jungkook non hai colpe. Se il matrimonio è stato combinato allora potevi fare ben poco. Ora, però, puoi starle vicino e aiutarla in questo momento difficile e sono sicuro che lo farai. Riuscirai anche a tenere lontano dalla vostra famiglia quell'uomo che non si merita di essere né un marito, né un padre."- Cercò di consolarlo Taehyung.
-"Non permetterò a quel bastardo neanche di sfiorarla."- Giurò il nobile. Taehyung annuì per fargli capire che era d'accordo con quanto aveva appena detto e poi calò il silenzio.
-"Posso farti una domanda?"- Chiese dal nulla Taehyung che di solito si faceva i fatti suoi ma quel giorno sembrava particolarmente curioso. Forse, l'aver accettato Jungkook come suo abituale visitatore, gli aveva permesso di considerarlo suo amico a tal punto da volerlo conoscere sempre meglio.
-"Certo, io te ne faccio sempre troppe, mi sembra giusto che ogni tanto sia tu a farne a me qualcuna."- Sorrise il minore.
-"Come mai i tuoi genitori a te faranno scegliere chi sposare mentre a tua sorella non l'hanno permesso?"- Domandò allora il castano.
-"Oh ..."- Jungkook si stupì della domanda che gli era stata fatta. -"Forse l'avrebbero fatto scegliere anche a lei ma si è accontentata del primo che i miei le hanno proposto perché, come ti ho già detto, le piaceva. Io sono un po' più complicato."- Ridacchiò il moro. Altro che complicato, lui era impossibile e per ragioni abbastanza ovvie che non avrebbe detto a Taehyung. -"Mio padre mi ha dato la possibilità di scegliere ma, se non dovessi farlo in tempo, sarà lui a farlo per me."-
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Silver Chair ~ [Taekook]
Fanfiction[COMPLETATA] Essere un nobile e il consigliere del Re è sempre stato semplice, soprattutto quando la sedia d'argento è tua per diritto di discendenza. A volte, però, la vita ha altri piani per noi e siamo costretti a rinunciare al futuro che pensav...